“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.”

Parole di sicuro effetto quelle del leggendario primo ministro britannico Winston Churchill, che ancora oggi, più di mezzo secolo più in là nella storia sembrano riflettere la dimensione di una realtà che riguarda da sempre la vita di ogni individuo. Il cammino di un calciatore ad esempio, è pieno zeppo di strade ad incrocio, con l’ignoto che gioca continuamente nascondendosi dietro l’angolo, senza mai svelare prima del momento opportuno la sua reale natura, che per un uomo dal mestiere così complicato può significare la gloria o  il fallimento. Alla fine è il pubblico a decidere il destino di una scelta, a volte quando si assiste ad un incontro importante, l’atmosfera sembra quella che si respirava sugli spalti del Colosseo ai tempi dell’antica Roma, quando i gladiatori lottavano per la propria libertà, un passaggio che non avrebbe mai potuto concretizzarsi davvero, senza passare prima dalle parti della folla, di quel pubblico che gridava con forza e convinzione al nome di quei combattenti.

Oggi il mondo è cambiato nelle dinamiche, non ci sono più gli spettacoli che vedevano lottare uomini armati per sopravvivere, ma quella folla che urla la gloria, quella esiste ancora ed è proprio nel regno dei tifosi che un calciatore conosce davvero la propria consacrazione: chiedetelo a Cristiano Ronaldo, un profilo di certo non banale del calcio moderno, che ha scelto i colori della Juventus per la sua nuova sfida personale, dopo aver conosciuto gli applausi delll’Allianz Stadium, alzatosi in piedi per onorare la sua spettacolare rovesciata da cineteca.

E così molti altri ragazzi sognano di vivere un’esperienza simile a quella di Cr7, osannato da un intero popolo estasiato, chi per il rispetto, chi per la gioia del goal, senza distinzione nel colore della maglia, ma con la consapevolezza di applaudire lo spettacolo di un gioco veramente fantastico.

Anche Alexander Isak, attaccante classe 1999 in forza al Borussia Dortmund spera di diventare presto un campione di questo sport, coinvolgendo gli spettatori con il proprio talento: questo ragazzo che assomiglia molto per le proprie caratteristiche tecniche a Zlatan Ibrahimovic, è stato al centro di un’asta europea nelle precedenti sessioni di mercato, per trasferirsi così in Germania, dove molti altri giovani prima di lui hanno spiccato il volo verso la gloria.

Nell’Aik aveva segnato ben 10 reti in 24 presenze nella sua prima epserienza da professionista, dopo essersi conquistato la maglia della prima squadra della formazione svedese a suon di goal e giocate nelle giovanili: il suo passaggio al Borussia Dortmund ha destato particolare interesse nella critica calcistica, che però fino a questo momento non ha potuto osservare da vicino il talento di Solna, che almeno in questa prima fase di stagione è rimasto spesso ai margini della formazione capolista della Bundesliga, collezionando soltanto un totale di 5 presenze.

Proprio per questo motivo, la società tedesca che crede fermamente nelle qualità del ragazzo ha deciso di offrirgli l’opportunità di mettersi in mostra altrove, lasciandolo partire in prestito semestrale, con la destinazione Willem II a prevalere sulle alternative. Nel campionato olandese la giovane punta potrà trovare sicuramente maggiore spazio e ritagliarsi un’attenzione importante da parte del proprio club, il quale fino a questo momento non lo ha praticamente mai ritenuto un pezzo importante della propria rosa: alla ricerca di riscatto Alexander Isak riparte dall’Eredivisie, con la sua nuova squadra che si trova momentaneamente al nono posto in classifica alle spalle dell’Heracles; qui il classe 99 di Solna potrà tornare ad essere protagonista assoluto della propria carriera, svoltando dall’anonimato di questa prima parte di stagione e riportando il proprio nome sulle prime pagine dei giornali, proprio come quando aveva scatenato una vera e propria bagarre tra i migliori club europei (tra cui anche Juventus e Inter) per l’acquisto del suo cartellino.