Inutile negarlo, questo Milan orientale ha rubato la scena a tutti, conquistando de facto il podio più alto di una campagna acquisti faraonica.
Un calciomercato che, giustamente, fa sognare i tifosi rossoneri che sotto l'ombrellone cullano l'idea di un Milan di nuovo ai vertici del calcio mondiale.
Legittimo sognare, soprattutto se le sirene da Dortmund e da Torino hanno un suono dolce che potrebbero portare all'ombra della Madunnina uno tra Aubumeyang e Belotti. Montella gongola, ma mettere insieme almeno 8 nuovi giocatori nell'effettivo 11 titolare sarà difficile. Insomma, la rosa c'è, l'incognita resta la squadra, l'amalgama insomma.

Capitolo Juventus: l'addio di Bonucci è un qualcosa di tremendo per la squadra bianconera che non avrà più a disposizione non solo uno dei migliori difensori del mondo ma, soprattutto il leader indiscusso della formazione di Max Allegri. Douglas Costa è un talento, magari ne arriverà qualcun altro della stessa porta ma sostituire un leader resta un'impresa. 

Nella capitale sponda giallorossa il calciomercato finora ha regalato una cocente delusione con il passaggio al Liverpool di Mohamed Salah. L'esterno egiziano è stata una pedina fondamentale per la Roma "Spallettiana". Il nuovo allenatore, Eusebio Di Francesco, non potrà disporre nemmeno di Paredes e rischia di dover rinunciare ad uno dei centrocampisti più forti al mondo, il belga Naingollan che piace a mezza Europa. 

A proposito di Spalletti, l'Inter vive una crisi societaria ed il mercato non decolla. La rosa tutto sommato è di buon livello ma i terzini non sono dello stesso valore e manca un difensore centrale di esperienza e spessore accanto al brasiliano Miranda. 

Ed i partenopei? Non sarà certamente l'acquisto del promettentissimo Ounas l'elemento determinante della squadra di Sarri, ma in una macchina così perfetta e collaudata, il calciomercato non è un fattore determinante.
Più che altro il mister toscano deve lavorare sul versante psicologico dei suoi calciatori. Il Napoli ha perso troppi punti con squadre di livello medio basso, segnale evidente di una concentrazione discontinua. Ma questo Napoli senza cessioni e con pochi accorgimenti può solo migliorare e stupire... Ancora di più. 

Dario Bocchetti