La strategia è chiara, il vecchio è saldissimo nella sua poltrona. La voce del popolo corre con la stessa voce del giullare. Colui che ha canzonato il mondo del pallone con optì poba e gli insulti omofobici, è altresì colui che non si oppone al cambio, bensì lo favorisce, vedi VAR, pur di restare aggrappato alla pensione.

Non crede nel processo, ma lo applica per non perdere il privilegio, rappresentato da una carica che a 74 anni lo elegge ancora come uno dei signori del calcio. Non è denaro, non è fama, è solo bisogno di potere. C'è un però.

Però il potere ora vacilla piú che mai, pertanto l'unica forma d'ancorare la poltrona è ascoltare la vox populi Ancellottiana. Che lo voglia o meno, che creda in lui o meno, che sia l'uomo adatto o meno, questo non importa piú ormai. Il popolo vuole Ancelotti quindi Tavecchio vuole Ancelotti, se il gioco delle scatole cinesi milanisti non ci ha ancor ingannato, l'unica conseguenza è che il popolo accetterà Tavecchio, se gli donerà Carletto. D'altronde anche se papà è cattivo è pur sempre quello che ha fatto scendere Babbo Natale dal camino. 

In questo processo di ringiovanimento che il popolo esige, che gli ex calciatori e si spera futuri vertici del ns calcio esigono (Tommasi, Albertini e per che no Del Piero e Maldini) un personaggio nel cui nome è presente del "vecchio" non ha nulla a che fare con il rinnovamento e ahimè col cuore in mano dico, nemmeno il Buon Carletto ha molto da cui spartire, se non un'ennesima pensione d'orata.

Non nego d'aver goduto con Carletto per tanti anni col club, e lo ringrazieró a vita, ma Carlo è uomo di rapporti umani costruiti col tempo e con l'affetto e non di tatticismi e fugaci stage. Carlo dopo aver cambiato il calcio contemporaneo sta entrando in quella fase ove ancor vive l'auge del passato senza accorgersi del nuovo che avanza, Carlo sta diventando come Tavecchio, vecchio, ma il nostro orgoglio è ferito e pertanto pensiamo che solo i grandi ex palmares possano riportarci al top.

Ma se è di rinnovamento che andiam parlando e necessitando allora Carlo non sará la persona adatta, sará un'altra pezza messa a nascondere i problemi del sistema, ma Carlo persona di grandi valori e fine intelligenza ció lo sá e vedrete che alla fine si negherá.

Se si parla di rinnovamento che tale sia, allenatori affamati e giovani, con idee e schemi attuali e attuabili, con la bava alla bocca, non solo per la fantastica cucina emiliana, a per quella voglia di vincere, che ahinoi non ricordiamo piú che sapore abbia.