Felice dal fatto che, per pubblicare le puntate sulla storia del Subbuteo (e colgo l'occasione per ringraziare nuovamente la Redazione di Vivoperlei per l'opportunità concessami), sono stato totalmente impegnato, potendo così distrarmi dai problemi creati da questo virus mortale, che sta bloccando il mondo e terminando proprio in prossimità del ritorno alla normalità, poiché qui, in Repubblica Ceka, da Martedì 14 aprile inizieranno a riaprire tutte le attività, propongo questo scritto a tutti i tifosi del Milan e della sua Storia.
Nel racconto proposto, in queste settimane, ho tralasciato di raccontare la bellezza delle squadre disegnate a mano. Benchè di piccola dimensione è incredibile come dei bravissimi disegnatori riescano a curare ogni particolare, dal colore di pelle e capelli, alle fasce dei capitani, ai calzettoni abbassati, fino ai numeri e alle sponsorizzazioni sulle maglie.

Ci sono squadre talmente belle, che solo collezionarle sarebbe già divertente. Sono in molti a giocare con la squadra che tifano, generalmente non con la prima maglia, per evitare di trovare avversari con gli stessi colori. Guido gioca con la Juventus, capitano Del Piero in maglia blu, con la stella gialle sulla spalla sinistra e con lo sponsor: la Sony. Il Dottor Toschi, con il Parma in maglia gialla e strisce blu orizzontali, Roberto, con il Grande Torino, disegnato perfettamente, con la tradizionale maglia granata, Simone con il Venezia. La bellezza delle squadre è solo un aspetto esteriore, che può avere un significato e dare delle motivazioni, ma logicamente non altera la bravura dei giocatori ed accade spesso che i più forti abbiano squadre non colorate e totalmente anonime. Come scritto, io giocavo con una squadra, con i miei colori e i giocatori erano il frutto della mia invenzione. Non ho mai usato né squadra con i colori della Nazionale Italiana né del Milan e questa considerazione mi è particolarmente dispiaciuta.

Allora ho provato a pensare, quale sarebbe la formazione che schiererei scegliendo solo undici fra i tantissimi campioni che hanno indossato la casacca rossonera? Nell'intento di proporre una squadra che realmente potesse affrontare una partita di calcio e quindi non un insieme di figurine. Sono partito dall'allenatore, passando poi alla scelta di quali giocatori avrei voluto schierare e concludendo con il modulo che meglio ne avrebbe evidenziato le caratteristiche. Devo confessare che in molti ruoli non ho avuto dubbi, così come l'anima Italiana della squadra è stata ampiamente tutelata.
Entriamo nel dettaglio. Allenatore, un ballottaggio a tre, fra il Paron, Nereo Rocco, Arrigo Sacchi da Fusignano e Carletto Ancellotti. La mia scelta, non facile, è andata sull'attuale allenatore dell'Everton, forse meno bravo di Arrigo e Nereo, sicuramente più "tranquillo", ma il fatto che fosse stato anche giocatore del Milan e quel primo gol, nella notte del cinque a zero, contro il Real Madrid, hanno fatto pendere la bilancia in suo favore.
Modulo: fermo restando la difesa a quattro, che reputo, specialmente se si gioca in campo internazionale, la migliore delle soluzioni, benchè il 4/4/2, mi sia sempre piaciuto, così come il  4/3/1/2, per avere  la possibilità di schierare i due attaccanti, non erano adattabili ai giocatori che avevo scelto. Ciò mi ha obbligato a virare su un 4/2/3/1, che mi soddisfa pienamente anche se purtroppo ha penalizzato i molti campioni che hanno indossato la gloriosa maglia. numero nove, del "Diavolo". 

Formazione: in porta, ballottaggio fra Cudicini, Albertosi e Donnarumma a confermare la tradizione dei portieri italiani. Ero intenzionato a scegliere "il Ragno nero", soprannome dato a Cudicini, ma la parata in tre tempi che gli vidi fare a Vicenza e la semifinale contro la Germania, vinta per 4 a 3, mi hanno indirizzato su Albertosi (forse sbagliando, pensando alla squalifica per la combine con la Lazio). Terzino Destro, nella lotta fra brasiliani Sergigno e Cafù, ha avuto la meglio il "PENDOLINO" come veniva chiamato fin dai tempi in cui giocava a Roma. Terzino Sinistro, nessun dubbio: Paolo Maldini.
Centrali Franco Baresi e nel ballottaggio, Silva, papà Maldini, Rosato e Nesta, ho scelto: ROSATO. Ancora una volta sono stato influenzato dal ricordo della semifinale del 1970 in Messico, quando al gol di Rivera lui festeggiò con un salto in lungo e atteraggio di schiena al fianco dei compagni. I due giocatori davanti alla difesa; Pirlo e nel ballottaggio dovuto solo alla ricerca di un equilibrio di squadra fra Deisally e Rajkard, l'olandese ha avuto la meglio, sul compagno francese. Sui tre che compongono il centrocampo, con il compito di finalizzare e garantire copertura, non ho avuto alcun dubbio, anche se nella consapevolezza che probabilmente a difendere sarebbero stati altri. Smooking Bianco, Sua Maestà, Kakà, L'Abatino, Gianni Rivera, come lo chiamava Gianni Brera, una delle penne più importanti del nostro giornalismo  e Dejan Savicevic il "Genio". Centravanti, in un ballottaggio fra ben cinque giocatori, lasciandone fuori moltissimi altri, fra tutti Inzaghi e Prati, scegliendo fra Whea, Ibra, Sheva, Van Basten e Altafini, la mia personalissima scelta è andata sul Cigno di Utrecht, sul gol al volo, contro la Russia e la rovesciata contro il Goteborg, nella notte di Coppa che ero a San Siro, con i suoi quattro gol. Marco Van Basten.
Quindi, nella classica maglia rossonera, pantaloncini bianchi, calzettoni neri, con risvolto rosso, agli ordini di Mister Carlo Ancellotti, schierati con un inedito 4/2/3/1, il mio Milan gioca con Albertosi, Cafù, Rosato, Baresi, Maldini P, Rajkard, Pirlo, Kakà, Rivera (cap), Savicevic, Van Basten.   

Non mi resta che augurare a tutti una BUONA e SERENA PASQUA.
Nella speranza che il peggio sia già alle spalle e si possa guardare con fiducia al futuro, tornando prima possibile alla normalità e a vedere una partita di calcio, della squadra che tanto amiamo.