Un mercato fantasmagorico quello del duo Fassone-Mirabelli, tanto da farlo diventare un tormentone dell'estate attraverso l'ormai popolare frase "passiamo alle cose formali".
Ma andiamo ad analizzare gli effetti degli innesti sulla filosofia di gioco dell'allenatore del Milan, Montella.
I moduli papabili sono il 4-3-3, 3-5-2, 3-4-3 o il 4-4-2.

4-3-3: la formazione titolare vedrebbe degli esclusi di eccellenza, Kalinic, fortemente voluto sia da Montella che da Fassone e Mirabelli, dubito che il croato venga utilizzato come sostituto di un brillante, ma acerbo André Silva.
Questione difesa: con la difesa a quattro Montella sarà costretto a rinunciare a uno fra Romagnoli e Musacchio, due giocatori di alto livello e con ampio margine di crescita, buoni piedi e abili sia in marcatura che in impostazione. Dubito che un giocatore interessante come Musacchio sia venuto per dare il 12esimo uomo e al contempo che Romagnoli abbia perso tutto di un colpo la maglia da titolare.  
Oltre a questo, il Milan non ha nella sua rosa un esterno sinistro di attacco (se consideriamo Niang in esubero come da ultime indiscrezioni e Borini come adattato per quel ruolo).
I pro del modulo sono invece: la presenza di Suso nel suo ruolo primario e il poter sfruttare al meglio i due terzini (Conti e Rodriguez) che amano spingere e creare superiorità numerica sulle fasce.

3-5-2: anche in questo caso il modulo vedrebbe degli esclusi di eccellenza, è vero sì che con la difesa a tre avresti molta qualità là dietro e la spinta dalle fasce contribuirebbe sia in fase offensiva, che in fase difensiva (come la Juventus di Conte per intenderci), ma potresti schierare entrambi gli attaccanti, cioè André Silva e Kalinic. Unica pecca di questo modulo: Suso, il giocatore che l'anno scorso ha contribuito maggiormente durante l'arco della stagione  dove lo metti? Ecco perché una soluzione potrebbe essere il  3-4-3.

3-4-3: modulo altamente offensivo, ma che garantirebbe sia la spinta che la copertura, avendo dalla tua dei terzini a tutta fascia e due recupera palloni a centrocampo come Biglia e  il "trattore" Kessié.
La difesa sarebbe quindi a 3 in fase offensiva con il trio Romagnoli-Bonucci-Musacchio e a 5 in fase difensiva, con Conti e Rodriguez che rientrano. Snodo attacco: i 3 davanti possono giocare larghi o stretti in relazione alle evenienze, hai bisogno di forzare gli esterni? Suso e Calhanoglu esterni ti garantiscono ottima qualità e pericolosità nella trequarti avversaria. Hai bisogno di forzare centrale? Ecco Calhanoglu interpretare la versione di rifinitore dietro le punte quali Kalinic e André Silva, con i due esterni di centrocampo che allargano il gioco. Insomma, un 3-4-3 "gasperiano".

Ultima soluzione 4-4-2: difesa a 4 con l'alternanza di Musacchio e Romagnoli, centrocampo che vede Calhanoglu e Suso esterni (una sorta di 4-2-2-2 in fase offensiva), Biglia e Kessié a formare una diga a centrocampo e le punte dell'ariete Kalinic e Silva.
Sarà difficile vedere questa soluzione visto che Suso e Calhanoglu non sono proprio dei "motorini" di centrocampo e non contribuiscono più di tanto alla fase difensiva (anche se fino ad oggi il turco nelle vesti di interno di centrocampo ha contribuito con qualche pallone recuperato alla fase difensiva).

La domanda adesso è rivolta a voi, questa squadra è camaleontica o assemblata in modo confuso sfruttando le occasioni di mercato?
Sicuramente dopo la pausa saranno svelate le carte in tavola, nel frattempo le suggestioni rimangono tante, ma il pensiero rimane sempre lo stesso #sempreecomunqueforzamilan