Alla Juve "Vincere non è importante: è la sola cosa che conti", lo diceva Giampiero Boniperti e questa frase viene spesso ricordata da giocatori, dirigenti e tifosi bianconeri. Ma cosa succede quando le vittorie non arrivano o i grandi obiettivi non vengono raggiunti?

La Juve è stata la mattatrice del campionato negli utlimi 6 anni ed anche in Europa, con due finali di Champions League negli ultimi tre anni ha dimostrato di rappresentare una squadra temibile, ma c'è la sensazione che qualcosa a Cardiff si sia rotto.
Se la filosofia portante della società si basa solo sulla vittoria, poi diventa difficile tenere insieme i pezzi quando i grandi obiettivi non vengono raggiunti. Sono circolate insistenti voci circa durissimi litigi negli spogliatoi, in un ambiente in procinto di collassare e nonostante i diretti interessati abbiano immediatamente smentito, i fatti delineano un ambiente logorato dal mancato raggiungimento dell'obiettivo Champions League.

Dani Alves ha criticato fortemente la sua ex squadra proprio riferendosi alla possibilità di raggiungere il massimo obiettivo europeo; la società e Bonucci, già dopo l'esclusione col Porto, sono entrati in rotta di collisione; Alex Sandro vuole andare al Chelsea; Pjaca ha già espresso la sua approvazione per il trasferimento a Firenze nella trattativa per Bernardeschi... insomma, che i racconti sull'intervallo della finale di Cardiff siano veritieri o meno, i fatti dimostrano che Marotta ed Allegri usando il pugno duro nello spogliatoio e sminuendo il ruolo dei propri giocatori dichiarando che chi vuole può andarsene, abbiano fatto un grande danno alla squadra.

Squadra che tra l'altro per adesso non pare per niente rafforzata rispetto alla scorsa stagione: senza Bonucci i dirigenti dovranno decidere se puntare su Rugani o comprare un sostituto, il che rappresenterebbe una sonora bocciatura per Rugani, il quale non potrebbe certamente ritenersi soddisfatto.
Barzagli e Chiellini iniziano ad avere un'età problematica, la mediana bianconera necessita di maggiore qualità e non ci sono all'orizzonte grandi colpi in arrivo. Davanti è stato preso Douglas Costa, un buon giocatore che a dire il vero ha faticato a trovare spazio nel Bayern di Ancelotti, Bernardeschi è un giocatore che deve dimostrare di potersi esprimere a certi livelli; l'obiettivo Danilo, comunque terza scelta nel Real Madrid, sembra essere sfumato, Cuadrado pare non rientrare nei piani di Allegri e Pjaca non ha esitato a dare parere positivo per l'approdo a Firenze nella trattativa per Bernardeschi.
Insomma, si delinea il profilo di una squadra indebolita soprattutto dal punto di vista psicologico ed un ambiente nel quale rapporti logori e tesi che alla prima sconfitta potrebbero causare grossi problemi.

Discorso diametralmente diverso per quanto riguarda il Napoli: alcuni giocatori si sono tagliati parte delle vacanze per iniziare tutti insieme la stagione con entusiasmo e grinta, mettendo la massima concentrazione ed impegno per scucire lo scudetto dalle maglie bianconere.
C'è grande entusiasmo, grande complicità e condivisione nello spogliatoio dei napoletani, complice anche il lavoro di Sarri allenatore preparatissimo che molto punta sulla coralità del gioco, ponendo quindi anche grande attenzione ai rapporti tra i suoi calciatori.
Ottimo nel ruolo di capitano e trascinatore Hamsik, giocatore che abbandonò la scuderia Raiola giurando amore eterno alla maglia azzurra, ed un presidente De Laurentiis mai come quest'anno (al netto di qualche dichiarazione su Reina, poi ritrattata) prodigo nel contribuire a far sentire i giocatori a casa propria e parte di un progetto importante.
Sul mercato il Napoli si è mosso con circospezione, sta prendendo solo giocatori per rifinire una rosa ritenuta di valore, l'obiettivo è andare a limare quei piccoli difetti che hanno impedito ai partenopei di vincere il campionato nonostante esprimessero indiscutibilmente il miglior gioco.

Ne vedremo delle belle insomma, una Juve tesa e con molti problemi di fronte ad un Napoli compatto e motivato... per me non ci sono dubbi: Napoli favorito per lo scudetto.