Sarà un calciomercato senza follie, i conti non lo consentono. Pare evidente. Se così non sarà, alcune società rischieranno il fallimento.  Neanche il tempo di vedere il Milan festeggiare  l'atteso scudetto, cosa a cui non erano più abituati, lo si è capito dal delirio antisportivo, dallo striscione sul bus, alle offese contro l'ex milanista trapiantato all'Inter, Calhanoglu, che non si vede l'ora di proiettarsi nella prossima stagione. Sarà una stagione anomala, a causa di un Mondiale che spezzerà il calendario in due ed il campionato sicuramente ne risentirà e probabilmente non si deciderà più nel canonico febbraio/marzo, ma ad aprile, sarà una stagione dove il Milan avrà la spada di Damocle del doversi ripetere, l'Inter del doversi migliorare, che significa vincere lo scudetto, e raggiungere prima del diavolo, almeno, la seconda stella, e la Juve che dovrà riscattarsi dopo l'ennesima stagione inconcludente, forse la peggiore dell'ultimo decennio bianconero. Queste tre saranno le indiscusse protagoniste della prossima stagione. Per ora.  In tutto ciò pare essere certa una cosa. Non ci saranno follie. Sarà un calciomercato equilibrato, dove i conti verranno prima di ogni cosa.
L'Inter insegna. D'altronde il presidente della UEFA lo ha fatto intendere chiaramente che alcuni club italiani avranno dei problemi perchè i conti non sono in ordine. Evidenziando che sarà un bel traguardo quando le società non spenderanno più del 70% del proprio budget in stipendi. Quella degli stipendi è la prima voce di uscita per le società, con le spese accessorie, poi segue tutto il resto, oneri su incassi, spese organizzative e così via dicendo. Quando forse i giocatori saranno pagati più dagli sponsor che dalle società qualcosa cambierà, chissà, ma il vero cambiamento ci sarà quando si porrà il tetto agli stipendi, che potrebbe arrivare solo se le società avranno dei vincoli chiari, oltre una certa percentuale non si deve sforare, chi sfora viene sanzionato pesantemente, senza deroghe. Non sempre i soldi e gli stipendi fanno rima con vittoria.
L'Inter spendeva di più rispetto al Milan ed ha perso per strada uno scudetto che aveva  praticamente in tasca. Regalandolo ai cugini milanisti che per loro merito sfruttando le occasioni lasciate dall'Inter e da un campionato di medio livello hanno fatto quello in cui neanche loro credevano ad inizio anno. Una mezza impresa.

Insomma, i conti, non faranno sconti, questa volta per davvero non si può sbagliare.
Quali le conseguenze di tutto ciò? Ne risentirà lo spettacolo? La qualità? Ci sarà un ridimensionamento della SerieA rispetto ad altri campionati europei? Servirebbe una strategia europea condivisa, perchè una SerieA debole e di poca qualità non conviene a nessuno.