Buona festa della Repubblica a tutti.  
A noi, che di pane e pallone viviamo, in un Paese che si sveglia col Tg e un buon caffè e s’addormenta con la Gazzetta sulle gambe; in quest’Italia così antica, così moderna! Catenacciara quando serve, spavalda se conviene, affiatata nelle sconfitte, litigiosa quasi sempre, fondata sul lavoro (che non c’è), affamata di Dio, patria e famiglia, sprofondata mille volte e mille volte, poi, rinata. 
Buona festa della Repubblica a tutte le squadre del nostro campionato, che competono, che vincono, perdono, corrono, ci allietano e c’inquietano, riempiono stadi e divani, radio e televisioni, ore vuote e giornate sane. E contribuiscono, anch’esse, sì, a fare del nostro il più Bel paese del mondo. 

Buona festa della Repubblica a Partenope, che da sirena s’é fatta regina e ha dominato, incontrastata. Al Napoli campione d’Italia, orgoglio di un Sud che arranca, ma ce la fa, alla fine ce la fa. E al tifoso napoletano che, come un milite ignoto sacrificato sull’altare De Laurentiis, celebra il suo mister migliore e gli dice addio. 
Il sud!
Il sud di Salerno e della meravigliosa salernitana, campana intonata d’un territorio difficile, che vuol finalmente risuonar di gioia ed allegrezza. Il sud di Lecce e d’una salvezza ottenuta a denti stretti e cuore puro, contro ogni pronostico e ogni logica del contrario. Buona festa della Repubblica al sud che ce la fa, alla fine ce la fa.
Buona festa della Repubblica ad Atalanta: che possa ancora correre, a tutto Gasp, sulle punte delle spighe d’ogni campo e non spezzarle, tant’è veloce la sua corsa, tant’è spumeggiante il suo calcio. 
Buona festa della Repubblica ai tifosi di Inter e Fiorentina, che andranno in giro per l’Europa a sventolar bandiere ed intonare cori: siate appassionati, siate calorosi come non mai, fate vibrare l’aria del vostro anelito di vittoria, ma siate civili, siate onesti, siate ospiti riguardosi delle città che v’accoglieranno. Siate italiani, forse poeti, forse santi, forse navigatori, ma mai violenti. Mai.  E buona festa della Repubblica alle vostre squadre, che per una notte, almeno per una notte, non avranno prefissi o campanili, saranno l’Italia tutta intera. 
Proprio come la Roma. La scorsa notte i giallorossi ci “han fatti sentire amici anche se non ci conosciamo, ci han fatti sentire uniti anche se siamo lontani” e noi le diciamo: “Grazie Roma”, grazie lo stesso. 
Buona festa della Repubblica a tutto il Lazio e alla Lazio, per quel volo definitivo che forse giammai spiccherà, per quei cieli d’orati d’Europa in cui l’anno prossimo planerà. Fiera come la più fiera delle aquile. Romana, capitolina. Bianca come la nevicata del ‘56, celeste come l’eterea speranza di glorie ardite. 

Buona festa della Repubblica alla Torino della vecchia sabauda decaduta e ai granata d’Italia turrita, che di corna sfrontate e alloro d’Europa il capo si cingon per future partite di pallone. 
Buona festa della Repubblica  ai grigiorossi del Torrazzo, alla Cremona d’una tigre che non canta più e che ci manca. E ci manca Luca Vialli, che di quella maglia fu interprete in riccioluta giovinezza: senza di lui, nessuna festa sarà più la stessa festa. 

E nessuna festa c’è per la Doria, che di lui fece un re, che sembra spegnersi, anche Lei … Giù le mani dalla Samp!  Buona festa della Repubblica ai genovesi e alla Liguria tutta. A La Spezia compresa, città portuale di valor civile, che diede lustro all’italica liberazione, facendosi Porta di Sion; e allo Spezia senza articolo determinativo, che arcignamente sta lottando, punto a punto, per restare là, tra i mari argentei della massima serie.
Se Dio vorrà, certo. E se lo vorrà il Verona, che “fatal” fu per il Milan, che, fatalità, si gioca tutto contro il Milan. Buona festa della Repubblica agli scaligeri, che ormai avvezzi sono ai drammi e alle tragedie, quelli sportivi e quelle amorose.

Buona festa della Repubblica allo Milano del diavolo, quella da bere, quella d’ammirare, quella che in Champions c’è nata e cresciuta e che ci vuol riprovare, quella di Pioli che on fire lo è comunque, lo sarà per sempre. 
Buona festa della Repubblica al Monza e al presidente Silvio Berlusconi, più forte del tempo e delle malattie. Uomo di Stato, uomo di calcio. 
Buona festa della Repubblica all’Empoli dei giovani.Sfrontati, ardimentosi, energici, affamati: proprio il calcio che piace a noi, proprio il Paese che piace a noi. 
Buona festa della Repubblica a Udine, terra di confine e di sconfinate scoperte, anche calcistiche. Lì cannoneggiavano i tedeschi, lì scoprivano l’Alzheimer, lì ricostruirono tutto, lì giocò quell’Arthur Antunes Coimbra che il mondo conobbe come Zico. 
E buona festa della Repubblica, dal profondo del mio cuore, alla emiliane e a tutti gli emiliani: siamo con voi, siamo voi! Tutti insieme, ripartiremo. Del resto, è proprio questo che oggi festeggiamo: siamo tutti italiani. 
Buona festa della Repubblica ai cadetti, a quelli promossi e a quelli bocciati, a quelli che aspirano e a quelli che sperano. Dante ne avrebbe fatto il limbo del pallone, e non è forse vero che l’Inferno sia la cantica più riuscita?
Buona festa della Repubblica a tutte le società della meravigliosa provincia italiana, che “con immane fatica e gigantesca passione” spingono un carro su cui salgono storia e identità popolana. 
Buona festa della Repubblica alla nostra nazionale e al Ct Roberto Mancini, che di chiamare gli oriundi non si stancherà mai, così come io mai mi stancherò di dirgli: basta con gli oriundi, siamo l’Italia, porca miseria! 

E a proposito, buona festa della Repubblica ai ragazzini che giocano a calcio tra le nostre strade, nelle piazzole e poi sui campetti d’ogni periferia: non temete, l’Italia del pallone correrà sempre sulle vostre gambe e vivremo insieme altri mille sogni.
Buona festa della Repubblica agli stranieri che giocano da noi: siamo l’Italia, accoglienti per vocazione, d’asilo per Costituzione, fraterni per concezione. 
E aborriamo l’ignoranza! Becera, circa, rea. 
Perciò, buona festa della Repubblica al calcio italiano, che di razzismo e perbenismo soffre come d’una febbre da cui non riesce a curarsi. Eppure è così facile trovar la medicina giusta!
E infine, buona festa della Repubblica ai governanti del pallone, affinché possiate rendere questo meraviglioso sport sempre più equo, sempre meno ambiguo. 

Ah, dimenticavo. Buona festa della Repubblica a VXL e a questo bell’esperimento, riuscito, di espressione libera e accessibile a tutti: cosa c’è di più repubblicano?