QUANDO I SOCIAL SONO UNA FURIA “C – I – ECA”

Pavel Nedved ha da poco festeggiato i suoi cinquant’anni, tanti auguri alla nostra “furia Ceca”, ma non avrebbe mai potuto immaginare che la sua “festa” potesse essere rovinata dai video virali che sono circolati, in queste ultime settimane, su tutti i social network, danneggiando enormemente la sua immagine e soprattutto quella della Juventus.
I video che lo riprendono in particolare sarebbero tre e tutti abbastanza “compromettenti” per un uomo come lui che ricopre la carica di Vicepresidente della Juventus, è bene ricordarlo, e quindi un alto dirigente di uno dei club più importanti del mondo. Certo, la cosa che lascia veramente basiti è il fatto che questi video non sarebbero nemmeno recenti, ma risalirebbero addirittura a circa tre anni fa.
Quindi la domanda da porsi è questa: perché vengono allo scoperto proprio adesso?
La risposta più ovvia è che qualcuno vuole, evidentemente, ledere l’immagine di Nedved e di contraltare quella della Juventus, poiché altrimenti non avrebbe alcun senso mandare in rete dei video vecchi di tre anni proprio oggi e a pochi giorni di distanza dal suo compleanno; però dall’altra faccia della medaglia se, come si vocifera dai rumors, quella nel video hot del trenino sarebbe stata la sua ex compagna, non si potrebbe nemmeno escludere del tutto una cosiddetta “vendetta” amorosa, dato che Nedved oggi starebbe con un'altra persona e magari questo potrebbe aver dato fastidio a distanza di tempo... chi può saperlo.

Anche il silenzio della Juventus in questa vicenda, a dire la verità, non colpisce nemmeno più di tanto, ormai la società, come da copione degli ultimi anni, pubblicamente appare sempre più di rado e soprattutto non concede da tempo tante spiegazioni su diverse vicende, calcistiche ed extracalcistiche, che avrebbero meritato sicuramente delle risposte quantomeno nei confronti dei tifosi, che sono sempre rimasti a guardare in silenzio, costretti a subire di tutto, abbandonati alle loro ipotesi e dubbi che non verranno mai fugati.
Ad ogni modo questa è una vicenda abbastanza strana, ma ciò non toglie che al di là di tutto Pavel Nedved ad oggi è il Vicepresidente della Juventus e certi comportamenti, anche se riguardano la sua vita privata, deve ovviamente cercare di evitarli o quantomeno dovrebbe fare maggiore attenzione a non farsi riprendere, poiché altrimenti si rischia di scivolare nella classica “buccia di banana” del mondo dei social, che oggi non risparmia proprio nessuno a maggior ragione se si è un personaggio pubblico.

Nessuno vuole fare la morale a Pavel Nedved, ci mancherebbe altro, tutti i tifosi lo amano per quel che è stato alla Juventus da calciatore, ovvero un professionista esemplare sul campo e fuori dal campo, un grandissimo campione capace di risolvere la partita in qualsiasi momento, una vera e propria “furia Ceca”, nonostante tutti lo abbiano sempre denigrato, accusandolo di essere un “tuffatore”, “cascatore”, “provocatore” e chi più ne ha più ne metta oltre, ovviamente, ad essere stato uno dei pochi a rimanere nonostante la serie B, rifiutando anche le lusinghe, a distanza di tempo, dei nostri più grandi rivali a strisce nerazzurre, quando ne aveva la possibilità.
Però oggi Pavel deve ricordarsi che la carica e le funzioni che ricopre sono allo stesso tempo molto importanti e deve dare l’esempio ai calciatori che vestono il bianconero, non può assolutamente cadere in queste “trappole”, anche se riguardano la sua sfera privata perchè la Juventus viene sempre prima di tutto e tutti e danneggiarla in questo modo non fa bene né a lui in primis né alla società che ricordiamo essere sempre quotata in borsa e quindi suscettibile a quello che accade attorno al mondo Juventus sia nel bene che nel male.
Nessuno chiede la sua “testa” e in tal caso sarebbe stato da licenziare, semmai, per il suo operato da dirigente che negli ultimi anni, a dire la verità, non è stato quasi per nulla positivo, visti i risultati che sono stati raggiunti dalla Juventus sul campo, però forse sarebbe il caso comunque di fargli presente, magari internamente, soprattutto dal nostro presidente che certe cose vanno evitate, perché la Juventus non può permettersi queste “leggerezze”, soprattutto da parte del suo vicepresidente e poi come ti vai a presentare, in futuro, davanti ad un calciatore che si comporta esattamente nel tuo stesso modo?

Non avremmo mai risposte anche in questo caso, tutto passerà in cavalleria e non ci saranno conseguenze per nessuno, già il silenzio sulla vicenda dice tutto. Ciò non toglie che la diffusione virale dei video che riprendono Nedved sia una schifezza assoluta. Un vero colpo basso che invade immoralmente la privacy di un individuo, violandola in modo veramente vergognoso. Un fatto che, probabilmente, resterà impunito e archiviato semplicemente come una “bravata” di chi evidentemente non è un “vero” amico di Nedved. Purtroppo queste sono le conseguenze del mondo dei social network, tutto viene ripreso costantemente, tutto viene pubblicato, tutto viene sentito, nulla sfugge alla “rete” e questo Pavel avrebbe dovuto immaginarselo, perché anche i social, a differenza sua, sono una “furia C - i - eca”.

PAROLA AL CAMPO
Una brutta, bruttissima, Juventus 
esce “indenne” dal Franchi con uno scialbo pareggio che non fa, niente affatto, ben sperare per il futuro. La solita Juve, verrebbe da dire, identica a quella dell’anno precedente: brutta, senza gioco, sconclusionata e perfino superficiale nell’affrontare un avversario tosto come la Fiorentina.
Sono tante, troppe le cose che non funzionano in questa Juventus già dopo cinque giornate. Arrivati Arek Milik e Leandro Paredes negli ultimi giorni di mercato tuttavia la squadra continua a mostrare, ad ogni singola partita, le grosse lacune lasciate sulle fasce e in particolare a sinistra dove la Juventus soffre tremendamente e anche sabato pomeriggio si è visto in occasione del gol del pareggio insaccato contro i viola. Una Juve che nonostante abbia rinforzato il centrocampo sembra ancora subire troppo il gioco degli avversari nella zona nevralgica del campo, senza Pogba la Juve perde tanto in fisicità e soprattutto in qualità, Locatelli è spesso non pervenuto, anche nel suo ruolo, Meckennie senza anima, Paredes, come giusto che sia, in fase di rodaggio e con delle assenze che purtroppo pesano come dei macigni soprattutto in questo momento di assestamento e preparazione della squadra per il proseguo della stagione.
Ovviamente non possono essere degli alibi se ti chiami Juventus e sei chiamato a vincere in ogni modo e ad ogni costo. Nemmeno a dirlo l’indiziato numero uno e nel centro del mirino dei tifosi è Massimiliano Allegri e il suo presunto “non gioco”, appellativo che si porta dietro sin dal primo giorno che ha messo piede alla Continassa in quel lontanissimo precampionato di luglio del 2014 dopo la fuga, in fretta e furia, di Antonio Conte.
Probabilmente è anche vero se la squadra non ingrana sul campo e se non ti riesce a fare nemmeno un tiro in porta nel secondo tempo con la Fiorentina, lasciando stare per un attimo le lacune della rosa, qualcosa in più è lecito aspettarsela da lui soprattutto se sei l’allenatore più pagato della serie A e la società ha fatto l’all in sulla tua esperienza per riaprire un ciclo che ha chiuso con Sarri e dilaniato con Pirlo negli anni precedenti al suo arrivo.
Ecco ma è proprio questo il punto in cui bisogna seriamente soffermarsi per un attimo, lasciando perdere le solite dicerie da social con tanto di #Allegriout ecc, la paura di tutti i, veri, tifosi juventini è soltanto una: quest’anno rischia di essere ancora di transizione? Anche se ancora è troppo presto per poter giudicare, siamo solo alla quinta giornata del resto, il rischio è proprio quello di ripetere la stessa identica stagione dell’anno precedente perché appare piuttosto evidente che questa Juventus sia ancora un cantiere aperto con i cartelli appesi addosso di “lavori in corso”. Ovviamente un ciclo è difficile da aprire in soli due anni, la società, nonostante venga tacciata dalla tifoseria di perenne incapacità, quest’anno ha portato a termine un ottimo lavoro che ancora però non vede i suoi frutti sul campo. Allegri aveva spiegato i problemi dell'anno scorso con la necessità di dover cambiare radicalmente pelle a una squadra costruita male nel biennio precedente. Chiaramente non si poteva fare tutto e subito la scorsa stagione, però ora gli interventi ci sono stati ed è dunque arrivato il momento, di chiedere ad Allegri di fare vedere al più presto la sua “mano” perché il materiale che ha a disposizione non sarà completo ma non è nemmeno così inadeguato per poter riuscire a mettere in campo uno spettacolo migliore rispetto a quello offerto nella partita di Marassi con la Sampdoria e nel secondo tempo di sabato con la Fiorentina.
Volendo essere ancora più chiari la Juventus da gennaio a oggi, ha preso il miglior difensore (Bremer) del campionato nella passata stagione e il miglior attaccante (Vlahovic) della Serie A investendo gran parte del budget a disposizione, campioni del calibro di Pogba e Di Maria, ha accontentato Allegri prendendogli un regista, Paredes, ed ha soprattutto alleggerito la rosa di zavorre, Arthur e Ramsey su tutti, che non facevano più parte del progetto. Senza volerci girare attorno troppo a lungo è il momento di Max Allegri. Cinque giornate sono sufficienti per poter affermare con certezza che si è visto troppo poco in campo fin qui per essere solo colpa del mercato incompleto, degli infortuni, della sfortuna e del rodaggio dei nuovi. Questa è una stagione da all-in anche per il tecnico livornese perché gli investimenti fatti dalla società hanno l’obiettivo di tornare a vincere subito dunque un altro eventuale “fallimento” non verrà assolutamente tollerato.

Non c’è tempo di abbattersi perché martedì inizia la Champions e si andrà già ad affrontare una sfida da mille e una notte con una delle candidate principali a vincere la Coppa dalle grandi orecchie: il Paris Saint Germain di Messi, Neymar e Mbappè.
Allegri è chiamato a battere un colpo perché gli alibi sono finiti per tutti e, come lui ha dichiarato nel post Fiorentina, non può essere solo quella con il Benfica la partita da giocare perché in prima c’è il Psg e noi siamo la Juventus in cui “vincere” è sempre l’unica cosa che conta.