Il Milan e i suoi tifosi hanno dato il benvenuto ad Alessandro Florenzi, uno splendido ragazzo di sani e semplici principi ed un calciatore che in campo esprime al massimo generosità, dinamismo e duttilità. 
Nella sua prima conferenza stampa da giocatore del Milan, il ragazzo ha fatto chiaramente intendere di che pasta è fatto, quale sia la sua filosofia calcistica e quanto ha voluto fortemente si concretizzasse questa opportunità rossonera.

Ma Alessandro non poteva e non voleva dimenticare il suo Grande Amore per Roma e l'AS Roma, la squadra dove ha cominciato ancora bambino, dove è cresciuto, dove si è affermato, dove è stato amato ed apprezzato; perchè quando va in campo Alessandro è un motu perpetuo, cuore e polmoni elevati alla massima potenza.
Difficile che lui, ancora molto giovane, possa ricordare un simbolo giallorosso le cui caratteristiche possono facilmente paragonarsi: i tifosi lo chiamarono "er core de Roma", invece che Francesco Rocca. Grande e sfortunato protagonista degli anni 70, sconfitto -ma mai domato- da una serie infinita di incidenti e infortuni, ma ancora oggi una icona.
Vogliamo dire chiaramente che in una persona così innamorata e devota della sua squadra non potremo certo aspettarci atteggiamenti ipocriti di amore verso una ex rivale; fosse anche il Milan o il PSG dove comunque Alessandro si è fatto apprezzare ampiamente, capace di diventare in breve tempo titolare fisso.

C'è un passaggio della citata conferenza stampa che più degli altri va sottolineato; ad un certo punto Florenzi dice "....tutti sanno che la Roma mi ha messo da parte già da qualche anno, non certo per motivi tecnici, ma per altri motivi che conosciamo...".
Tradotto appare evidente il richiamo alla presidenza Pallotta e alla conduzione tecnica di Spalletti, palesemente incaricato di deromanizzare il club, dove evidentemente il clan che faceva capo al leader Francesco Totti aveva cominciato a intimorire a proprietà.
Chissà, forse Alessandro si è sentito vittima incolpevole di eventi interni al cub cui -da come parla- era sicuramente estraneo e che hanno invece portato al suo allontanamento dal club giallorosso.
Fatto è che Alessandro già a 27 anni si è trovato a dover cambiare squadra e città che amava, di più, di cui si sentiva parte integrante: core de Roma.

Noi milanisti comprendiamo tutto questo, ma conosciamo le qualità umane e professionali di Alessandro e non dubitiamo che sarà grandissimo anche con la maglia rossonera.
Benvenuto Florenzi!