L’immagine non è presa a caso. Marco Motta e Manolo Gabbiadini, due prestiti secchi dalla Juventus di cui forse non si sentiva il bisogno. Il primo – molto deludente – ormai lontano dai livelli di quel terzino capitano dell’under21 azzurra, non sembra esser molto più forte di Garics. Il secondo, 1 gol all’attivo in serie A, gioca più che altro per mancanza di alternative – e pressione della Vecchia Signora – e non è di certo più prolifico di quel Ishak Belfodil che la maglia rossoblu la indossava già e l’avrebbe indossata ancora, ma è stato lasciato andare dai ‘cugini’ gialloblu. Sul portiere si è già detto più volte: dove sarebbe questo Torino senza Gillet? Dove sarebbe il Bologna con un portiere da serie A? Era così difficile prevedere che un portiere assente da vari anni dalla massima categoria potesse trovare qualche difficoltà in un’annata da titolare? Il «degno sostituto di Ramirez» è Panagiotis Koné? Queste soltanto alcune delle domande che si potrebbero fare alla dirigenza felsinea… Piove sul bagnato, in tutti i sensi, e quindi a tutte queste lacune si aggiunge anche la sfortuna. Dal rigore generoso dato a Pazzini contro il Milan a quello negato a Gilardino contro il Siena, dall’infortunio di Natali – unico in grado di sostituire Portanova per esperienza e carisma – al gol/non gol di Cagliari, passando per il penalty fallito da Diamanti contro il Pescara e la squalifica allo stesso trequartista ex Livorno che a Torino ha impoverito ulteriormente la rosa a disposizione di Pioli. L’impressione è che se contro l’Udinese non si dovesse far risultato, la quinta sconfitta consecutiva costerebbe cara al mister dei 51 punti, il quale pagherebbe mancanze non (unicamente) sue. Le alternative non sono di quelle che fanno impazzire – si è parlato di Colomba o Delio Rossi – ma in questi casi il cambio alla guida tecnica ha il solo scopo di smuovere l’ambiente e dare una sveglia ai giocatori. La rosa, in tutta la sua mediocrità, è pur sempre superiore ad almeno tre squadre di questo scadente campionato di serie A. La salvezza è quindi tranquillamente a portata di mano, e un nuovo allenatore potrebbe di certo raggiungerla. A scapito di Pioli, che davanti all’opinione pubblica risulterebbe l’unico responsabile, con la società che ancora una volta si farebbe bella dei risultati ottenuti. Come avvenuto l’anno scorso… In ogni caso, al momento la classifica vede il Bologna penultimo solo grazie alle penalizzazioni altrui. E adesso?