Non solo Marchegiani e Sconcerti, sono molti gli addetti ai lavori che esprimono perplessità su questo calcio post lockdown, con quei ritmi così lenti, con quegli spazi che prima non c'erano, con squadre micidiali come la Lazio che evaporano all'improvviso.

Il Milan registra, al netto di ottime performance in termini di gioco e risultati nell'ultimo periodo, un bilancio peggiore dell'anno precedente, nel quale era in Champions a 10 minuti dalla fine del campionato.

La partenza disastrosa con Giampaolo è vero che era figlia del solito Milan horror Susocentrico, ma i cardini erano anche Kessié e Calhanoglu, oggi confermatissimi.

Cio' che di buono ha detto questa stagione risiede senza dubbio nei nomi di Kjaer, Theo, Rebic, Bennacer, oltre che di Donnarumma, Ibra, Romagnoli e l'ultimissimo Leao, ma ha bisogno di molte conferme a ritmi forsennati e stadi pieni.

E, sopra ogni cosa, non avendo necessità di stravolgere tutto come al solito, Maldini ha il dovere di trovare in 20 giorni almeno 4 titolari pronti immediatamente, tra i quali due centrocampisti ed un centravanti. Non è facile, a maggior ragione se il nostro, svilito dalla solita assenza di strategia e pianificazione, sta cincischiando senza avere nemmeno l'idea del vero budget a disposizione.

Se così fosse, come temo, il risultato è scontato : tra due o tre settimane vedremo i soliti rabberci senza senso e senza utilità alcuna. Se ci fosse stata pianificazione tecnica e di spesa i nomi sarebbero saltati fuori almeno un mese fa.

Occhio quindi a sopravvalutare questo Milan estivo ed attenzione perché la consueta campagna spacciata per rafforzamento, ma fatta con i fichi secchi e senza invitati, fa ancora pericolosamente capolino dalle nostre parti dove le campagne per vincere non esistono più da tre lustri.

Ad oggi questa è' ancora una squadra arrivata sesta! Per la Champions ci vuole ben altro : conferme e zero errori.