Anche la seconda giornata della fase a gironi dei Mondiali è andata in archivio portando con sé i primi verdetti: dopo la Francia, infatti, anche Brasile e Portogallo staccano con anticipo il pass per gli ottavi di finale, rendendo così l’ultima partita da affrontare una mera formalità anche se per entrambe le compagini sarà importante continuare a tenere la barra dritta per evitare di incontrarsi già agli ottavi di finale cosa questa al momento impossibile ma che potrebbe concretizzarsi in caso di pesante passo falso di una delle due squadre.

Al Brasile per passare con anticipo agli ottavi è bastato un gol di Casemiro sul finale della partita per avere la meglio su di una Svizzera coriacea che fino al gol del centrocampista brasiliano era riuscita a chiudere ogni spazio agli avversari. Dopo la netta vittoria nel match d’esordio contro la Serbia (dove il 2-0 finale sta fin troppo stretto ai sudamericani vista la quantità di occasioni create), il Brasile ha sofferto più del previsto contro una Svizzera ben messa in campo e capace anche di fare male in contropiede (spesso però mal sfruttato dagli attaccanti elvetici). Il 4-2-3-1 messo in campo da Tite soffre soprattutto nella prima frazione con la squadra poco legata e più incline ad aspettare la giocata del singolo piuttosto che a cercare il fraseggio in mezzo al campo. Pesa in questo senso sia l’assenza di Neymar che quella di Danilo con Militao inserito nel ruolo di esterno destro di difesa più bravo, ovviamente, in fase di copertura che di spinta.
A cambiare la partita ci pensano i cambi con soprattutto l’ingresso di Rodrygo (entrato ad inizio ripresa al posto di un impalpabile Paquetà) che porta più imprevedibilità all’attacco brasiliano messo in difficoltà dalla perfetta difesa svizzera. Difesa superata solo grazie ad un super gol di Casemiro bravo a coordinarsi in poco tempo (e fortunato vista la leggera deviazione che rende il tiro angolatissimo e imparabile) all’interno dell’area avversaria.
Passaggio del turno meritato per i verdeoro capaci grazie alla maestria di Tite di far coesistere il grande talento offensivo presente in rosa con una solidità di squadra che rende quasi impossibile far gol al Brasile. Le tante frecce presenti nell’arco di Tite (che ricordano senza andare in là con gli anni il Brasile di fine anni novanta e inizio anni duemila) potevano rappresentare anche un problema visto che nel calcio l’equilibrio è fondamentale e in passato tanti C.T. si sono bruciati pensando più alla fase offensiva che a quella difensiva. Questo non è capitato di certo a Tite che oltre a contare su di un reparto offensivo praticamente senza eguali può altrettanto contare su di una difesa che fa dell’esperienza il suo fiore all’occhiello oltre ad un portiere definito da molti come il più forte del mondo (tra l’altro in panchina siede un certo Ederson a dimostrazione di quanto sia cresciuto il Brasile anche nella scelta dei portieri e difensori). Insomma per storia e per blasone il Brasile parte sempre tra le favorite ma questa volta anche i fatti sembrano dare ragione al lavoro di Tite che vuole chiudere nel miglior modo possibile la sua storia con la selecao.

Seconda vittoria consecutiva e passaggio del turno in anticipo anche per il Portogallo che dopo anni di tentativi in quel del Qatar vuole finalmente riuscire a portare a casa l’ambita coppa. Dopo la partita con il Ghana che aveva lasciato qualche dubbio soprattutto sulla tenuta difensiva, il Portogallo aveva di fronte la sfida più complicata della fase a gironi contro la terza forza del Sudamerica: l’Uruguay. Come il Brasile anche il Portogallo ha faticato nel trovare varchi nella difesa avversaria,anzi a differenza del Brasile ha anche rischiato più volte di subire gol da un Uruguay voglioso di portare a casa i tre punti soprattutto dopo il pareggio rimediato all’esordio contro la Corea. Grazie ad un pizzico di fortuna e alla tanta imprecisione dei sudamericani il Portogallo è però riuscito a tenere la partita in equilibrio fino al minuto 54’ quando un cross di Bruno Fernandes è finito dritto nella porta avversaria (inutile in tentativo di Ronaldo di colpire di testa il pallone anche se forse il suo movimento può aver destabilizzato il portiere avversario). Dal gol in poi il Portogallo ha pensato solo a difendere il risultato arrotondato poi nel finale da un discusso rigore segnato da Bruno Fernandes che mette così a referto una doppietta.
Vittoria quindi fondamentale per il Portogallo soprattutto alla luce di una prestazione difficoltosa e delle tante occasioni sciupate dagli avversari. Prestazione tra l’altro condizionata da un nuovo infortunio capitato a Nuno Mendes (appena recuperato dopo aver saltato la prima partita) e da una forma fisica non proprio al massimo dello splendore.
Come il Brasile, anche il Portogallo può contare sul giusto mix tra esperienza e gioventù e dopo la vittoria a Euro 2016, la vittoria del Mondiale rappresenterebbe la giusta medaglia ad una generazione che ha fatto grande il Portogallo e che ora è rappresentata da Pepe e Ronaldo, gli unici ancora presenti del gruppo storico.
Per Ronaldo poi quello in Qatar rappresenta l’ultima possibilità di vincere il Mondiale, unico titolo che manca nella bacheca dell’asso portoghese e visto il momento personale che sta vivendo, potrebbe avere dalla sua una motivazione extra che potrebbe fare la differenza nei momenti chiave della competizione.