Ripercorrendo le tappe portate a termine dalla dirigenza juventina per la difesa dei pali bianconeri, possiamo forse dire di aver gloriosamente raggiunto il traguardo.

In altre epoche ci saremmo preoccupati non poco, se Buffon avesse subito un infortunio tale da trattenerlo "ai box" per oltre un mese, come sta succedendo in questo periodo. Anche con il buon Storari fra i pali, una certa apprensione ci sarebbe stata.

Sia chiaro, Marco ha fatto il proprio dovere FINO ALLA FINE  e lo ha fatto egregiamente: sia tra i pali che come uomo spogliatoio. Tuttavia anche lui, quando arrivò alla Juve, non era più un ragazzino di primo pelo e qualora fosse stato chiamato in causa molto spesso, sarebbe facilmente scivolato il "brivido di freddo" giù per la schiena che si potesse fermare anche lui per qualche giornata. Francamente il rischio di doversi appellare al terzo portiere non era certo una prospettiva allettante.

Successivamente le famose "opportunità di mercato", tanto care al buon Beppe Marotta, hanno fatto approdare in casa bianconera l'ex portiere viola Norberto Murara Neto. Fisico prestante, molto più giovane di Storari e prospettive interessanti per il futuro, addirittura di rimpiazzare un giorno l'indiscutibilmente mitico SuperGigi.

Nonostante questi buoni propositi, tuttavia, il buon Neto alternava prestazioni di alto livello ad altre molto opache, tanto da non farci stare del tutto tranquilli, ogni volta che a Gigi veniva il raffreddore. Queste poche garanzie, coniugate all'impazienza manifestata dal brasiliano di voler giocare con più continuità, hanno fatto "ricalcolare il percorso" alla dirigenza juventina, come fa un ogni buon navigatore Tom-Tom, tutte le volte che il pilota imbocca una strada sbagliata, rispetto a quella tracciata.

Ecco che nell'estate 2017 gli uomini di mercato bianconeri fiutano il colpo con l'acquisto di un grande portiere, Wojciech Szczęsny, che entrato in punta di piedi, con la massima umiltà si sta affermando con i fatti, più che con tante parole. Fin da subito, nella sua conferenza di presentazione, mi è rimasto impresso per le parole da lui espresse, poche ma significative. Un giornalista gli chiese quando e come avesse scelto di venire alla Juve e lui rispose: "Non sei tu che scegli la Juventus, è la Juventus che sceglie te". Parole che trasudano umiltà e rispetto per il club che ti ha chiamato a vestire la propria maglia. Umiltà poi confermata anche con l'atteggiamento rispettoso, tenuto nei confronti del compagno e titolare Buffon. Spettatore non pagante all'inizio della stagione, ha pian piano conquistato compagni e tifosi con una serie di prestazioni maiuscole, l'ultima delle quali, fornita al "Sardegna Arena" di Cagliari. Niente paura Gigi, recupera pure dall'infortunio con tutta calma e rientra quando sarai tornato al 100%. Siamo comunque in BUONE MANI, chi ti sostituisce è all'altezza della situazione.