Cari bambini,

un vecchio saggio di un’epoca lontana diceva: Ama la vita più della sua logica, solo allora ne capirai il senso.
Effettivamente mi rendo conto che in questo periodo è estremamente difficile trovare un senso a ciò che ci circonda, forse perché non siamo abituati, o meglio, perché vorremmo che tutto questo fosse un brutto incubo. Purtroppo però non è così, dobbiamo affrontare l’ostacolo come fanno i supereroi dei videogiochi anche se in questo caso conserviamo l’obbligo di vittoria, da raggiungere tutti insieme e in meno livelli possibili. Certo, mi rendo conto che le mode sono completamente mutate; tra le vie dei centri italiani il panico regna sovrano, domina la paura del contatto, ma è soprattutto il silenzio surreale che popola le numerose strade a intimorire anche gli animi più rigidi; lo sa bene il cuore di Milano, abituato al traffico insistente, oppure la bella Roma, che non dimentica gli antichi fasti del popolo che gli ha dato il nome. Tensione, paura e senso di straniamento. Il mese di marzo, e chissà, forse anche quello di aprile, verranno ricordati così, perché in queste ore di fronte a ciascuno di noi si piazza uno schermo vuoto; nessun incontro con gli amici, nessuna bevuta nei bar, niente passeggiate, insomma, semplicemente, niente vita.

Nella mia piccola esperienza ho avuto modo di conoscere diversi di voi, e la cosa che ho appreso sin da subito è che, in qualità di piccoli ragazzini, conservate l’idea di un mondo migliore, e proprio per questo non riuscite a capire tutto ciò che succede attorno alla nostra specie. Forse una sensazione di estraniamento potete averla percepita nelle ultime ore, quando in ogni televisione avete potuto leggere la scritta: sospeso ogni campionato sportivo. Probabilmente vi starete chiedendo il motivo, ma io vi dico solo che è giusto così. Sono consapevole che in momenti del genere la Serie A, la Liga, la Bundesliga e la magica Premier League avrebbero consentito un giusto motivo di svago, nella visione dei nostri amati campioni, ma soprattutto nel sentimento che ognuno di noi percepisce sentendo il fruscio del pallone che rotola sull’erba fresca e bagnata. La vera partita, però, credetemi, comincia adesso.

Sì, cari bambini, perché adesso non esistono più le rivalità, almeno per un periodo di tempo. Tutti fanno parte della stessa squadra, i campionati si uniscono e lottano contro un avversario comune che noi, appunto, chiamiamo Coronavirus. E così Juventus e Inter, che in Serie A sono animate da una rivalità estrema, metteranno in campo il tandem offensivo formato da Cristiano Ronaldo e Lautaro Martinez, oppure, il Napoli di Gattuso, tignoso sotto ogni punto di vista, alzerà il pullman difensivo nella figura di Manolas e Koulibaly, per non parlare della Lazio di Inzaghi, avvolta dalla bravura di Immobile e dalla saggezza illustre di Lucas Leiva. Analogo discorso possiamo farlo nel mondo dei sogni, quella Premier che ci ha tenuto compagnia sino alla scorsa domenica: pensate al Manchester United, uscito vittorioso nel derby cittadino, che con il suo magico teatro dei sogni aiuterà il celebre monumento ideologico di Anfield, casa del Liverpool e maestro assoluto del “You’ll never walk alone”, oppure le londinesi, con Arsenal e Tottenham che metteranno all’asta il loro pressing ultra offensivo per consegnarlo chissà mai alle squadre un po’ più in difficoltà, come l’Aston Villa  o il Norwich City. E come facciamo ad evitare la Liga spagnola? Immaginate che dalle splendide spiagge di Barcellona parta un soccorso diretto verso Madrid, guidato dal divino Messi e dal paratutto Ter Stegen, che questa volta aiuterà come si deve il suo collega Courtois, o implorerà Vinicius Jr di non commettere un clamoroso autogol. Ci vorrà l’aiuto di tutti, anche in difesa: ecco perché Simeone, di ritorno da Liverpool, darà vita a quella catena cholista che spezzerà senza ombra di dubbio la brutalità e la codardia di questa squadra che noi abbiamo chiamato Coronavirus.

È  una partita lunga, amici miei. Prima di scendere in campo, dovremmo studiare la tattica dell’avversario; loro amano attaccare, ecco che allora dovremo chiuderci dentro la nostra “casa”, e aspettare il momento del contropiede. Potrà sorridere Simeone, ma tutto sommato anche Ole Gunnar Solskjaer, che dovrà far capire al cugino Guardiola questo nuovo modo di giocare. Il Barcellona prepara l’attacco, il Real Madrid la furbizia per ingannare l’avversario e il Bayern Monaco, invece, libererà il furetto Gnabry, pronto a colpire dritto e per dritto l’avversario.   

Sicuramente non ci vorranno novanta minuti, ma la battaglia la vinceremo, state tranquilli. Intanto però fate una cosa, cari bambini, cercate di divertirvi, ma rigorosamente in casa; al resto ci pensano i nostri campioni, perché gli abbracci che ci daremo al termine della partita saranno ancora più veri, potete starne certi. Insomma, forse quel vecchio saggio aveva ragione, o forse no, però la vita è una cosa meravigliosa, e allora adesso, con tutta la calma del mondo, giochiamo in contropiede, perché la sfida la vinceremo così.

Cari bambini, è tutto qua… 

Matteo1999