'Qui, con noi, al nostro fianco. Come il primo giorno in cui hai indossato il nerazzurro, nel lontano 1961, e da quel momento per sempre. Benché siano trascorsi quasi undici anni da quel triste 4 settembre, nel cuore e nella mente di qualsiasi tifoso interista il tuo ricordo e il tuo esempio sono più vivi che mai'. 

Queste le forti parole usate dalla pagina ufficiale dell'Inter per ricordare una leggenda del calcio, una bandiera per il club nerazzurro che difficilmente scorderà di aver avuto in squadra. Dal 1960 al 1978 legato a due colori, il nero e l'azzurro.

634 presenze con la maglia dell'Inter, 75 gol realizzati, la fascia capitano, quella splendida maglia numero 3.

Un vincente soprattutto, sia con la maglia dell'Inter vincendo 9 trofei (4 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa Italia) sia con la nazionale italiana (Europeo vinto nel 1968 e il memorabile Mondiale del 1970 in Messico) con cui è stato capitano dal 1966 al 1977.

Facchetti divenne un terzino sinistro con spiccate propensioni offensive che gli consentirono di realizzare 59 reti in Serie A, record assoluto per un difensore; uno dei motivi della prolificità di Facchetti era la sua tendenza a convergere verso il centro per cercare la porta, caratteristica insolita anche per i terzini d'attacco a quei tempi.

Ottimo colpitore di testa, era molto abile anche in fase difensiva, al punto da adattarsi, verso la fine della carriera, al ruolo di libero. Dotato di grandi qualità tecniche e fisiche, nel 1958 vinse a Bergamo i campionati studenteschi dei 100 metri, con il tempo di 11 secondi.

Chissà come sarebbe stato vedere oggi Giacinto Facchetti con la maglia nerazzurra in questo periodo molto complicato per la società? 

All'Inter manca uno come lui?