Le dirette concorrenti alla salvezza guardano al futuro acquistando giovani di belle speranze, Hefti Genoa e Cuisance Venezia; il Cagliari, invece, assicura formazione ai giovani altrui con prestiti secchi e nessuna costruzione di un futuro che con questa scellerata gestione, si prospetta in serie B.
Lovato arriva in prestito, si tratta il prestito di Calafiori e in questo caso, quanto affermato nelle righe sopra, trova una lampante conferma. Il giocatore verrebbe lasciato libero di approdare in rossoblu solo garantendogli la titolarità e quindi cedendo Dalbert e facendogli il dovuto spazio. Dunque non solo valorizziamo giocatori di altre squadre, ma queste si possono permettere di ingerire nelle nostre dinamiche di mercato.
Il Cagliari merita altro, il Cagliari è stato ben altro, l'indice di liquidità è specchio di una gestione approssimativa, per usare un eufemismo, che induce a fare un po' di conti, al netto della pandemia che è comune a tutti i club. Diritti TV, cessione di Barella, cessione di Ekdal, cessione di Murru, cessione di Ibarbo, più altri movimenti in uscita di carattere minore, a fronte di acquisti a titolo definitivo di Nandez, Rog e Simeone e pochi altri, com'è possibile che ci si trovi in questa situazione?

Cosa non sta funzionando? Forse garantire ingaggi elevati a giocatori con palmares importanti, giunti da svincolati ormai a fine carriera o con formule di acquisto a dir poco acrobatiche non ha pagato nè dal punto di vista sportivo nè dal punto di vista economico. Forse ingaggiare allenatori con stipendi esorbitanti e che poi si sono rivelati dei flop senza appello.
Una cosa è certa, la programmazione, che riempie la bocca dei dirigenti e dei presidenti e che dovrebbe convincere i tifosi ad acquistare il prodotto Cagliari, non si vede e non ce n'è traccia.