Confesso di essere prossimo a una crisi maniaco-depressiva, perché oltre al calcio giocato, mi mancano le bufale spaziali, mega-galattiche, dei bei tempi. Parlo di quelle balle che, di norma, vengono propalate a piene mani per far sognare i tifosi o per spaventarli a dovere. Al posto di un branco di bufali africani, scalpitanti e pronti a caricare, ci ritroviamo una mandria di docili bufalotte da mozzarella che brucano pigre per l'agro campano. Si tratta di panzane fiacche, mentre le bufale sono materia nobile da considerare parte integrante della storia calcistica.

In questi giorni Maldini avrebbe dichiarato che al Milan si trova bene e che non ha intenzione di andarsene. Ora, chi ha fatto vita d'azienda, sa che, quando un dipendente messo da parte dichiara che si trova bene e vuole restare, significa che l'eventuale esodo costerebbe molto caro o che sarebbe pronto a presentare in tribunale il suo bel faldone. Le dichiarazioni dell'ex-capitano rossonero suonano un po' come le trombe di Giosuè di fronte alle mura di Gerico e questo non è un buon viatico per le prossime settimane rossonere. Finora la tensione è stata smorzata dal Covid19 e dalla sosta, ma prima o poi bisognerà arrivare al dunque, perché Rangnick dovrà essere annunciato.

Rangnick tentennerebbe... sì, perché alcuni siti ripetono a oltranza, come un segnale dallo spazio, che fra il Milan e Ralf Rangnick si continuerebbe a trattare. Perché? Semplice, il tecnico tedesco chiede un budget importante per il mercato, mentre la società nicchia. Poi però, provvidenziale, giunge la nuova che Rangnick non avrebbe pretese particolari e quindi... quindi niente, se non che domani vi diranno che l'attuale dirigente del gruppo Red Bull esita ad accettare, in quanto preoccupato per la salute della sua trisnonna, un'attempata signora cui è oltremodo affezionato. Come tutti sappiamo, in realtà, il contratto fra Rangnick e il Milan è blindato nella cassaforte di Ivan Gazidis.

Quanto a Donnarumma, in questi giorni avrebbe prima dettato al Milan le condizioni, ma poi avrebbe mandato messaggi d'amore alla società rossonera facendo capire di voler rinnovare. La questione è semplice: Gigio, al momento, non ha mercato, in quanto percepisce un ingaggio da nababbo che nessuno è disposto a pagare, a maggior ragione dovendo anche indennizzare il Milan. Potrà forse avanzare pretese alla scadenza, ma ora no. Raiola e Donnarumma, quindi, stanno facendo il solito giochetto del poliziotto cattivo e di quello buono come nel 2017. Se spunterà una società disposta a scucire per il giovane portiere, il cattivo Mino lo porterà via sulle ali del vento (le commissioni). In caso contrario, Raiola uscirà a fumare una sigaretta consentendo al buono Gigio di fare la sua scelta di cuore, ovviamente all'insaputa del procuratore.

Tiramm innanz, per carità di patria, e passiamo al Ritorno dello Jedi, l'ineffabile YongHong Li, Quel... signore Li avrebbe dichiarato, per l'ennesima volta, di aver comprato la società rossonera in un impeto di passione per i colori rossoneri. E' andata male, ma ci credeva al punto che era lì lì per comprare Cristiano Ronaldo (un po' come se il sottoscritto dichiarasse di essere stato lì lì per far capitolare Charlize Téron). Cosa ne può sapere la famiglia Singer, che ha un portafoglio al posto del cuore, dei tormenti sentimentali di YongHong Li, il mitico presunto proprietario delle Miniere di Re Salomone? Bon, ormai sono rassegnato alle periodiche ricomparse di questo signore che ridice le stesse cose e poi ritorna in letargo fino alla puntata successiva. La verità è che, nel silenzio generale, spicca anche la voce di... quei signori Li.

Sono fiacche anche le voci sul mercato, forse perché Gazidis e Rangnick attendono che la crisi faccia scendere i prezzi dei giocatori in entrata, visto che in uscita ci sarà, comunque, poco da incassare (il materiale in esubero non è il paletot di Napoleone). Fra le altre cose, pare che l'ungherese Szoboszlai, attualmente sul libro paga della Red Bull, abbia confermato di essere richiesto dal Milan, ma abbia fatto capire di non aver avuto un attacco di libidine (come direbbe Jerry Calà) alla prospettiva di vestire rossonero. Posso rassicurare il promettente centrocampista che, se dovesse andare altrove, noi milanisti, non ne faremmo un dramma, anche perché, come rivela periodicamente YongHong Li, siamo stati lì lì per acquistare Cristiano Ronaldo!

Considerando che, fino a metà maggio, le squadre non potranno iniziare ad allenarsi, ho l'impressione che si vada verso il congelamento della classifica sulla base della media punti, cosa che darebbe lo scudetto alla Juventus (l'obiettivo di Agnelli) e metterebbe il Milan fuori dell'Europa League. Cosa direi se accadesse? Che lo scudetto sarebbe finito comunque in bianconero, perché alla fine un arbitro dal cuore profumato non lo si nega mai alla Juventus. E poi sarebbe un problema di Inter e Lazio, non del Milan attuale. Quanto all'Europa League, per come i rossoneri hanno complicato la stagione, non sono certo che il Milan la meriti.