Il Milan perde quattro partite su sei, secondo peggior inizio di campionato della storia, ha il peggior attacco del campionato, ha segnato solo quattro gol di cui due su rigore, è ultimo per tiri in porta, non ha uno straccio di gioco, non riesce a infilare tre passaggi di fila, manca di qualità, si sfalda alle prime difficoltà ecc. All'orribile pessimista che vi scrive tutto questo non stupisce affatto, anzi; l'unica cosa che veramente mi lascia allibito è che invece ci siano orde di tifosi che si stupiscano, si meraviglino. Ma poi, stupirsi di che cosa? Della mediocrità? Della mancanza di leadership, di carattere? Di avere una squadra eccessivamente giovane e incline perciò a deprimersi e entusiasmarsi (ma quando?) con troppa facilità? Di non avere un grande allenatore che riesca a far rendere i giocatori oltre le loro bassissime capacità? Di avere dirigenti (ma quanti sono? e perché non rientrano nella spending review imposta dalla proprietà?!) che non sapessero costruire una squadra competitiva? 

Eppure tutto questo era fin troppo evidente già da questa estate dopo le dimissioni di Gattuso e Leonardo, i quali secondo me avevano già fiutato l’aria e compreso quale sarebbe stato il destino del club: in pratica lo stesso degli anni precedenti, cioè la mediocrità. Nonostante ciò - incredibile dictu - si creano tra i miei sodali di tifo aspettative irrealistiche (che sia anche solo il bramato quarto posto), come se indossare la maglia del Milan sia di per sé garanzia di successo, qualità. I segnali che la stella polare della società (a proposito, esiste una società? Si può essere rassicurati ad avere come proprietario un fondo speculativo statunitense?) sarebbe stata la mediocrità, c’erano stati: a cominciare dall’intervista dell’ad Gazidis che ammetteva senza mezze parole che si sarebbe dovuto abbassare i costi del club perché si era rischiato il fallimento, per poi passare all’assunzione di Maldini come dt alla prima esperienza lavorativa, dello sconosciuto Massara come ds - con quali ruoli poi, chi decide cosa? - e, dulcis in fundo, Marco Giampaolo come nuovo allenatore. Forse proprio quest’ultima scelta è stata la cartina di tornasole delle modeste ambizioni della società/fondo: il Maestro di calcio non chiede uno stipendio alto (due milioni sono abbordabili persino per le esigue casse di Casa Milan), lavora - teoricamente bene - coi giovani che può valorizzare per ottenere plusvalenze, e non è mai arrivato oltre il nono posto. Insomma, cosa ci si poteva aspettare da cotanto Mister? Diciamo anche che nel caos totale di questo inizio di campionato sembra addirittura far peggio delle già flebili (almeno per me) aspettative. Anche lui, come i ragazzini che allena, crollato sotto il peso di una maglia troppo pesante per le sue esili spalle.

Ma l'allenatore, mediocre, è esattamente sulla stessa lunghezza d'onda della rosa che gli inesperti dirigenti gli hanno messo a disposizione, dunque non può essere il capro espiatorio di un disastro che peraltro è tale solo agli occhi di chi, come ogni estate, sognava troppo in grande. È quindi del tutto inutile rammaricarsi se l'Inter nel derby (e non solo) si mostra nettamente superiore,  perché i cugini rappresentano l'esatto contrario nostro: società presente e  ambiziosa, reale progetto sportivo/finanziario, giusto mix di giocatori giovani ed esperti e top allenatore da dieci milioni e rotti all'anno, che non a caso non sono due e che - qui sì - generano aspettative giustificatamente alte. Ora, essere consapevoli di essere qualitativamente scarsi e spropositatamente giovani non giustifica perdere quattro partite su sei, d'accordo; e infatti sono convinto che arriveranno periodi migliori. Ma l'errore è considerare aprioristicamente questa rosa da quarto posto solo perché si chiama Milan, che è un po' come considerare la Roma odierna una grande capitale per via della sua gloriosa storia. Il passato è inutile se non si guarda al futuro. Un’ultima riflessione: tutti noi tifosi, compreso il riprovevole pessimista che scrive, abbiamo come obiettivo primario quello di vedere il Milan vincere le partite. Lapalissiano, no? Bene. Ma siamo così sicuri che questo sia anche l’interesse della società/fondo? (su Maldini e Boban non ho dubbi). Non lo so. Speriamo che oltre al progetto stadio ne abbiano anche uno sportivo, perché oggi non se ne vede traccia.