Buona la prima per l’Inter di Simone Inzaghi.
I campioni d’Italia in carica travolgono 4-0 il malcapitato Genoa ed iniziano alla grande una stagione che rischiava di partire in tono minore dopo gli addii di Conte, Hakimi e soprattutto Lukaku.

Al di là dei tre punti, la vittoria sul Genoa è arrivata grazie ad un’ottima prestazione dei nerazzurri che hanno subito messo in evidenza le idee tattiche di Inzaghi. Idee che potrebbero nel corso della stagione valorizzare ancora di più il 3-5-2 sempre base di partenza dei nerazzurri. Senza Lautaro (squalificato) e Sanchez (infortunato),Inzaghi trova la soluzione giusta con Sensi dietro a Dzeko e con un centrocampo che punta molto sulla qualità vista la presenza di giocatori come lo stesso Sensi ma anche di Calhanoglu e Brozovic oltre a Barella capace come sempre di abbinare tanta quantità alla qualità. La presenza poi di un centravanti come Dzeko,che oltre ad essere un nove sa anche aiutare la squadra fungendo da regista offensivo, ha aiutato ancora di più la manovra dei nerazzurri.

Pur prendendo con le molle il risultato sicuramente aiutato da un Genoa non certo irresistibile (squadra ancora da assemblare con il mercato e apparsa confusa con Ballardini che ha cambiato più volte modulo e posizione dei calciatori alla ricerca dalla giusta soluzione), bisogna ammettere che l’Inter di Inzaghi sembra essere sulla buona strada sia in fase d’impostazione che in fase difensiva. In fase di proposizione infatti si vedono già le impostazioni del tecnico ex Lazio a partire dalla difesa: sì ai lanci lunghi (come accadeva con Conte) ma anche idee di manovra con Skriniar e Bastoni che spesso hanno avanzato la loro posizione con sortite offensive (tipiche ad esempio di giocatori come Acerbi e Radu nella Lazio). Il centrocampo di qualità, poi, è stato il vero protagonista, con la squadra che sceglie spesso il palleggio (ma mai sterile) centrale più che le giocate sugli esterni (pochi i cross) con Perisic e Darmian comunque protagonisti grazie ai loro ingressi in area di rigore che creano scompiglio nella difesa avversaria.

Il centrocampo dunque è il vero protagonista dell’esordio nerazzurro con tutti gli elementi capaci di fare la differenza. Brozovic (sempre davanti alla difesa) a differenza della passata stagione sta cambiando pelle con l’arretramento in fase d’impostazione ma anche con le incursioni fino al limite dell’area che lo portano spesso al tiro dalla distanza. Così come anche Calhanoglu,Barella e Sensi che spesso provano la conclusione. Sé l’anno scorso era soprattutto il duo d’attacco a fare la differenza,quest’anno potrebbero essere proprio i centrocampisti l’arma in più d’Inzaghi in zona gol (e guardando le statistiche di giocatori come Milinkovic-Savic e Luis Alberto si può guardare al futuro con una certa tranquillità).

In fase difesiva, poi, l’Inter sembra aver abbandonato le idee guardinga della difesa dietro la linea della palla per colpire in contropiede,puntando più sul recupero ed il palleggio ragionato per chiudere a loro volta gli avversari nella propria metà campo.

Importanti anche le prestazioni dei singoli con i nuovi Calhanoglu e Dzeko che sembrano giocare da una vita in nerazzurro: il turco chiude la partita con un gol ed un assist oltre a tanto dinamismo in mezzo al campo. Ora sarà importante mantenere il livello di questa prima uscita visto che proprio il fattore continuità è stato il suo tallone d’achille nella sua esperienza nella Milano rossonera. Anche Dzeko, come detto, ha esordito alla grande con un gol messo a segno ma anche una traversa colpita,oltre ad aver propiziato il gol del 3-0 (arrivato dopo la ribattuta di Sirigu su di un tiro del bosniaco). Tanto movimento, poi, per il centravanti ex Roma che spesso prendeva palla a centrocampo per far salire la squadra. Grande prestazione, a sorpresa, anche da parte di Vidal che entrando nella ripresa mette a referto un gol ed un assist oltre ad una prestazione di buona volontà che potrebbe servire per ridare certezze ad un giocatore reduce da una stagione fallimentare a livello personale, oltre a dare ad Inzaghi un’alternativa in più per il suo centrocampo. Altro recupero importante è quello di Sensi che oltre a giocare una buona partita in ruolo non proprio usuale per lui (quasi da seconda punta) ha dimostrato di avere una buona condizione fisica dopo il calvario delle ultime due stagioni.

Ora testa al Verona per Inzaghi e i suoi mentre Marotta e Ausilio saranno chiamati ad inventarsi una nuova operazione per chiudere il reparto offensivo: l’obiettivo numero uno sembra essere sempre di più Correa, che per parole dello stesso presidente biancoceleste Lotito vuole andare sì via dalla Lazio, ma vorrebbe anche restare in Serie A. Non è un mistero, infatti, che il Tucu vorrebbe tornare a lavorare con Inzaghi così come lo stesso mister vorrebbe ancora una volta poter puntare sulle caratteristiche dell’argentino. L’unico ostacolo al matrimonio resta la valutazione con i nerazzurri pronti ad arrivare fino a 30 milioni, ma non a superare questa cifra. Tramontata la pista Thuram (con l’infortunio del francese che blocca una trattativa che forse si sarebbe chiusa nelle prossime ore), l’unica alternativa a Correa sembra essere Insigne anche se nei sogni d’Inzaghi e forse anche dei dirigenti nerazzurri resta il sogno di portare entrambi alla Pinetina. Il capitano del Napoli, però, potrebbe arrivare ora solo in caso di partenza di Sanchez (al momento difficile), altrimenti l’Inter farà un tentativo per prenderlo a zero in caso di mancato accordo sul contratto tra il calciatore e la società partenopea. In uscita, invece, Pinamonti (direzione Empoli) e Satriano (probabile un’avventura in serie B con il Crotone in vantaggio sulle altre pretendenti).