Diciamo la verità: chi non ha pensato a un ritorno in rossonero, quando si è saputo che Berlusconi e Galliani stavano trattando l'acquisto del Monza? E su dai! Ci sono diverse ragioni che fanno pensare a una rentrée di Berlusconi come presidente del Milan, a un "Ritorno dello Jedi" se non a "L'Impero colpisce ancora" (a seconda che si veda con favore o disfavore un simile ritorno).

Monza non è Milano, ma una ricca città con una sua storia, però è innegabile che sia parte integrante di un'unica area economica di cui fa parte anche la metropoli meneghina.
Il Monza Calcio, inoltre, ha per tradizione legami di solida amicizia con la società rossonera. E poi, a pensarci bene, il Milan non ha ancora scelto di avere una seconda squadra, pur se le norme recentemente emanate glielo consentirebbero. Acquistare il Monza, per Berlusconi, potrebbe significare l'associazione fra l'utile e il dilettevole, un acquisto destinato a essere sfruttato in seguito.

Certo, è risaputo che i figli di Berlusconi non hanno la stessa passione calcistica del babbo e, con ogni probabilità, potrebbero non gradire di ritrovarsi col peso, anche psicologico, di dover gestire una società i cui tifosi (me compreso) pretendono molto. Eppure non ce lo vedo Re Silvio che chiede ai suoi rampolli il permesso di fare qualcosa, anzi non ce lo vedo che chiede il permesso a nessuno, visto il carattere a dir poco vulcanico che si ritrova.

E' Galliani? E' un autentico faso tuto mi, che non ama condividere il potere con altri, ma è anche un uomo di mondo, un furbone che sa di non essere più particolarmente amato dalla maggioranza dei tifosi milanisti. Del resto è il papà, dal punto di vista dirigenziale, di Leonardo e non avrebbe problemi a collaborare col brasiliano. Ed è anche abbastanza smaliziato da capire che Maldini, una volta arrivato al Milan, è diventato l'astro nascente cui non converrebbe fare la guerra per non avere tutti i tifosi (me compreso) contro.

Galliani potrebbe anche rimanere a dirigere il Monza, creandosi il suo feudo personale nella società in cui ha iniziato la carriera di dirigente calcistico. Magari potrebbe sfruttare il suo ruolo per ritagliarsi spazi importanti nelle strutture federali, dal momento che quanto a talento politico non prende lezioni da nessuno.

L'attuale proprietà del Milan, particolare significativo, non appare destinata a durare nel tempo, perché un hedge fund è un'entità speculativa (compra per vendere in sostanza) e non un operatore economico che investe in un'ottica di medio-lungo periodo. Lo stesso Scaroni, molto amico di Berlusconi, non avrebbe problemi a rimanere in società.

La carne al fuoco è tanta e, a questo punto, conviene aspettare che l'intera operazione di acquisto del Monza vada a buon fine. Poi... vabbuò... ricordatevi delle mie considerazioni in futuro. Potrebbe non succedere nulla come potrebbe accadere tutto.