Alle 20 di oggi 31 gennaio è finalmente suonato il gong che ha chiuso la sessione invernale del calciomercato.

Ad avviso di chi scrive il mercato del Milan può considerarsi tutto sommato positivo, ma al di sotto delle aspettative iniziali e di quelle che erano le necessità della squadra. Insomma bene ma non benissimo.

Di buono c'è sicuramente Paqueta', il talento brasiliano, fortemente voluto da Leonardo, e secondo i rumors di mercato strappato alla concorrenza delle big di Premier League e del Psg, sta avendo un impatto decisamente positivo e sembra non far pentire del sacrificio fatto per acquistarlo.

E' da apprezzare anche la scelta finale di non comprare tanto per comprare buttandosi su nomi last minute di basso profilo, si parlava di Romulo, Defrel e Verdi,quest'ultimo in teoria non sarebbe neanche male ma ultimamente è stato perseguitato dagli infortuni ed ha trovato pochissimo spazio nel Napoli ancelottiano, che avrebbero appesantito il monte ingaggi senza garantire un reale apporto qualitativo.

In realtà il mercato del Milan è stato condizionato da due fattori.
Il primo è stato senza dubbio la scelta di politica societaria, caldeggiata dal nuovo AD Ivan Gazidis, di non investire su giocatori over 30. Tale scelta probabilmente pagherà nel lungo periodo ma  nell'immediato ha comportato la rinuncia al ritorno di Ibrahimovic ed all'ingaggio di Cesc Fabregas, due giocatori che avrebbero potuto dare tanto, oltre che a livello tecnico anche in termini di personalita', di mentalità vincente e, perché no, di marketing.
Il secondo fattore è stato la cosiddetta "telenovela Higuain". Il rapporto fra il Milan e l'argentino è andato via via deteriorandosi e dopo il rigore sbagliato e l'espulsione contro la Juve  il disagio del Pipita e' diventato ormai palese e la tentazione di una fuga verso i ricchi lidi britannici per riabbracciare il mentore Maurizio Sarri sempre più irresistibile. Le dichiarazioni pubbliche circa il riscatto non scontato e l'invito a pedalare hanno dato il colpo di grazia ad una situazione già compromessa.

Per quanto ritenga che le colpe nella vicenda non siano tutte dalla parte del giocatore per onesta' intellettuale bisogna dire che la società rossonera ha oggettivamente fatto il possibile per uscire dalla vicenda con dignità. Alla fine si è ritenuto che trattenere a forza fino a giugno un Higuain privo di stimoli e di fatto separato in casa sarebbe stato controproducente dal punto di vista sportivo e gravoso dal punto di vista economico ma che per non indebolirsi e fare la parte dei "cornuti e mazziati" era necessario trovare sul mercato un valido sostituto.
In primo momento si è provato ad imbastire uno scambio con Morata, a sua volta separato in casa al Chelsea, poi una volta appurato che lo spagnolo non riscuoteva grandi consensi fra i tifosi e preferiva l'Atletico Madrid la scelta è caduta sulla sorpresa della Serie A, Piatek, giocatore in rampa di lancio, forse meno di nome ma più di sostanza.

Tuttavia la necessità di sostituire in fretta e bene l'ex Real ha fatto si che per arrivare subito al polacco si accettassero senza troppi margini di trattativa le condizioni imposte dal presidente del Genoa Preziosi, notoriamente bravissimo a generare plusvalenze comprando giocatori a poco, valorizzandoli e poi rivendendoli a prezzi da gioielleria.

L'investimento per Piatek, unito al veto di Gattuso alla cessione di Calhanoglu nonostante il momento estremamente negativo del turco e le offerte ricevute, ha comportato la rinuncia a quelle che inizialmente sembravano le priorità ovvero un esterno offensivo in grado di garantire un consistente apporto in termini di gol ed un giocatore in grado di far fare il salto di qualità al centrocampo, vista l'impossibilità di trovare giocatori di qualità e per giunta giovani a prezzi popolari o mediante formule "creative" che non comportassero un immediato esborso di somme considerevoli.

Il Milan esce dal mercato di gennaio rinforzato? Forse...
Basteranno il talento di Paqueta' e la fame di Piatek per raggiungere l'agognato quarto posto? Lo spero di cuore...
Di sicuro quella rossonera sarà un'estate caldissima perché Uefa o non Uefa sarà necessario lavorare tanto per rinforzare la rosa e fare finalmente il vero salto di qualità.

Risolto il problema dell'attaccante si spera ci possa finalmente concentrare sulla difesa, a proposito MANOLAS pare in rotta con l'ambiente romanista, sul centrocampo, Bakayoko va riscattato ed affiancato da un giovane di grande prospettiva come TONALI e da un buon usato sicuro che faccia il suo partendo dalla panchina come Badelj, e sugli esterni offensivi, fuori Suso, bravo ma troppo autoreferenziale, e Calhanoglu, a disagio nel ruolo di esterno sinistro e distratto da problemi personali, dentro LOZANO e FERREIRA CARRASCO magari allenati da un rigoglioso JARDIM estivo.