I gol di Icardi, gli interventi di Skriniar, i cross di Perisic, le sgroppate di Politano, i colpi di testa di Vecino... tutto molto bello, ma l'Inter nulla sarebbe se in mezzo al campo non avesse avuto lui: Marcelo Brozovic.

Il croato arriva in nerazzurro quasi in sordina, e le sue prime stagioni interiste sono tutt'altro che positive: simbolo di discontinuità, alterna prestazioni discrete a prestazioni DISASTROSE, dove non riesce a fare un passaggio.
Ma la svolta arriva con Luciano Spalletti, nella seconda parte della stagione scorsa: dopo anni a fare la mezz'ala e il trequartista, il tecnico ex Roma lo inventa regista davanti alla difesa.
E lui non risponde bene, ma benissimo. Trasforma i fischi in applausi, diventa il faro dell'Inter dei croati: recupera palloni su palloni, non sbaglia un passaggio, preciso nei lanci, sposta gli avversari con il suo fisico, inventa gioco, e ha anche qualche spunto, impreziosito da qualche gol e qualche assist.

In continua crescita, è diventato un top player assoluto, il leader di questa Inter che si appresta a tornare grande. Se si confermasse in maniera continua su questi livelli, sarebbe il miglior centrocampista della serie A, insieme a Pjanic. È il giocatore che, insieme a Skriniar, più invidio alla squadra nerazzurra. Molto più dei vari Icardi, Nainggolan, Politano e Perisic. Un po' come al Napoli invidio molto più Koulibaly e Allan di Mertens e Insigne.