"E anche questo Natale se lo semo levato dalle palle". Questo frase è dell'attore Riccardo Garrone nel film "Vacanze di Natale" del 1983 con Christian De Sica, Jerry Calà, Stefania Sandrelli e Claudio Amendola tra i protagonisti per la regia di Carlo Vanzina. Una frase che può essere interpretata, o meglio reinterpertata e parafrasata dai tifosi rossoneri, in riferimento agli addii a parametro zero di Gigio Donnarumma al Psg e di Hakan Calhanoglu all'Inter così da diventare: "E anche questi mercenari se li semo levati dalle palle". Perché di questo si è trattato, di due mercenari che non hanno dimostrato nessun attaccamento alla maglia, come non avranno nessun attaccamento alla maglia del Psg e alla maglia dell'Inter. L'unica cosa alla quale sono attaccati è il loro conto in banca che lievita e cresce come la pasta per fare la pizza.

Ovviamente il dispiacere maggiore è per Gigio Donnarumma, poichè era un canterano e noi tifosi lo abbiamo visto crescere, esordire a 16 anni, lo abbiamo coccolato, protetto, lo abbiamo aspettato, abbiamo sopportato le sue papere e ci siamo goduti le sue parate. 251 partite con la maglia del Milan non sono poche. Gigio si è arricchito grazie al Milan, è migliorato grazie al Milan, ma ha preferito sposare la causa di Mino Raiola, suo agente, e guadagnare 10 mln più 2 mln di bonus netti in Francia, nelle file del Psg voltando la faccia al club che lo ha cresciuto e valorizzato rifiutando gli 8 mln netti all'anno proposti dal club rossonero. E inoltre ci sarà anche una lauta commissione per il suo procuratore.

Per Calhanoglu il discorso è diverso. Dopo il pessimo europeo il Milan non è sembrato così convinto di rinnovarlo e le sue richieste erano immotivate. E' un buon giocatore, a parametro zero è un buon colpo per l'Inter ma non è un top player e mai lo sarà, e di certo non merita i 5 mln netti più 1 di bonus per tre anni che guadagnerà con i nerazzurri. E forse il meglio di sé lo ha già dato nell'ultima stagione al Milan senza pubblico. Non è mai stato amato più di tanto dalla piazza rossonera perchè discontinuo. Un po' di rammarico c'è perchè va ai rivali cittadini ma nulla per il quale strapparsi i capelli o farsi venire il sangue amaro. Non turba più di tanto il suo addio rispetto a quello di Gigio già ampiamente smaltito e ammortizzato, anche grazie al tempestivo acquisto di Maignan. 

Sicuramente il Milan deve provare a velocizzare un pò il suo mercato anche se viene richiesta pazienza. Il calciomercato aprirà il primo luglio e a fine mercato tireremo le somme e giudicheremo il lavoro di Maldini, Massara e Moncada. 

A proposito di Mino Raiola, con i rossoneri c'è in ballo il rinnovo di Alessio Romagnoli che sarà un aut-aut, una specie di spartiacque nei rapporti tra il Milan e Raiola. Dipende da Mino Raiola, perchè se vuole mantenere una porta aperta con il Milan, penso che debba sforzarsi per trovare un accordo e un compromesso per il rinnovo di Romagnoli. Nel caso anche qui si arrivasse ad una fumata nera, si potrebbe tranquillamente affermare che Raiola con il Milan ha chiuso. E il Milan a quel punto o sarà un cane sciolto oppure può trovare un nuovo procuratore di riferimento per il mercato, che a questo punto potrebbe essere Jorge Mendes, con il quale il Milan non manca di fare operazioni. André Silva comprato e poi ceduto senza particolari problemi, anzi, ci si è guadagnato Rebic, e poi Leao, anche lui assistito di Mendes, che se arrivasse una importante offerta potrebbe partire. Inoltre Cutrone ceduto al Wolverhampton è stata una operazione dove c'è lo zampino di Mendes, vicino al club inglese e che in qualche modo gestisce il calciomercato dei Wolves, o comunque lo influenza molto. Con Mendes bene o male una operazioni all'anno negli ultimi tre anni il Milan l'ha fatta tra entrata e uscita.

Una priorità assoluta che il Milan deve avere sulla questione rinnovi è relativa alla pratica Kessié. Il "presidente" ha il contratto che scade nel 2022, è stato uno degli assoluti protagonisti del ritorno del Milan in Champions, ed è un elemento fondamentale nello scacchiere rossonero. Qui il Milan si gioca molto della sua credibilità. Possibile che lo stesso club che non si è fatto problemi a riscattare l'ottimo Tomori a 28 mln, si fa problemi a rinnovare Kessiè su cui ballano una differenza di 2 milioni tra richesta fatta da Kessiè, ovvero 6 mln, e offerta fatta dal Milan, ovvero 4? Va bene che il costo del cartellino di un calciatore e diverso da quello dell'ingaggio di un calciatore, perchè quelli sono i costi del lavoro, ma è impensabile o quantomeno folle che il Milan non faccia questo sforzo e rinnovi subito Kessiè. Sarebbe assurdo. KESSIE' DEVE RINNOVARE!

Ci può stare un po' di controllo dei costi, non avallare ogni richiesta esosa dei procuratori, avere la situazioni dei bilanci e della situazione ricavi-costi sotto controllo, ma ci sono priorità ed eccezioni che confermano la regola. Come non si è fatta nessuna storia per rinnovare il contratto di Ibrahimovic, che può arrivare a guadagnare anche 7 mln netti all'anno, nonostante sarà un jolly a mezzo servizio, e non è detto che li riesca a prendere i 7 mln perchè il contratto prevede delle variabili a scendere, tuttavia si è comunque garantito un ingaggio di 7 mln netti a Ibra. Non dovrebbero e non devono e non ci saranno problemi a rinnovare il contratto di Kessiè e andare incontro a ciò che lui chiede. In tal caso, se ci saranno problemi anche con Kessié, il Milan perderebbe molta della sua credibilità dando quella sensazione non solo di fare 30 ma non di fare 31, ma di preferire andare indietro e fare 29. Invece il Milan deve sforzarsi e fare un passo in più. Il Milan se farà uno sforzo in più potrebbe anche lottare per lo scudetto vista la situazione dell'Inter, che sarà costretta a cedere qualche big e che ha visto anche Antonio Conte lasciare la panchina nerazzurra sostituito da Simone Inzaghi, e non è la stessa cosa, e quindi essere stata protagonista di un downgrade per quanto riguarda la panchina. E la Juventus che non pare propensa a essere protagonista di grandi spese sul mercato. Per cui, anche per non scadere agli occhi della piazza, occorre più impegno da parte della proprietà e di Gazidis allargando un po' i cordoni della borsa e provare a fare finalmente quel famoso 31 che è sempre lì ad un passo per il quale occorre solo un piccolo sforzo. Sul rinnovo di Kessiè ci si gioca davvero la faccia, e la società lo sa. Così anche sul mercato. Quest'anno la campagna di acquisti non deve essere sbagliata. Occorrono rinforzi. 

Calha & Gigio: Libertè, Egalité e Beyoncé. Libertè perche si sono liberati a parametro zero, Egalitè perche sono tutti e due uguali, due mercenari che puntavano a guadagnare solo di più, e Beyoncé perchè i supporter rossoneri, compreso il sottoscritto, allo Stadio, ma anche sui social, nei blog, nei commenti, davanti a radio e televisioni, non mancheranno di cantargliene quattro e di fare sentire loro fischi e tutto il loro disappunto. Fischi che anche la società deve evitare rinnovando il contratto del presidente e facendo un grande mercato che rinforzi alla squadra. E allora, se così sarà, per la società ci saranno solo applausi. 

In alcuni testi sacri si diceva "fuori i mercanti dal tempio" perchè appunto considerati mercenari in luoghi dove era da contemplare sono una ricerca di purezza. Stessa cosa sembra si stia attuando al Milan: "fuori i mercenari dal tempio". Out Calhanoglu e Gigio Donnarumma, ma Kessié teniamocelo stretto. Ci sono sempre le eccezioni che meritano sacrifici economici e che confermano la regola.