Che gioia amici, che soddisfazione e quante emozioni. Finalmente, dopo anni trascorsi a guardare la classifica del Campionato contando i punti di distacco dalle prime, è il Milan a Natale, ad essere primo. Al gol di Theo contro la Lazio, al minuto 92', sono saltato sul divano e sicuramente i vicini di casa, non avranno potuto comprendere i motivi della mia esultanza, dato che abito in Repubblica Ceka. Gioia allo stato puro, orgoglioso di una squadra di ragazzi che mette in campo tutto e che cerca la vittoria fino all'ultimo minuto, senza paure o tatticismi. Vederli poi tuffarsi sotto la curva, per festeggiare con i tifosi, che non possono essere presenti, è stato commovente.

L'urlo di Pioli, le braccia al cielo di Paolo Maldini, gli abbracci dei giocatori, per quanto si sia vinta solo una partita, che vale tre punti, come tutte le altre, contro una Lazio forte e tenace, questa partita chiude un anno "maledetto" che calcisticamente ha visto il ritorno di una grande Squadra, una splendida Società, l'A.C. MILAN che tanto amiamo.

Avevo titolato l'ultimo articolo: "Non perdiamo la testa", quella della classifica e la nostra. Le due vittorie, contro Sassulo e Lazio, aggiungono punti e certezze, consentendo di allungare sulle avversarie, specialmente su quelle che cercano la qualificazione per la Champions. Essee imbattuti da 26 partite, non è casuale, così come segnare due gol a partita, tanto da essere vicinissimi ad un record che detiene il Barcellona dal 1948, 18 partite, contro le 16 attuali dei rossoneri. 

Il Milan è una squadra, gioca un bel calcio e ha molte certezze, che neppure le assenze hanno potuto scalfire. Il merito è da condividere fra tutti, Proprietà, Dirigenza, Allenatoe, Staff e Giocatori, alcuni dei quali sono talmente migliorati da lasciarci a bocca aperta e ben diversi da quelli che criticavamo assiduamente. Desidero però soffermami sul Nostro Allenatore, Pioli. Da "vecchio" milanista, ne ho visti tanti, più o meno bravi. Se Rocco, Sacchi e Ancellotti hanno un posto speciale, sia su una teorica classifica che nel mio cuore, ho creduto in Pioli fin dal suo arrivo, quando in molti erano scettici. Mi piace come allena, come parla e come ha indossato i colori di questa Società cosi vincente e blasonata. Non volevo Rangnich e chi mi legge lo sa benissimo avendo in casa, come dimostrato, la migliore delle soluzioni e la scelta Societaria si è dimostrata vincente.

Godiamoci queste feste, speriamo che questi giorni di riposo siano utili per recuperare le forze e qualche infortunato, alla ripresa il Milan giocherà a Benevento, poi Juventus e Torino in casa per concludere il girone di andata con la trasferta di Cagliari e l'Atalanta a San Siro. Cinque partite importantissime, senza fare pronostici, ma affidandosi solo alla matematica, nove punti proietterebbero i rossoneri a 43 punti, considerando che per qualificarsi in Champions serviranno fra i 70 e i 72 punti, sarebbe un bel punto di partenza.

Ma ha una logica accontentarsi del quarto posto? Personalmente credo nello scudetto, ma l'Inter che è distanziata solo di un punto, ha il vantaggio di non giocare partite infrasettimanali ed ha una rosa più numerosa. Sulla Juventus nutrivo dei dubbi sull'allenatore, la squadra è fortissima e probabilmente verrà rinforzata, ma serve anche una guida di esperienza e Pirlo non è ancora pronto. Ritengo che per vincere serva un calo della squadra allenata da Conte. La facilità con cui vince le partite, anche giocando male, è un segnale chiaro, ma forse proprio le costanti lamentele del loro allenatore e la ricerca di affidarsi al mercato potrebbe levare certezze alla squadra.
Non ci resta che aspettare, orgogliosi e fiduciosi, siamo fuori dal tunnel e ci sarà da divertirci. Buone Feste a tutti.