"Cappuccetto, va' da brava senza uscire di strada, se no cadi, rompi la bottiglia e la nonna resta a mani vuote". Così si dice la mamma a Cappuccetto Rosso prima che parta per andare a trovare la nonna malata. Il sentiero è più lungo, ma almeno non si incontrano guai e, soprattutto, non s'inciampa! La strada che viene raccomandata a Cappuccetto sembra quella che dovrebbe affrontare l'Italia onde evitare di cadere ancora una volta. Per ora gli azzurri lo stanno seguendo questo sentiero, e infatti si vedono i miglioramenti a 369 giorni dal Disastro. 

Il primo tempo contro il Portogallo è stato sontuoso ed è andato oltre le aspettative della maggior parte dei tifosi azzurri. Tutti i giocatori, a parte Immobile e Chiesa che hanno creato ben poco, si sono fatti notare e hanno tirato fuori la grinta che hanno tenuto da parte in questi ultimi mesi. Insigne ha dovuto fare tutto da solo là davanti, viste la deludente prestazione di Chiesa e la presenza di un Immobile che ormai ci ha abituato a far vedere il suo Mr. Hyde in maglia azzurra scura. In mezzo al campo, invece, abbiamo visto il Verratti versione Ligue 1, mentre Jorginho e Barella hanno fatto bene il loro lavoro. Infine, il Capitano Dott. Giorgio Chiellini ha voluto dimostrare di meritarsi la fascia e di non essere di un livello troppo inferiore ai suoi grandi predecessori. 

Mancini ha fatto capire ai suoi che quella di ieri sera era una partita dal valore inestimabile, dove in palio non c'erano solo punti per il girone, ma anche la possibilità di dare credibilità ad un progetto che per ora non convince tutti i tifosi. Vincere o portare a casa una prestazione da grande squadra, come poi è stato, avrebbe fatto scattare quelle scintille che sarebbero servite a far tornare la passione a tutti coloro che l'avevano persa un anno prima e a dimostrare che dietro a tutti i casini della federazione c'è una squadra che sta lavorando sodo per tornare in alto.

Adesso l'Italia dovrà continuare a seguire la retta via, ed evitare di intraprendere la strada più breve; perché se dovessimo finire nella pancia del lupo non ci sarà un cacciatore che ci tirerà fuori. La strada giusta per i giocatori è quella del duro lavoro, mentre quella per i tifosi è segnata dalla solita pazienza: perché i nostri sogni vanno più veloci della vita reale e non c'è modo di sincronizzarli.