Finalmente ci siamo, l’ultimo giorno di calciomercato è arrivato e per i club saranno ore più che mai concitate visto che come sempre quasi tutti si riducono all’ultimo giorno (e alle ultime ore) per cercare occasioni che magari fino a poche ore fa erano impossibili e per cercare di porre rimedio ai problemi magari emersi nelle prime giornate di campionato.
Il mercato di quest’anno non è certo stato semplice con i tanti problemi economici che hanno colpito il calcio a livello internazionale (tranne a Parigi e in Inghilterra) e che hanno costretto i dirigenti ad acquistare a colpi d’inventiva. Cosa aspettarsi, quindi, dall’ultimo giorno? E come è andata fin qui la campagna acquisti dei club di Serie A?
Valutare il mercato non è mai semplice (ricordando che sarà il campo a dare il responso finale) anche perché bisogna considerare non solo gli acquisti ma anche le cessioni (e come sono avvenute) oltre ai mancati arrivi che sarebbero serviti per rinforzare le rose. Esempio pratico su come valutare il mercato è quello delle due squadre di Milano dove l’Inter ha venduto bene (anche perché costretta) e ha comprato in maniera intelligente (perché non poteva reinvestire tutto il denaro guadagnato), mentre il Milan ha acquistato bene (la rosa è stata migliorata rispetto alla scorsa stagione) ma ha venduto malissimo (la perdita a zero di Donnarumma e Calhanoglu si può considerare come due autogol clamorosi). Quale giudizio dare, quindi, ai due club meneghini?

Al netto delle uscite si può dire che l’Inter non sia più forte dell’anno scorso ma nemmeno così debole come si ipotizzava ad inizio mercato. Per questo il giudizio sull’operato di Marotta e Ausilio è più che sufficiente e dimostra, ancora una volta, la bontà del lavoro del duo di mercato nerazzurro. Certo, manca un vice Brozovic (mai cercato, in realtà, sul mercato) e in difesa la distanza tra titolari e riserve resta ampissima, ma l’arrivo di Dumfries (primo della lista per il dopo Hakimi) sommato a quelli di Dzeko e Correa (richiesti da Inzaghi in persona) non possono certo portare un voto basso al mercato nerazzurro considerando, poi, anche la rapidità dell’arrivo di Calhanoglu per mettere una pezza alla situazione Eriksen.

Positivo, naturalmente, è anche il mercato del Milan con i rossoneri che hanno migliorato la rosa grazie alle ottime intuizioni del duo Maldini-Massara. In difesa, l’arrivo di Florenzi porta esperienza e duttilità (arma, questa, importante per Pioli), mentre Ballo-Tourè potrebbe essere una buona alternativa ad Hernandez. A centrocampo, Bakayoko porta quella fisicità richiesta dal mister mentre il duo Giroud-Pellegri appare come quello più giusto e logico (anche per i costi) per gli schemi offensivi di Pioli. Nelle ultime ore, poi, dovrebbe arrivare anche Messias a completare il pacchetto dei giocatori offensivi. Da sottolineare anche i riscatti di Tomori, Diaz e Tonali, oltre all’arrivo in porta di Maignan. Resta, come detto in precedenza, il giudizio negativo sulle uscite (alle quali rischia di aggiungersi tra un anno Kessie) e sul mancato arrivo di un giocatore offensivo più forte come Ziyech o Berardi accostati al Milan nel corso del mercato.

Poco chiaro è, invece, il mercato della Juventus, con i bianconeri che avevano da risolvere più di un problema, ma che sembrerebbero essersi accontentati dell’arrivo di Allegri come se il tecnico livornese potesse far passare in secondo piano le lacune nella rosa evidenziate durante la scorsa stagione. L’arrivo di Locatelli, ad esempio, non basta per rinforzare il centrocampo e per questo la Juve starebbe ancora pensando al ritorno di Pjanic come rinforzo last minute. Anche in attacco non può certo bastare l’arrivo di Kean per sopperire all’addio di Ronaldo (che al di là di tutto garantiva almeno 25 gol a stagione). Resta, poi, il tema difesa che forse aveva bisogno di un’ulteriore tassello di qualità vista l’età del duo Bonucci-Chiellini.

Buono il mercato delle due romane con entrambe le società della capitale chiamate ad uno sforzo in sede di mercato visti gli arrivi in panchina di Sarri e Mourinho che avevano bisogno di giocatori adatti alle loro idee. La Lazio ha saputo coniugare la lungimiranza di Lotito e Tare con le idee di Sarri (caccia all’ultimo esterno offensivo con Zaccagni più vicino di Kostic), mentre la Roma ha regalato a Mourinho il colpo Abraham, oltre a giocatori funzionali come Shomurodov, Vina e Rui Patricio. Manca all’appello il centrocampista richiesto dal tecnico portoghese (il preferito era Xhaka) che potrebbe arrivare solo a gennaio, oltre alla cessione di alcuni esuberi rimasti ancora nella capitale. Difficile giudicare il mercato del Napoli visto l’arrivo del solo Anguissa (nelle ultime ore) e il mancato rafforzamento del pacchetto arretrato (mancano un centrale ed un terzino sinistro), oltre al caso Insigne che fatica a trovare fine, mentre di livello è il mercato dell’Atalanta con Musso, Demiral, Zappacosta e Koopmeiners arrivati in nerazzurro al fronte della sola cessione (importante) di Romero.

Tra le altre meritano un voto alto la Fiorentina e l’Empoli. I viola si sono indubbiamente rinforzati con colpi come Odriozola, Torreira e Nico Gonzalez, oltre al rinnovo di Milenkovic e al mantenimento di Vlahovic. Se nelle ultime ore dovesse arrivare anche Berardi la Fiorentina diventerebbe la regina del mercato. In casa Empoli, invece, sono da sottolineare gli acquisti di Cutrone e Pinamonti che in una realtà più piccola potrebbero veramente fare la differenza.

Ultimo giorno che come sempre sarà dettato dalla frenesia e dalle sorprese, quindi, soprattutto tra le medio-piccole (come Spezia, Salernitana, Sampdoria, Genoa, Venezia) che devono ancora fare molto sul mercato.