Si avvicina l'estate e con essa le suggestioni di mercato, le fantasie dei tifosi, le dichiarazioni di procuratori sul futuro dei loro assistiti, le partenze di giocatori che hanno deluso, di giocatori che hanno sorpreso e l'arrivo di promesse, scommesse, certezze, campioni, a seconda del club di cui si scrive e si parla. Difficile possa ripetersi quanto accaduto nella scorsa sessione, nella quale, sotto il sole di luglio, il Presidente Agnelli ottenne la firma del campionissimo portoghese , riuscendo a portarlo sotto l'ombra della Mole. La frenesia di quei giorni, l'attesa di una conferma o di una smentita, l'ossessionante ricerca di un qualsiasi indizio, di un'indiscrezione, ha permesso ai sostenitori bianconeri di sognare , di provare sensazioni e vibrazioni che da molti anni una squadra di Serie A non riusciva a suscitare nell'animo dei suoi tifosi.

Purtroppo l'agognata Coppa dalle grandi orecchie non è arrivata, vuoi per il destino, vuoi per un gioco da molti definito attendista, vuoi per la condizione atletica dei giocatori; molte considerazioni possono essere espresse e discusse,ma un un'unica cosa sembra riunire le menti ed i cuori dei supporters della Vecchia Signora, è il momento di cambiare.

Dare un'ulteriore scossa all'ambiente, allo spogliatoio ed  al campionato con l'ingaggio di un allenatore con una differente idea di calcio, che voglia arrivare ai risultati tramite un gioco, che conferisca certezze alla squadra, meccanismi oliati a sufficineza in modo che in caso di necessità vi si possa ricorrere per agguantare una vittoria, un allenatore che non si affidi ciecamente alle giocate dei singoli, alle individualità, ma che tracci un percorso, che fondi delle basi solide sulle quali costruire il futuro del club.

La necessità di cambiamento non è una bocciatura nei confronti dell'attuale tecnico, Massimiliano Allegri, al quale va espressa eterna riconoscenza per i risultati ottenuti, ma un' inevitabile conseguenza nel desiderio di crescita della società torinese. Ritengo che anche in caso di vittoria della Champions, il ciclo di Allegri alla Juventus sarebbe giunto al termine. La sua sostituzione è inevitabile.

Chi arriverà? Conte, Guardiola? Inutile dire che il nome di Pep genera entusiamo nell'ambiente.  Un dolce desiderio, un' immagine evanescente presente nella mente di tutti, anche di chi, per paura del cambiamento, desidera ancorarsi alle ceretezze del passato, piuttosto che rischiare, di gettarsi in una nuova avventura. Una sola cosa è certa, anche se non sarà quest'anno, prima o poi Guardiola siederà sulla panchina della Juventus.