Scocca il primo agosto e con esso quel senso di domenica che porta. Non so voi, ma lo scorrere dell’anno l’ho sempre immaginato come una settimana distribuita su dodici mesi: Settembre/Ottobre hanno un approccio mentale da lunedì; ricomincia la scuola, la maggior parte di noi ha messo da parte le vacanze estive e si ritorna alla quotidianità; Novembre ha la ‘faccia’ da martedì, con l’inizio del mese di ricorrenza ai defunti e uno scivolare dei giorni tipico autunnale, quella cupezza d’animo di chi ha ancora tanto da lavorare prima di godersi il week-end; Dicembre/Gennaio ‘sanno’ di mercoledì, con le festività natalizie che riempiono il cuore ( e svuotano le tasche ) e l’inizio dell’anno che ti fa intravedere in lontananza già l’obiettivo ‘estate’, con le prime occhiate a biglietti aerei e possibili prenotazioni low cost. Pensi all’estate guardando l’orizzonte con fare nostalgico in pieno stile ‘l’attesa del piacere è essa stessa il piacere? Febbraio/Marzo sono assolutamente il giovedì, con le prime giornate di sole, qualche gitarella fuori porta e la percezione che adesso sì, devi programmare, perché ‘sennò poi non troviamo più niente e paghiamo un occhio della testa’ che è la voce delle mogli/compagne, sempre loro alla fine a tenere gli immaginari fili dell’economia famigliare; Aprile/Maggio profumano di traguardo raggiunto, di venerdì, con le ultime partite di campionato e coppa e rispettivi verdetti; hai ormai la testa a quando potrai ‘colorare’ le membra e immergere le chiappe nei poveri mari nostrani e non; Giugno e Luglio sono il top, chiaramente il sabato. Mojito & caipirinha come se non ci fosse un domani, ore interminabili a parlare di calciomercato e le prime ufficialità e i primi ‘rosicamenti’ per qualche cessione importante o perché ‘tutti comprano e noi guardiamo’. La sensazione di vita che ti danno questi mesi…Aaah l’estate! Un vero stato dell’anima.

Eccoci qui allora, a goderci la nostra domenica del 2022. Una Domenica che sarà un pò diversa dalle altre, con il campionato che inizia tra dodici giorni e quindi subito con partite che pesano, che valgono tre punti, che inevitabilmente avranno un’importanza cruciale per qualsiasi siano gli obiettivi di squadre e società; altro che ‘calcio d’Agosto’. In tal senso alcuni club in quest’ultimo fine di Luglio appena trascorso, si sono già misurati in partite che valevano trofei; City e Liverpool, Lipsia e Bayern, Psg e Nantes si sono sfidate nelle rispettive super-coppe, assegnando quindi già i primi trofei stagionali.  Un fine settimana stupendo per chi come me, si godeva gli ultimi giorni di ferie, e si è potuto ‘riempire la pancia’ di prato verde e partite a tutto andare. Che poi c’era pure Tottenham - Roma, che poi era anche ‘Conte vs Mou’ e Mou contro il suo passato recente…E che fai? Non te la vedi? Una goduria pazzesca, soprattutto City - Liverpool che senza nulla togliere alle altre, era un pò la sfida tra il meglio del calcio mondiale, anche se entrambe hanno dovuto fare i conti con il Real Madrid in champions, e si sa, nel palcoscenico della Coppa Campioni, puoi essere forte quanto ti pare…il Real è sempre il Real. 

Liverpool - Man City 3-1: i ‘rossi’ scendevano in campo con: Adrian, Alexander-Arnold, Matip, Van Djik, Robertson, Henderson, Fabinho, Thiago Alcantara, Salah, Firmino, Luis Diaz. I ‘blu’ rispondevano con: Ederson, Walker, Rubén Dias, Ake, Cancelo, De Bruyne, Rodri, Bernardo Silva, Mahrez, Haaland, Grealish. Nonostante uno stato di forma ancora inevitabilmente grossolano, match a ritmi abbastanza elevati, con i ‘reds’ indemoniati sin dalle prime battute, con Salah che avrebbe potuto indirizzare la gara già al terzo minuto, dopo aver dribblato senza stress Cancelo, è entrato in area e ha ‘sparato’ fuori. Ci ha pensato una conclusione da fuori di Alexander-Arnold ha spezzare la parità; palla sempre dell’ egiziano per l’inglese e conclusione girata verso la porta - deviata un minimo di testa da Ake - quel tanto da spiazzare il tentativo di intervento di Ederson. La gara scivola come ci si aspettava, con gli uomini di Klopp che fanno un gioco più concreto, diretto, e quelli di Guardiola al solito un calcio più ragionato, di possesso, che però ‘cozza’ con la presenza di un attaccante puro come Haaland, il quale avrebbe bisogno di maggiore verticalità, ma che ci mette anche del suo, spedendo sopra la traversa - da pochi passi - un pallone che grida ancora vendetta. Ad ogni modo, per larghi tratti della partita le squadre si equivalgono, al punto di giungere al pari al minuto 70 con l’ingresso di Julian Alvarez, stellina argentina appena arrivata dal River Plate e subito decisiva al primo pallone toccato; KdB mette palla in mezzo, si avventa Phoden che calcia e trova la deviazione di Adrian, sulla ribattuta l’accorrente Alvarez la mette dentro per l’1-1. Al minuto 79 è ancora Salah ad accendere la luce; dall’out di destra pesca in mezzo Darwin Nunez, che di testa trova la deviazione di mano di Rubén Dias per il cacio di rigore del possibile vantaggio; dal dischetto si presenta Momo che non sbaglia: 2-1 e palla al centro. Passato in vantaggio, il Liverpool rischia pochissimo, e nel finire trova anche il terzo gol; ancora Salah, palla messa in mezzo, Robertson spizza di testa e Nunez a sua volta la gira in rete, dando idea nella sua mezz’ora ’on fire’ del perché sia costato un centinaio di milioni alla società di Anfield Road. Ancora una volta i reds escono imbattuti nel confronto tra superpotenze, e possono alzare al cielo la ‘Community Shield’ e con essa il primo trofeo stagionale.

Lipsia - Bayern Monaco 3-5: alla ‘Red Bull Arena’ di Lipsia, si sono sfidate Lipsia e Bayern per la DFL-Supercup. A causa di forza maggiore - ovvero per concomitanza di orari - non ho potuto assistere ‘live’ alla partita, perché in Israele si giocava la ben più importante amichevole tra Tottenham e Roma. In ogni caso, pur avendo minor rilevanza, non potevo non recuperare il match, amante quale sono della Bundesliga. Il Lipsia si presentava al cospetto dei bavaresi con: Gulacsi, Simakan, Orban, Halstenberg, Henrichs, Szoboszlai, Kampl, Laimer, Klostermann, Nkunku, Forsberg. Il Bayern si schierava con: Neuer, Pavard, Upamecano, Lucas Hernandez, Davies, Sabitzer, Kimmich, Musiala, Müller, Gnabry, Manè. Il primo brivido del match lo crea Neuer al settimo, che esce altissimo nel tentativo di anticipare una sortita offensiva degli avversari, accorre verso la fascia destra, ma uno stop maldestro con il petto mette la palla sui piedi di Heinrichs che però non riesce ad approfittarne, mettendo un cross al centro buono per nessuno. Al tredicesimo la gara prende la piega che tutti immaginavano; Musiala aggancia palla in area, si allarga verso destra e incrocia alla sinistra del portiere: 1-0 Bayern. Passano due minuti e i padroni di casa troverebbero subito il pari con Nkunku;  palla intercettata a limite dell’area da Simakan su Gnabry, che finisce sui piedi del francese, il quale di prima intenzione fa 1-1, purtroppo in posizione viziata da fuorigioco. Alla mezz’ora è ancora Bayern; palla filtrante per Gnabry sulla sinistra, questi mette al centro e Manè tutto solo spedisce alle spalle di Gulacsi per il 2-0. Sul finire della prima frazione c’è tempo anche per la terza segnatura dei pluricampioni di Germania; Musiala scatenato sulla sinistra scambia con Müller che di prima gli ridà la sfera, il ‘quarantadue’ scarica a centro area e Pavard impatta di sinistro per il 3-0 che spegne i sogni di gloria dei ‘sassoni’. Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, con i bavaresi che controllano il gioco senza patemi. Al cinquantasettesimo è il subentrato Andrè Silva a provare a vivacizzare la sfida; Szoboszlai batte un angolo dalla destra e Silva di testa colpisce in pieno la traversa, con la palla che scende a pochi centimetri dalla linea di porta. Poco male, perchè scorre un altro giro di lancette e stavolta il gol arriva, sempre da corner; dalla sinistra batte Nkunku, palla che spiove sulla testa di Halstenberg che gira straordinariamente in rete il gol del 3-1; realizzazione davvero bellissima da parte del difensore della scuderia Red Bull. Partita riaperta? Assolutamente no. Passano meno di dieci minuti e Gnabry ‘calpesta’ le velleità di rimonta ‘lipsiane’; Coman - subentrato a Musiala - mette un meraviglioso filtrante per Müller che calcia in porta di prima intenzione, respinta di Gulacsi, la palla resta lì e diventa un gioco da ragazzi per Gnabry mettere dentro il quarto gol. Al settantesimo Manè fa ‘manita’, ma fortunatamente per il Lipsia in offside; palla che arriva dall’out di destra, il pallone d’oro africano converge verso la porta, addomestica e spedisce di pallonetto alle spalle del portiere; al di là di pochissimo.

Cinque minuti più tardi scivolata di Pavard, Dani Olmo ( entrato in luogo di uno spento Forsberg ) capisce le intenzioni del francese e si lancia alla ricerca del contatto; obiettivo raggiunto e rigore netto per il possibile 4-2. Sul dischetto si presenta Nkunku che non sbaglia: un quarto d’ora di fuoco si apre davanti agli occhi di tifosi e telespettatori. I campioni della Bundesliga però non si spaventano e al minuto 84, ancora con Manè fanno ‘cinque’; peccato per loro che anche stavolta il passaggio di Coman per il senegalese sia in fuorigioco ( ma che è il festival dell’offside? ). Al ottantottesimo incredibilmente i ‘tori di Lipsia’ riaprono la contesa; Dani Olmo porta palla sulla sinistra, entra in area e punta il neo-arrivato De Ligt, si sposta palla sul destro e batte Neuer sul primo palo: 4-3! A questo punto è arrembaggio Lipsia. Al novantunesimo i padroni di casa avrebbero sui piedi la palla per il clamoroso pareggio; Silva mette un cross dalla destra, palla che finisce sui piedi dì Halstenberg che stoppa e senza pensarci due volte la rimette al centro: la palla percorre velocemente la linea di porta senza trovare la deviazione che avrebbe portato agli insperati supplementari. Negli ultimi istanti con tutti i ‘biancorossi’ riversati in avanti, succede quel capita di solito; contropiede fulmineo del Bayern con Sanè ( entrato al minuto 78 al posto di uno stanco Gnabry ), che si invola in area, dribbla con una finta Novoa ( che l’aveva inseguito ‘alla disperata’ ) e Gulacsi e sigla il definitivo 5-3. Partita davvero stupenda, segnata da un primo tempo che avrebbe piegato le gambe a qualsiasi avversario, ma non un’altra tedesca; niente da fare, i ‘crucchi’ non muoiono mai, finché c’è partita c’è speranza, e i tedeschi sono i migliori rappresentanti di questo motto.

Psg - Nantes 4-0: in Israele oltre alla partita più importante del fine settimana, ovvero sempre il Tottenham Roma che accennavo prima, si è disputata ieri sera anche la supercoppa francese o Trophèe des Champions. Qui il pronostico era abbastanza scontato, e infatti il risultato come la gara è stato assolutamente a senso unico. I parigini schieravano: Donnarummam Ramos, Marquinhos, Kimpembe, Hakimi, Verratti, Vitinha, Mendes, Sarabia, Messi, Neymar. Il Nantes sul prato verde con: Lafont, Castelletto, Girotto, Pallois, Coco, Sissoko, Blas, Chirivella, Appiah, Simon, Guessand. In quel di Tel Aviv, il Psg fa comodamente il suo fraseggio e al quarto minuto un’azione tutta di prima iniziata sulla sinistra da Neymar porta già alla prima conclusione pericolosa di Hakimi, che davanti al portiere, lo ‘colpisce’ in pieno. Passano due minuti e Verratti lancia verso Sarabia che tutto solo impatta male e spedisce sopra la traversa. Al tredicesimo calcio d’angolo battuto da Messi dalla destra ma con il suo mancino ‘fatato’, pallone che arriva sull’altro versante dove Kimpembe riceve di testa e mette al centro, dove Marquinhos a sua volta di testa schiaccia verso la porta trovando il montante della traversa; un quarto d’ora di gara e 0-0, ma quel che accadrà è già  abbastanza chiaro. Al diciottesimo sussulto del Nantes con Blas; il numero dieci riceve a limite dell’aria e di sinistro calcia a rete, chiamando Donnarumma alla grande parata, che arriva con il portiere ex Milan che la toglie dall’incrocio. Al ventunesimo ‘o ney’ si accentra e fa partire un bellissimo pallone che taglia in due la difesa dei ‘gialli’, la palla finisce sui piedi della ‘pulce’, il quale scarta Lafont e deposita l’1-0 per i parigini. Al quarantatreesimo pallone gestito ‘malino’ da Ney, sul quale si avventa senza troppo ritegno Messi che a quel punto si presenta davanti a Lafont e calcia; grande intervento del francese che evita ai suoi di capitolare. L’inevitabile però è solo ritardato di pochi primi, infatti sul finire dei minuti di recupero della prima frazione, Neymar viene atterrato e viene fischiata una punizione dai 25 metri; alla battuta proprio il brasiliano, che gira magistralmente nell’ angolino alla destra del portiere: 2-0.

Passano sette minuti al fischio d’inizio della ripresa, ed è ancora Paris; Verratti lancia verso Vitinha che al volo colpisce verso la porta, il portiere respinge e Ramos che si ritrova la sfera tra i piedi - essendo alle spalle della porta - pensa bene di colpirla di tacco, gesto stupendo che vale il 3-0 e la fine delle residue speranze de ‘Le Canarie’. All’ ottantesimo c’è tempo anche per il 4-0; Messi allarga sull’out di destra per Sarabia, che aggancia e crossa per l’accorrente Neymar, stop dell’ex Barça che però viene scaraventato a terra da Castelletto; chiara occasione da rete e inevitabilmente rigore ed espulsione per il ‘ventuno’. Dal dischetto proprio la stella della 'seleçao' che fa ‘quattro’ e doppietta personale. Sfida assolutamente senza storia, che ha avuto senso ‘solo’ per il gusto di vedere i 'fenomeni' in maglia blu dar sfogo a tutto il loro repertorio e alla loro inesauribile fantasia. Bellissimo il gesto di Neymar che durante la premiazione si è sostituito alla ragazza che doveva consegnare le medaglie, per premiare lui stesso i compagni di squadra; chapeau. Della Roma non dico nulla. Dybala per Ibanez: 1-0. Smalling impeccabile su Kane e praticamente zero tiri subiti contro una delle squadre più forti di 'Albione'. Ma era solo un’amichevole; testa bassa e pedalare, in attesa di ‘Gini’ Wijnaldum (ma vieni o no? Qua ti aspettiamo! ) e magari sempre di quel difensore centrale che invoco a ogni articolo.  Insomma, un fine settimana dal sapore di calcio vero, con partite di cartello e amichevoli di lusso, tra le altre anche Inter-Lione 2-2 e Marsiglia-Milan 0-2. Aspettando con trepidante attesa lo scorrere delle prossime due settimane e dell'inizio della serie A, buona domenica a tutti. Cioè volevo dire buon 1° agosto.