Caro Arthur Cabral,
il rientro in campo in maniera ufficiale (anche se la Viola ha già disputato diverse amichevoli) si avvicina e per te ex attaccante del Basilea le prossime sfide saranno veramente decisive. Eh sì, perché nonostante le smentite di rito, la Fiorentina potrebbe pensare veramente di trovare altre soluzioni offensive nel mercato di gennaio ormai alle porte.
E’ vero che cederti adesso porterebbe ad una minusvalenza importante e che con le soluzioni interne di Nico Gonzalez e Kouamé adattabili a punte centrali, a parte Jovic, la Viola sembrerebbe comunque coperta e quindi le possibilità che arrivi subito un altro attaccante non sono elevatissime, ma a me di questo non importa nulla: io voglio vederti riprendere le luci della ribalta perché, seppur in campionati qualitativamente diversi, la familiarità col goal, anche in contesti di competizioni europee, hai sempre dimostrato di averla.

Tra i tifosi della Fiorentina in molti ti difendono, ma in troppi ti offendono. So che sei una persona sensibile ed anche questo atteggiamento ostile ti condiziona psicologicamente, e non solo, in campo. Ma devi essere più forte di tutto e ricominciare a segnare in maniera costante.
D’altronde uno che è capace di fare un goal come quello al Maradona di Napoli lo scorso 10 aprile, beffando da solo mezza difesa partenopea è uno che il talento ce l’ha e che non è neanche un brasiliano così atipico, come molti, invece, ti dipingono.

I giorni però passano e le chance a disposizione che ti restano sono veramente poche: forza bomber, non sei Batistuta, ma neanche il bidone come certi addetti ai lavori e diversi tifosi ti sottolineano. A proposito, diversi specialisti di calcio sudamericano ti difenderebbero (lo hanno ribadito al sottoscritto) ma, ora che è diventato un’abitudine così tanto di moda quella di sminuirti, tacciono per non essere sottoposti, anche loro, al pubblico ludibrio!
A me fin da piccolo hanno sempre insegnato a tifare e sostenere dal primo all’ultimo calciatore che indossi la maglia viola, contro tutto e tutti, a cominciare dai sostenitori avversari. Oggi il calcio invece è cambiato, siamo tutti allenatori e manager sportivi e quindi ci prendiamo il lusso, troppo spesso a mio parere, di catalogare i nostri giocatori peggio di quelli delle altre squadre.
Forza King Arthur, riprenditi la corona e zittiscili tutti!