Si torna alla vittoria, una vittoria sofferta, ma non riesco a decifrare se sia un brodino o la base per una svolta.

Il Milan del primo tempo è ancora inguardabile, la Curva Sud vorrebbe tutti i calciatori in cantiere, il Genoa ha anche superiorità nel possesso palla e ci si mette anche Reina che con un errore permette ai rossoblu di passare in vantaggio. Si salva solo Bonaventura e parte della difesa, mentre tutti si chiedono perché Gianpaolo continui a fare harakiri mettendo in campo Calhanoglu e Piatek, e forse anche Suso, lasciando invece in panchina Paquetà e Leao.  
Proprio questo duo in panchina lascia storditi. Leao ha dimostrato di essere utile alla squadra, sia per vivacità che per qualità del gioco. Paquetà sarà “troppo brasiliano” per Gianpaolo, ma rispetto alla qualità simile a quella di appesantiti componenti della formazione “ammogliati”, meglio un “troppo brasiliano”. E chissà perché si continua a non dar spazio a Conti vista la scarsa vena di Calabria.

Fortunatamente Gianpaolo si ravvede e a fine primo tempo lascia il turco e il polacco negli spogliatoi a riflettere sulla loro eterea presenza e mette il duo fantasia Leao -Paquetà e il Milan si rianima anche grazie a Bonaventura e ad un Theo Hernandez che raggiunge il pareggio. Leao poco dopo conquista un rigore finalizzato poi  da un Kessie in ripresa ma, seppure in superiorità numerica, i rossoneri soffrono.  
Soffrono a destra dove Calabria e Suso mostrano una forma fortemente deficitaria, soffrono a centrocampo perché Biglia è il solito Biglia e perché la scriteriata formazione del primo tempo ha fatto sprecare due cambi e non si può sostituire un Kessie che va in riserva. Anche perché Calabria commette una grave ingenuità regalando prima palla al Genoa e poi aggrappandosi alla maglia dell’avversario guadagnatosi la seconda ammonizione e dunque il secondo rosso stagionale. Così esce Bonaventura per un buon Conti.
Ma appunto nessuna possibilità di mettere forze fresche nel centrocampo. Così rimane in campo un inutile Suso e rimane un mistero l’acquisto di Rebic. Mentre così il Genoa ritorna in partita e addirittura ha l’occasione di pareggiarla, ma Reina si riabilita parando un rigore forse un poco generoso.

Adesso vi è una pausa nazionali che a mio parere non cade a fagiolo, ma spero serva a Gianpaolo per chiarirsi le idee e trasformare il brodino in una svolta. Avendo il coraggio di lasciare sulla panca Piatek, Calhanoglu e Suso, finché non tornino ad una forma quanto meno decente. 

Sulla sponda genoana invece l’ex Zapata cancella il pistolero, e ... alle perplessità sulla sua cessione, anche se Duarte alla prima dall’inizio non sbanda. 
La prossima partita, con il Lecce, sulla carta sembra l’occasione opportuna per rendere il brodino un piatto ben più sostanzioso. 

 

Buona domenica