Vedo che parlare di razzismo, di comportamenti scorretti, di gossip e di tutte le frivolezze nel mondo del calcio ormai va più di moda che parlare di calcio vero, di calcio giocato. Ormai le prime pagine dei giornali sportivi hanno sempre una parte dedicata a questi temi e anche le testate online non fanno eccezione. Fa moda, o meglio fa figo, parlare di certi temi, fa audience e garantisce anche voti alti in questo consesso. 

Ma va bene dare tutta questa importanza a questi comportamenti? Se uno è un mezzo squilibrato che vuol farsi notare basta che vada allo stadio, o anche fuori dallo stadio, faccia un qualunque gesto stupido e voilà, gloria e clamore mediatico sono dalla sua parte. Non sono mai stato favorevole a questo tipo di comportamenti, meno che meno a pubblicizzare questi atti ignobili. Ma vedo che a infastidirmi sulla popolarità che si danno a certi gesti ignobili sono tra i pochi. 

La società al giorno d'oggi non è molto più marcia di come lo era qualche anno fa, o anche quaranta o sessanta fa. Mi ricordo sempre che da bambino ho assistito a una partita della squadra del mio paese (la squadra militava in seconda categoria) dove l'arbitro è stato insultato da prima ancora che entrasse in campo fino a quando è uscito dallo stadio. L'appellativo più gentile era: "Arbitro cornuto!". La prima partita di serie A che ho visto (e non dico volutamente dove) sono andato in curva e ho sentito il maggior numero di bestemmie concentrato nel tempo. Senza contare l'odore nauseabondo dei cannoni che qualcuno si fumava. Lo stadio era visto come valvola di sfogo!

Ma tra oggi e il passato ci sono delle differenze sostanziali. LA pubblicità che viene fatta a questi misfatti. Pennivendoli che si sprecano in prese di posizione utopiche che non guardano alla realtà: questi episodi non devono essere pubblicizzati solo perché fanno audience. Gli episodi di razzismo non devono essere pubblicizzati!

Anche l'atteggiamento dei calciatori va punito, a mio avviso gli atteggiamenti provocatori vanno puniti non con un buffetto, una pacca sulla spalla e 1000/2000€ di multa, ma con una sanzione pecuniaria pari al 1% lordo dell'ingaggio. Faccio un esempio per tutti: il gestaccio di CR7 gli sarebbe costato 1 milione di € di multa, non quei miseri 20.000€ che gli sono stati comminati. I giocatori non devono fare i provocatori e arbitri e federazioni non possono chiudere gli occhi per il Dio denaro.

Va colpito il tifoso che viene pizzicato con atteggiamenti provocatori con multe salatissime. La Thatcher si affidò alla repressione. Oltre a decidere di ritirare a tempo indeterminato i club inglesi dalle competizioni europee (cosa che io non vorrei). Fu emanato lo Sporting Events Act, che limitò la possibilità di acquistare e consumare bevande alcoliche all’interno degli impianti sportivi, così come nei pullman e nei treni che trasportavano i tifosi. Poi, nel 1986, fu la volta della “prima legge sul calcio”, con l’adozione del “Public Order Act“. Attraverso questo provvedimento fu permesso alla magistratura di vietare l’ingresso negli impianti sportivi di tifosi considerati violenti, stabilendo per questo l’obbligo di firma nei comandi di polizia. Ovviamente il tifoso che è in questura in sala di attesa per la firma non può essere allo stadio. Furono poi puniti come reato anche quei comportamenti considerati “allarmanti”, anche se non violenti. Ma comunque ritenuti in grado di turbare la quiete pubblica.

Certo vanno colpiti i veri colpevoli, non vanno invece colpite le società nemiche (Inter in testa per il caso Koulibaly) e graziate le squadre amiche (la Juventus nel caso della partita Napoli - Juve). Questo comportamento disparitario esaspera un clima di per sé gia agitato. 

E' stato detto erronamente che il mondo del calcio e le società sportive devono educare la società civile. Non sono d'accordo. Società, dirigenti e arbitri si comportino in modo consono, ma pensino alla loro mission principale: far giocare bene le loro squadre. Stiamo da anni assistendo allo squallore del Fair Play Finanziario che fa vincere sempre le stesse squadre in Europa, a giocatori viziati che per soldi si rifiutano di giocare (il riferimento a Icardi è casuale), a squadre che si smantellano per far piene le tasche dei presidenti. A squadre che si scansano contro le grandi (ogni riferimento all'Udinese è voluto). E a tifosi che non sono tifosi ma teppisti. 

Basta con tutto questo. Quello che a me interressa è vedere una bella partita di calcio combattuta fino alla fine !