Sabato sera ho invitato a casa una coppia di amici del mio condominio per mangiare una pizza e far due chiacchiere insieme, e così tra barzellette e storielle ci siamo trasferiti in salotto dove mio figlio stava seguendo un celebre film degli anni 60 "I cannoni di Navarone" magistralmente interpretato da Gregory Peck, David Niven, Antony Quinn, Irene Papas; è la storia di una battaglia della seconda guerra mondiale che vede gli Alleati impegnati nella conquista di una località dell'isola greca di Rodi denominata appunto Navarone, dove nella sommità delle sue rocce i tedeschi avevano piazzato due enormi cannoni con una potenza di fuoco micidiale ed impedivano il passaggio degli Alleati volti al salvataggio di 2000 soldati inglesi imprigionati nell'isola. Verrà organizzato un ponte navale per il salvataggio dei reclusi, ma sarà immancabilmente centrato dall'incessante fuoco dei due cannoni. Allora si escogiterà di organizzare un commando, con la complicità dei partigiani greci, il cui scopo sarà quello di penetrare nella grotta, accerchiare il nemico e far saltare con cariche di esplosivo le due terribili bocche di fuoco.

Nell'intervallo pubblicitario abbiamo visto il finale della partita Torino-Atalanta e stentavamo a credere in quell'epocale risultato, dal sapore di oratorio, di 0 a 7!  Eppure è stato così a conferma che il calcio è pur sempre un gioco, bello, brutto, con tanto business intorno, ma pur sempre e unicamente basato su di una elementare regola: vince sempre chi insacca il pallone una volta in più del suo avversario.   
Nel tornare sul canale del film pronti a visionarne il secondo tempo, mi è nata spontaneamente la metafora, come una dissolvenza di diapositive, tra la roccia di Navarone e la squadra bergamasca. Le due potenze di fuoco sono analoghe! E così nel proseguo delle vicende nel film i miei occhi non riuscivano più a vedere i cinque assaltatori pronti a scalare la roccia dell'isola per rendere inoffensivi i due cannoni, bensì vedevano profilarsi un gruppo di funzionari capitanati dall'industriale bergamasco Antonio Percassi in vacanza con la sua famiglia nella pittoresca isola greca, che avrebbe con un alto funzionario tedesco trattato ed ottenuto l'acquisto dei due cannoni di Navarone in cambio della comproprietà di due campioni dell'attacco atalantino alla fine del campionato per confluire nelle fila del Bayern Monaco.  Immediatamente due grossi Tir si occuparono di trasportare i due enormi cannoni dalla Grecia in Italia e farli collocare nella Bergamo Alta facendoli sparare tutti i fine settimana, emulando il cannone del Gianicolo che quotidianamente con il suo suono ricorda l'ora del mezzodì alla capitale.
Da allora, e cioè dall'inizio del campionato, i due cannoni non hanno mai cessato di sparare facendo fuori tutti, o quasi, gli avversari sia in patria che in Europa.
Si vocifera in quel di Bergamo che prima degli allenamenti della squadra nel centro sportivo di Zingonia i migliori marcatori dell'Atalanta si trasformino in provetti armieri andando ad esercitarsi con i due cannoni di Navarone (la balistica dello stupendo gol di Ilicic realizzato da metà campo all'infarfallato Sirigu ne è l'esempio!) Gosens, Zapata, Muriel, Pasalic hanno un'altissima percentuale di centraggio vanificando gli attacchi nemici sul nascere....contro i meneghini ben 5 centri, contro i sabaudi della Mole ben 7, ed ora chi sarà il prossimo avamposto da espugnare? ( gli orobici ben s'intendono di obici!).
La tecnica usata nella gara dell'altro ieri a Torino dal Generale d'Armata GianPiero Gasperini, nativo di Grugliasco e quindi da buon piemontese ben pratico del territorio ha voluto usare la sua sapiente arguzia tattica facendo prima trasferire i due cannoni da Bergamo Alta alle colline torinesi, piazzandone uno sulla sommità del colle di Superga e l'altro su quello della collina di Moncalieri, la potenza e la precisione di fuoco da loro emessa piegava le ginocchia al nemico granata centrato ben tre volte in soli 45 minuti per poi annichilirlo totalmente nei successivi 45' con ben altri 4 centri.
Mai nella sua storia il Toro aveva subito dinanzi al suo pubblico lo scherzo di 7 gol, una vera umiliazione per i granata, un'estasi napoleonica per il prode Gasperini. 

Ora il presidente Cairo con il suo condottiero Walter Mazzarri stanno trattando una tregua, un'armistizio con l'imbufalita tifoseria granata, anche perchè fra due giorni la squadra è attesa a San Siro dove dovrà affrontare il Milan, per contendergli l'accesso alle semifinali di Coppa Italia. Per loro, dopo la devastante sconfitta subita, risulterebbe l'ultima spiaggia, battendo i rossoneri andrebbero poi a giocare il derby con la Juventus. Ma sarà una battaglia all'arma bianca perchè anche il rinato Milan di Ibrahimovic, Rebic e non dimentichiamo la diga di Donnarumma, farà di tutto per accedere alla semifinale. Potrebbe essere una ghiotta occasione per tentare di andare in finale, giocarsi la vittoria della Coppa Italia e poter così accedere alla  Coppa Uefa. Risulterebbe essere un'alternativa alla non semplice lotta per entrare a fine campionato nella "Top-six" delle squadre ammesse all'Europa.

I due grossi Tir stanno riportando i vittoriosi cannoni in cima alla collina di Bergamo Alta, saranno posizionati ad hoc per la gara di domenica 2 febbraio quando le bocche saranno puntate contro la Repubblica Marinara di Genova, navigante in verità in un mare ormai forza 8, e come nelle tenzoni medievali il presidente Percassi ha fatto installare al Gewiss Stadium, a lato del maxischermo, un maxipallottoliere, tipo il segnapunti del calciobalilla manovrato da due paggetti bergamaschi.
Prima un 5 a 0, poi un 7 a 0... per la legge dei numeri dispari manca un 9 a 0!!
 Lanterna?!?... Illuminati bene domenica... occhio agli scogli... ma soprattutto attenta ai colpi dei cannoni di Navarone!!!

 
Un abbraccio

Massimo 48