Il calcio giovanile in Italia sta morendo, quello che per anni è stato il serbatoio del calcio professionistico è diventato un fardello pesante che nessuno vuole più portare.
Sicuramente ad aggravare la situazione è stata la pandemia di COVID 19 che ha bloccato un sistema che già arrancava.  

Ma siamo sicuri che le colpe siano solo della pandemia? Siamo proprio sicuri che non siano da ricercare in altri ambiti? Diamo uno sguardo al passato e proviamo a capire i perché. Il calcio giovanile e’ stato lasciato solo da FIGC e da LND, non solo nell’ultimo periodo ma negli ultimi anni e non sono intervenute per risanare un movimento che stava mandando i primi segnali di difficoltà. Da 10 anni infatti le piccole società si sono trovate a combattere con la difficile reperibilità di fondi, gli sponsor iniziavano a mancare e i buchi finanziari erano all’ordine del giorno. Come se non bastasse sono iniziate le fusioni tra società, dando così origine all’estinzione di molteplici organizzazioni calcistiche e dando così spazio ai direttori sportivi di accalappiare bambini da società più piccole, mandando in rovina quest’ultime.
Si è innescato un circolo vizioso dove a farla da padrone sono stati i vecchi dinosauri, vestiti da direttori sportivi, che abbindolavano genitori promettendo loro carriere favolose per i figli. A questo si aggiunge in calo delle nascite, quindi pochi bambini i quali potevano anche scegliere sport diversi rispetto al calcio, altra crisi che chi “comanda” non ha saputo gestire.

Serviva un progetto, serviva una regolamentazione dettata da FIGC in cui i bambini che scelgono una società ci rimangano almeno fino alla categoria allievi, evitando così i giochini dei direttori sportivi, serviva mettere al primo posto il gioco del calcio e non “stupidì giochini” da fare al posto delle partite che facevano disamorare i bambini.
Servono regole chiare, gestione delle risorse e riportare il pallone al centro del progetto. Servono persone che portino avanti le associazioni sportive per passione e non per interesse, serve dare importanza agli educatori e a buoni allenatori.
Infine serve tornare a giocare: pallavolo e basket non si sono mai fermati, mentre noi non siamo mai partiti.
Ecco perché il calcio giovanile sta morendo...