Sabato 18 agosto è stata una giornata importante. Prima di parlare di calcio vorrei rendere omaggio alle vittime di Genova, è giusto che quanto successo in Liguria non venga dimenticato, riposate in pace.

I tifosi di tutta Italia si sono spaccati in due fazioni già pochi minuti dopo il fischio finale della prima partita del campionato 2018/19 fra Chievo e Juve. Da un lato c'è chi dice che abbia steccato, che nel nostro calcio non si potrà mai ripetere ai livelli di Madrid, dall'altro coloro che sostengono che abbia già messo in mostra le sue immense qualità e che questo sia solo un preludio di svariate prestazioni da ricordare. Di chi sto parlando? Naturalmente del calciatore più discusso di questa torrida estate, Cristiano Ronaldo. Quindi la domanda chiave è: promosso o bocciato?
Cercando di fare un'analisi della sua partita contro i clivensi, la prima nota tattica che si può mettere in evidenza è che CR7 abbia cambiato posizione dopo l'ingresso di Mandzukic, spostandosi dal centro dell'attacco sull'esterno sinistro. Come si è mosso durante i 90 minuti? L'inizio dell'intera compagine bianconera è spumeggiante, il portoghese, al pari degli altri suoi compagni, ha messo a ferro e fuoco la difesa avversaria, e per poco non trova il goal con un destro che termina a fil di palo dopo una splendida palla di Cuadrado. Dal 20' fino al termine del primo tempo tuttavia non ha particolarmente brillato. Questo perché, come ammesso direttamente da Massimiliano Allegri, da attaccante centrale si è mosso molto ed è stato servito poco, tanto che in alcune occasioni i suoi compagni non hanno provato l'imbeccata ma hanno preferito giocare la palla in orizzontale, tenendo sotto controllo il match.
Successivamente, a causa di alcune distrazioni della retroguardia bianconera, che fino al 38' aveva retto senza correre alcun pericolo, la partita sembra assumere un aspetto diverso. Una disattenzione di Bonucci e Stepinski di testa pareggia in modo del tutto inaspettato, di fatto alla prima conclusione del Chievo verso la porta juventina.

Nella ripresa gli ospiti ripartono bene, provano a riportarsi in vantaggio, Ronaldo si rende protagonista di un tiro forte ma centrale, respinto con i piedi da Sorrentino. Al 53' l'episodio che sembra cambiare definitivamente il volto della partita: Cancelo si lascia scappare Giaccherini e lo stende in area, calcio di rigore per il Chievo. Il "Giak" lo trasforma e la Juve è costretta a inseguire. Entra Bernardeschi e ora CR7 viene cercato di più perché forse, visto il momento di difficoltà, si punta sull'uomo che può davvero spostare gli equilibri (con buona pace di Bonucci). Nell'ultima mezz'ora il portoghese si sposta sulla fascia sinistra, complice l'ingresso di Mandzukic con conseguente uscita di Douglas Costa. Da questo momento in poi è un monologo juventino, ci provano un po' tutti, Ronaldo, Bernardeschi, poi Dybala, sembrato più in ombra del solito nel caldo pomeriggio di Verona. Dopo il pareggio, arrivato grazie ad una autorete di Bani a 15' dal termine, ogni volta che la palla arriva sul lato sinistro, il Chievo trema: prima Cacciatore salva un goal quasi fatto, poi Sorrentino compie l'ennesima parata della sua partita, deviando una punizione da posizione pericolosa della stella ex-Real.
Ma non sono solo i tiri a mettere pressione ai padroni di casa, più volte Ronaldo ha cercato Mandzukic di testa al centro dell'area. All'85' si accentra, prova a fare una sponda di testa ma si scontra col portiere clivense il quale, per sua grande sfortuna, ha la peggio e non è in grado di finire il match. Quando tutto sembra deciso ecco che la fame bianconera viene fuori nei minuti di recupero. Alex Sandro entra in area, mette un pallone delizioso in mezzo e Bernardeschi trova la deviazione vincente che vale i primi 3 punti del campionato della Juve. Dopo una partita dominata, ma paradossalmente sofferta fino alla fine, arriva il fischio finale. E quel che colpisce è il non vedere il nome di Cristiano Ronaldo sul tabellino dei marcatori. 

Io credo che, nonostante il debutto senza goal, la prestazione di Ronaldo sia stata ampiamente sufficiente. Molto più incisivo da esterno che non da punta centrale, il portoghese ha già dato un assaggio delle sua abilità e dei numeri di cui è capace. L'impatto col calcio italiano lo ha messo di fronte ad una realtà diversa da quella spagnola: i tatticismi sono maggiori così come la fisicità con cui i difensori affrontano gli attaccanti. Anche se siamo solo alla prima uscita, sono certo che CR7 abbia capito come i suoi avversari proveranno ad affrontarlo e, di conseguenza, saprà prendere delle contromisure.