Il giorno dell'atteso derby d'Italia è arrivato. Finalmente la formazione che, dopo il mercato estivo, è stata battezzata una delle due anti-Juve assieme al Napoli, si appresta ad affrontare la capolista Juventus a Torino. Non ci sarebbe migliore prova per testare la maturazione tecnica e mentale dei nerazzurri. L'occasione è ghiotta anche per i partenopei, ai quali basterebbe una vittoria in casa contro il Frosinone per avere la possibilità, a seconda del risultato di stasera, di avvicinare i bianconeri o di staccare l'Inter e consolidare la seconda piazza oppure ancora, in caso di pareggio all'Allianz Stadium, di ottenere entrambi i privilegi.

A noi italiani, purtroppo, non basta focalizzarci su questi aspetti ma adoriamo la polemica, il complotto, la dietrologia. Per ingannare l'ansia derivante dall'atteso match, potremmo rispolverare le prodezze che i protagonisti di questa sfida ci hanno regalato nelle stagioni passate. La nostra cronologia di YouTube potrebbe contenere il fantastico goal su punizione di Del Piero, disegnato a San Siro nel febbraio 2006 e seguito dalla famosa linguaccia, o il missile scagliato da Seedorf a tempo scaduto in un Inter-Juventus del 2002.

Invece no: aspettiamo avidamente la polemica dai mass media. Così, nella settimana di avvicinamento al fischio iniziale, il giornalismo nostrano serve il solito ghiotto menù: antipasto di Calciopoli, spaghetti con passaporti falsi, stinco di intervista a Gigi Simoni su letto di controintervista a Ceccarini. Per chiudere il pasto, già pesantissimo, un bel vassoio di frutta fresca della cooperativa Agricola e caffè corretto alla Herrera.

Eppure la situazione è palese: la Juventus è stata condannata dalla giustizia sportiva, assieme a diverse squadre sanzionate in maniera minore, Moggi è stato radiato e ha goduto della prescrizione della Cassazione, seppur con parere di colpevolezza, per ciò che concerne il processo di giustizia ordinaria. L'Inter è stata prescritta dalla giustizia sportiva, a causa del tardivo arrivo del materiale, ma quest'ultima si è espressa negativamente anche riguardo i nerazzurri, facendo intendere che anch'essi sarebbero stati penalizzati. Per la vicenda interista dei passaporti c'è stata la condanna. Il caso doping juventino è andato prescritto, ma già in secondo grado c'era stata l'assoluzione, mentre la presunta vicenda di Herrera si basa solo su testimonianze ed è avvenuta quando i concetti moderni di doping e antidoping dovevano ancora esistere.

È stato già tutto scritto da anni ma forse il nostro sport preferito è rimuginare. Chi avrebbe voluto la Juventus in C, chi sostiene che avrebbe dovuto pagare anche l'Inter, chi mette in discussione i trofei herreriani e chi reputa che i bianconeri abbiano ottenuto titoli quasi solo grazie al loro potere politico e al doping. Nel frattempo la realtà è che gli interisti sono amareggiati poiché, nonostante Moggi sia sparito, la Juventus è tornata a vincere e i tifosi bianconeri non riescono a mandar giù il boccone amaro del triplete nerazzurro (che a loro non riesce nonostante il dominio in terra italica).

La colpa maggiore di questo tedioso copione è soltanto nostra: nonostante la qualità dei giornalisti italiani sia nettamente superiore, perché dovrebbero deludere il consumatore finale? Già, i prodotti di un mezzo di comunicazione sono differenti da quelli di un ristorante, ma ogni attività ha come obiettivo il guadagno, sia sotto forma di un conto portato da un elegante cameriere o di un provento per la vendita di uno spazio pubblicitario. Per questo motivo non si chiuderanno mai capitoli come Calciopoli; siamo noi a tenerli in vita generando lucro. Se spegnessimo la TV quando se ne parla, se smettessimo di leggere articoli in merito o cambiassimo stazione radio, sarebbe inevitabile un cambio di rotta.

Persino in questa piccola comunità di scrittori amatoriali può essere notato: visualizzazioni, commenti e like aumentano vertiginosamente quando si rimembra il contatto Iuliano-Ronaldo. Non importa che i contenuti siano scarsi o che il linguaggio sia carente, l'importante è commentare e sostenere le nostre tesi (anche se esse non siano nè ben argomentate nè sostenute da fonti verificate).

Fortunatamente, anche per questa gara a tinte bianconerazzurre, il tempo delle polemiche sta per finire e sarà il campo a parlare, sperando che il match non ci regali gravi errori arbitrali, altrimenti continueremo ad esasperare un clima già teso, aggiungendo l'ennesima settimana di moviola...come quando, rimanendo in tema di ristorazione, sullo scontrino del locale viene aggiunta la voce finale "servizio e coperto". Nel menù, tuttavia, mancava il dolce: mi auguro che ad addolcirci il palato possa esserci una grande partita perché, nel nostro stomaco ormai saturo, un posticino per le grandi giocate siamo comunque felici di lasciarlo.