Un allenatore, un dirigente e un giornalista entrano in un bar. Potrebbe cominciare così un articolo medio sul calcio italiano. Per amor di cronaca prenderò in considerazione solo il nuovo anno e osserverò con scetticismo agli ultimi eventi che mi hanno particolarmente fatto "sorridere".

Iniziamo ovviamente con il mercato. E col giornalismo, perchè, dopo questa sessione più che mai, è ovvio ormai che il calciomercato e la preparazione atletica la fanno più i giornalisti che società, allenatori e giocatori. A che mi riferisco? Parliamo ovviamente della miseria vera e propria che è stato il calciomercato italiano rispetto a quello del resto dei campionati europei.

Un calciomercato dei poveri, più cessioni che acquisti, nessuno di spessore e desolazione specie fra le prime squadre. Parliamo di TUTTE le prime squadre: Napoli, Juventus, Lazio, Inter e Roma. Una storia che ormai conosciamo tutto, ma cosa ha a che vedere la stampa? Perchè urlare allo scandalo? Bella domanda. Iniziamo con le critiche più pesanti: aprite i giornali e leggete lo scandalo di Suning che ha affamato l'Inter e di un calciomercato non all'altezza delle aspettative. Tutto vero, gli stessi tifosi urlano "vergogna a gran voce". Eppure fra queste cinque privilegiate è comunque una delle squadre che ha fatto più movimenti in entrata. Bah, diciamo che il vero rumore è dietro Suning e i suoi proclami, più che altro, per giustificare queste povere voci di giornale. Anche se.. Anche se è vero che nella maggioranza dei giornali più che critiche alla società (Non sia mai si svegli), si leggono critiche all'allenatore. No, mi correggo: dell'allenatore. Perchè ovviamente i giornali approfittano di tutto questo marasma non per commentare la situazione orripilante del calcio italiano, sconfitto alle qualificazioni ai mondiali, nel mercato e nella dignità, ma per concentrarsi su poche frasi di un allenatore e sui possibili significati. Tutti da fine del mondo, se in altri contesti, più specifici, non fossero tutte cose già dette. E allora ecco che si parla prima di delusioni, poi di allusioni, poi di destabilizzazioni, poi di liti in casa, poi di divorzi e il calciomercato diventa un settimanale scandalistico in piena regola. Ma per noi è tutto normale e le lamentele di allenatori e tifosi che fanno da bersaglio sono piagnistei di sottoborgo. Lo sa bene Sarri che ormai nonostante i risultati sui giornali passa più per i suoi piagnistei che per altro. Sembrerà strano solo a me. Perchè a volte negli articoli non è solo ciò che scrivi ma anche come lo scrivi. E via, che l'allenatore deve preparare la formazione contro i giornalisti e contro i giornali, prima ancora di scendere in campo contro le rivali. 

Giriamo pagina: troviamo Roma e Napoli a parimerito. Napoli in cui un presidente viene contestato dai tifosi, in cui non si parla della prima posizione ma delle lamentele di uno, dell'altro o di tutti e sembra si respiri un'aria da zona retrocessione, tanto che viene il dubbio di aver letto la classifica al contrario. Dove sono gli acquisti? Oddio, visto il mercato generale e il fatto che la prima in classifica sia, forse, quella che deve rinforzarsi meno, sembra ci sia anche troppo fumo rispetto all'arrosto, ma magari il caos non è quello dei tifosi, che di mio sento lamentare poco a buon motivo, quanto quello mediatico, che evidentemente a qualcuno fa comodo. Dall'altra parte c'è la Roma. Una squadra che sta rallentando, come l'Inter, anche se la stampa si concentra meno sui problemi di contorno evitando teorie degne di cospirazioni da film del grande schermo. Sicuramente un mercato con più cessioni che altro anche per loro, forse qualcuna di troppo, o quantomeno qualche rischio di troppo, perchè alla fine si è rientrati nella norma. Qual'è il problema? Il problema è che ci si concentra sul comunicare stupidaggini piuttosto che denotare fatti. Parliamo di Icardi che de-followa Wanda ma non ricordiamo che la Roma ha sforato già in estate i termini del FpF, pur senza effettive conseguenze di peso (Ma in fondo, quando mai ci sono? Guardate oltre confine, dove lo hanno capito e dove al FpF ridono dietro), un errore che evidentemente non possono ripetere, perchè passi essere presi per i fondelli dal PSG ma gli altri no, sono avvertiti.

Dio salvi la Lazio, possiamo intornarla con sollievo. La scoperta del campionato, che qualche novità deve portarla, anche se ora rallenta anche lei e il Milan guadagna terreno. Il Milan veramente ha pareggiato, ma andiamo: i giornali dovranno pur scrivere di qualcosa, almeno per alimentare il malumore degli interisti. Ad ogni modo, per ora tutti la guardano, qualcuno la elogia e poi si passa ai pettegolezzi che contano, perchè magari lei quest'anno c'è, il prossimo svanisce, inutile sforzarsi troppo.

Chi resta? Oh, giusto. La Juve. Grande mercato quello della Juve. Suppongo, almeno, non ho letto nulla di male, solo grandi titoloni. Un secondo: erano titoloni su quello che COMPRERA'. Perchè in effetti al momento anche lei non ha fatto il famoso "tubo" al pari degli altri. Eppure parliamo di una squadra che non centra l'obbiettivo "coppa dalle grandi orecchie" a oltranza e che sta, al momento, ansimando dietro ad un Napoli che non molla il centimetro. Se c'era una squadra fra Napoli e Juventus che mi aspettavo corresse ai ripari, più del polemizzato Napoli, era proprio la Juventus. Eppure nessun articolo a riguardo. Nessun accenno di critica. Nessun possibile malumore dell'allenatore e dubbio dei giornalisti sulla decisione gestionale. Un grande, immenso applauso perchè la Juve si rinforzerà a Giugno. Mi sono perso qualcosa, ma va bene. Almeno però loro hanno le spalle coperte, sanno dove pescare giocatori. O dove non farli pescare. Prendiamo una squadra a caso: il Sassuolo. Bella partita, come ai vecchi tempi quando si giocava attaccanti contro difensori. Ad ogni modo, si fa tutto in amicizia: del resto mi ha stupito un piccolo trafiletto temerario che spiegava il non molto noto conflitto di interessi fra dirigenza dell Sassuolo (In particolare parliamo della figlia di Carnevali, stipendiata dalla Juventus). Mi stupisce che qualcuno abbia osato parlarne ancora più che tutti gli altri abbiano preferito concentrarsi su teorie da telenovela invece di approfondire un possibile caso di conflitto di interessi nel nostro calcio italiano. Sciocchezze, diranno molti, anche se ricordiamo il caso di un certo Berardi, dichiaratamente legato alla Juventus contro ogni tentativo dell'Inter, contro cui la dirigenza fece muro, solo per poi non cederlo nemmeno ai bianconeri, che evidentemente avevano come unico interesse che il giocatore non andasse in determinate squadre. Adesso è toccato al Napoli, con lo smacco Politano, che improvvisamente ha sbattuto la porta in faccia alla prima in classifica per una trattativa saltata a ciel sereno. In tutto questo, mi chiedo cosa serva per fare aprire un'indagine della commissione o quantomeno per valutare delle misure precauzionali. Ma in fondo la cosa è molto meno interessante di due frasi dette da un allenatore in una conversazione amichevole con dei tifosi, quindi se non interessa ai giornali, figurarsi alla federazione. E così, fra smacchi politici, giornalistici e di mercato, un allenatore, un dirigente e un giornalista entrano in un bar: splash. L'ennesima lacrima in una serie a che riesce a far ridere tutta europa. Almeno, in mezzo a tutta la "caciara", cerchiamo sempre di restare allegri.