Che il Cagliari avrebbe disputato un campionato con risultati che sarebbero andati ben oltre al minimo necessario per la salvezza, si era già capito ad agosto, quando il DS Carli e il presidente Giulini hanno messo nelle mani di Maran, una squadra con talento e sfacciataggine da vendere. Nessuno però avrebbe mai detto che i rossoblu a questo punto della stagione si sarebbero ritrovati al 6° posto lasciandosi alle spalle squadre come Milan e Napoli, autentiche delusioni fino ad oggi.

In estate la società ha portato a termine delle operazioni di mercato storiche: la cessione di Barella all'Inter per 45 milioni di euro, la più redditizia della storia del club; il ritorno in prestito dall'Inter di Nainggolan, che aveva già giocato a Cagliari dal 2009 al 2014 e infine l'acquisto più caro di sempre, ovvero Naithan Nandez dal Boca Juniors per 18 milioni. Ci sono state poi altre operazioni di mercato degne di nota come i prestiti in entrata di Rog dal Napoli e Simeone dalla Fiorentina, entrambi in cerca di rilancio e il ritorno, sempre in prestito, di Luca Pellegrini dalla Juventus, tutti giocatori che hanno mantenuto un alto rendimento per tutto il girone d'andata.

Il campionato per la compagine sarda non era iniziato benissimo, 2 sconfitte in 2 partite con Brescia e Inter, poi però hanno iniziato ad arrivare risultati via a via sempre più convincenti e si è capito che questa squadra avrebbe fatto una grande stagione quando si è imposta sul campo del Napoli vincendo 1 - 0.

In panchina siede Rolando Maran, che fin dal primo momento ha impostato la squadra con il suo modulo classico, il 4-3-1-2, utilizzato anche al Chievo per quasi 4 stagione e che, eccetto l'ultimo anno, ha sempre portato la squadra ha giocare ad alti ritmi con notevoli risultati.

In porta il titolare designato era Alessio Cragno, portiere dotato di ottimi riflessi, costretto però ai box per tutti i primi 5 mesi a causa di un infortunio alla spalla subito in un'amichevole precampionato, per sostituirlo è arrivato in prestito dalla Roma lo svedese Robin Olsen, in cerca di riscatto dopo una stagione costellata da clamorosi errori e che per il momento sta dimostrando pienamente il motivo del suo acquisto dal Copenaghen da parte della società capitolina di due estati fa.

Sulle fasce galoppano Luca Pellegrini, uno dei migliori prospetti italiani per i prossimi anni, o Lykogiannis come sostituto e dall'altra parte il duttile Faragò che, attualmente ricopre la posizione di terzino destro, ma può giocare anche mezzala o esterno a tutta fascia. I difensori centrali sono l'anello debole di questo Cagliari, in quel ruolo presenziano Klavan, Pisacane, il giovane Walukiewicz e il lungodegente Ceppitelli, infatti la società si sta muovendo per portare a termine un'entrata in difesa, sfumati Tonelli e Bonifazi, si parlava di Goldaniga del Genoa, Magnani del Brescia, Ferrari del Sassuolo o di Retsos del Bayer Leverkusen.

A centrocampo i titolari quasi indiscussi sono Cigarini, con Oliva come alternativa, che quando è stato chiamato in causa si è rivelato molto affidabile, Rog, arrivato in estate in prestito dal Napoli e Nandez, l'acquisto più costoso della storia del club. La titolarità di quest'ultimo sembrava un argomento assolutamente non in discussione, ma alcune questioni burocratiche fra il suo agente e la società lo hanno portato a essere messo in ballottaggio con Castro o Ionita e si pensava anche ad una sua possibile cessione, cosa che il Cagliari ha fermamente smentito. Sulla trequarti spazio ai colpi di classe del Ninja che, a parte una piccola difficoltà iniziale, ha incantato tutta la Sardegna con dei gol e delle giocate di altissima classe. Il rincalzo è Valter Birsa, utilizzato in maniera molto sporadica, solo 2 partite giocate.

In attacco troviamo un rigenerato Joao Pedro che, dopo i presunti problemi con la società nella passata stagione, si sta rivelando uno dei trascinatori di questo Cagliari a suon di gol e non solo. La sua spalla per ora è il Cholito Simeone, arrivato in estate in prestito dalla Fiorentina, prima punta tecnica e mobile a differenza di Pavoletti, attaccante fisico che gioca di sponde, crea spazio per i compagni e si fa sempre trovare in mezzo all'area soprattutto con la testa, ma che fino ad ora non ha potuto dare il suo contributo vista la lesione del crociato patita alla prima giornata e il rientro è fissato per marzo.
Manca solo l'ufficialità per lo sbarco in Sardegna di Marko Pjaca, in prestito dalla Juventus, ala in un tridente o seconda punta nel gioco di Maran, ottimo rincalzo e soprattutto, se dovesse trovare l'ambiente ideale per lui e dimostrare finalmente il suo valore, è sicuramente una buonissima carta da giocare nel secondo tempo per spaccare la partita.

Vedremo cosa faranno il DS Carli e il presidente Giulini, per migliorare la squadra in modo che esca dal periodo negativo nel quale è entrata (7 gare senza vittoria, solo 2 punti in campionato e l'eliminazione agli ottavi di Coppa Italia contro l'Inter) e continui a far sognare i propri tifosi.