Oramai ci siamo. Il 16 gennaio è arrivato. La finale si Supercoppa, la più contestata di sempre, in modo giusto, si svolgerà in Arabia Saudita. Di appelli, risposte, denunce ve ne sono state a bizzeffe. Ma tutto avrà il suo corso. Ognuno sostiene le proprie ragioni od i propri torti. 

Sul sito della Farnesina, quando vai alla sezione Arabia Saudita, la prima informazione che ti verrà data è che "dall’inizio del conflitto in Yemen (gennaio 2015) sono stati lanciati sul territorio saudita oltre 150 missili, alcuni dei quali diretti sulla Capitale Riad ed intercettati dalla contraerea saudita.". La situazione è talmente tesa che l'Arabia farà un muro enorme che non avrà nulla da invidiare a quello che Israele ha fatto sul confine egiziano.  

E poi ti ricordano tutta una serie di aspetti. Come  il fatto che va pertanto tenuto presente che alcuni "comportamenti considerati normali in occidente o in altri Paesi possono costituire una grave offesa ai costumi e alle usanze saudite e, in alcuni casi, veri e propri reati perseguiti dalla legge con particolare severità. Non sono ammesse critiche contro la religione islamica, l'apparato religioso e la casa Reale. La pratica in pubblico di culti diversi da quello musulmano e il proselitismo sono reati perseguiti con severità. L'apostasia è punibile con la morte del musulmano convertito".
E' notizia di questi giorni che una ragazza è dovuta fuggire e chiedere asilo politico per non essere condannata a morte per questo motivo. 

Si ricorda anche che "I simboli legati ad altre religioni come crocifissi, Bibbia, ma anche oggetti che possono ritenersi legati alla "magia nera" (pratica punita dalla legge) sono considerati illegali in pubblico e generalmente le Autorità di frontiera ne impediscono l'importazione". Anche il vestiario ha una sua importanza. "Per le donne straniere e' comunque prassi indossare l'abaya (nera o colorata), non invece il velo. Per gli uomini, l'utilizzo di pantaloni corti o canottiere può essere percepito inopportuno. Formalmente, alle donne è proibito accompagnarsi a uomini diversi dal padre, dal marito, dai figli o dai fratelli, e viceversa. Si sottolinea che da l 24 giugno 2018 alle donne è consentito guidare, se in possesso di patente valida. Mentre la legislazione saudita include - tra gli altri - il “divieto di pubblicare (anche sul web) materiali che possano nuocere alla reputazione delle Autorità religiose del Paese oppure danneggiare gli interessi nazionali.  E' altresì vietato pubblicare qualsiasi articolo che vada contro la Sharia, danneggiando gli interessi nazionali".

Insomma, un magnifico Paese dove giocare in tutta libertà una partita di calcio. Noi porteremo a colpi di calcio i nostri valori, lì? Giusto? Democrazia, libertà, uguaglianza. Che poi faranno scuola, no? Certo, anche gli asini volano. Sì, è vero. Non siamo un Paese perfetto. Anche noi abbiamo i nostri problemi, e sono tanti se non troppi. Ma non siamo ai livelli dell'Arabia Saudita, per carità. Abbiamo una Costituzione democratica, laica, conquistata con un prezzo enorme. L'unica cosa giusta da fare è una sola. Quel giorno, fare altro.
Boicottare la finale di Supercoppa. 
Fate calare l'audience in TV. E' l'unica arma che è rimasta. Non seguire quell'evento, non dare spazio e risalto a quella finale.

Chi farà tutto ciò?