Si parlava a fine mercato dell'evoluzione della rosa juventina in questi anni di gestione Allegri. Dalla rosa che ha raggiunto l'insperata finale di Berlino per intenderci, a quella che ha compiuto l'impresa titanica della rimonta che ha portato al quinto scudetto, fino a quella attuale. C'era chi sosteneva che il gruppo attuale é migliore e chi era convinto che il carisma e la qualitá dei giocatori della finale persa col Barça non trovi eguali al giorno d'oggi. Non voglio oggi continuare in questa diatriba, pur sottolineando che i grandi cambiamenti operati da Marotta e Paratici sono stati forzati dagli eventi e non voluti, almeno in gran parte. Pirlo, Tevez e Pogba, tanto per citare i nomi piú altisonanti, ognuno con le sue motivazioni, hanno lasciato Torino di propria sponte, non lasciando molto alla trattativa. Pochissimi dei giocatori che hanno disputato la finale di champions del 2015 sono tutt'ora a disposizione di Allegri. Nonosctante questo Marotta é riuscito a mantenere altissimo il livello, se non a miglirarlo ulteriormente. Oggi peró ci troviamo con una squadra non giovanissima come etá media ma che in ogni suo reparto vede presenti uomini chiave di valore assoluto e con almeno alcuni anni di carriera ad alti livelli ancora da disputare davanti a loro. In difesa Bonucci Benatiá e Rugani renderanno solido il reparto per almeno altri tre anni. In attacco Higuain e Cuadrado sono i piú "anziani" con 29 anni. A centrocampo il nonnetto é Marchisio che ne ha appena compiuti 30. Insomma se si riuscirá a trattenere i migliori (Dybala corteggiato dal Barça e Bonucci apprezzatissimo in Inghilterra, ad esempio) non sará necessario operare rivoluzioni in rosa per almeno un paio d'anni. Questo tra l'altro darebbe ad Allegri la possibilitá di lavorare piú a fondo sul gruppo e di esplorarne meglio le possibilitá. Provare qualcosa di diverso dal 3-5-2, che da soliditá in difesa ma toglie qualcosina a centrocampo. Che si tratti di rombo, di 4-3-3 o di 4-2-3-1, lo vedrá il mister. E poi é chiaro che giocando insieme i giocatori finiscono per conoscersi meglio, trovarsi con piú facilitá, ovvero anche mantenendo invariata la qualitá dei singoli, la forza del collettivo aumenta. Per i prossimi due mercati quindi mi piacerebbe che Marotta e Paratici operassero con piú "delicatezza". Ovviamente ci sono delle prioritá. Ad esempio vediamo oggi come a centrocampo, volendo giocare con tre uomini, la coperta sia notevolmente corta. Anche aggiungere Witsel a gennaio non é detto che sia sufficiente perché occorre vedere come il giocatore si adatterá alla nuova realtá. Anche quello del terzino dx é un nodo che andrá sciolto perché Lich sembra scontento e Dani Alves non é piú un ragazzino. Ma in quel ruolo forse la soluzione puó essere quel Pol Lirola che abbiamo mandato a farsi le ossa alla corte di Di Francesco. E poi la sostituzione di Buffon, per la quale la Juve si é dannata l'anima negli ultimi anni, arrivando a controllare un numero spropositato di giovani nel ruolo ma che a tutt'oggi resta irrisolta. Spero insomma che la Juve torni ad avere la forza economica e l'appeal sportivo e mediatico per tornare ad operare come ai tempi della triade: trattenere i migliori, offrendo condizioni economiche e prospettive di vittorie di primissimo ordine, ed operare uno od al massimo due acquisti di primo livello ogli anno, continuando con l'eccellente politica dei giovani giá avviata da Paratici. Tra l'altro la Juve ha sempre avuto uno zoccolo duro di giocatori facenti parte della nazionale italiana che nei prossimi anni riscia un po' di venire meno visto l'avanzare dell'etá di alcuni, come il blocco dei difensori e lo stesso Marchisio. Quindi per i prossimi due anni io mi concentrerei su un grande nome all'anno: Verratti ad esempio, che pur avendo giurato amore al PSG si renderá presto conto che in francia non é destinato ad evolvere come giocatore ne a vincere nulla in Europa, e che si é sempre dichiarato di fede juventina, e Donnarumma, che potrebbe essere reso disponibile dalle vicissitudini societarie del Milan che potrebbe decidere di far cassa e reinvestire su uomini di movimento di migliore qualitá di cui ad oggi ha estremo bisogno.