Siamo in mezzo al guado, siamo nel momento clou della stagione, ed è il momento di mettere da parte tutto e cercare di tirare fuori i nostri proverbiali punti di forza, di serrare le file, ritrovare unità di intenti e lasciare da parte inutili polemiche.

La cena tra Agnelli, Sarri e Paratici ha scongiurato, per chi lo credeva davvero, un esonero anticipato di Sarri, credo si siano tirate le prime conclusioni e, in accordo e armonia, cercato di trovare nuove strade per far tornare in casa Juventus l'entusiasmo perso. D'altronde lo scorso anno di questi tempi stavamo vivendo una situazione analoga. Perdemmo tre a zero con l'Atalanta in coppa Italia, pareggiano tre a tre in casa contro il Parma, e perdemmo al Wanda Metropolitano per due a zero. Un periodo nero quello vissuto lo scorso anno da Allegri, che aveva portato, secondo alcune indiscrezioni, il presidente Agnelli addirittura ad un passo dall'esonero anticipato di Allegri, crisi poi superata.

Quest'anno è molto simile a quello. I problemi della squadra sono evidenti, ma è il momento di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Partite importanti ci aspettano in Italia ed Europa, per poter ancora una volta dimostrare che siamo ancora i più forti. Non è il momento di puntarsi il dito contro, non è il momento di vanificare tutto per egoismi, cocciutaggine da parte di allenatore e qualche giocatore. La società deve farsi sentire e stare vicino alla squadra.
La società sa di aver sbagliato qualcosa e sbagliando si DEVE imparare per il futuro, ma ora il futuro è oggi.
Fino al 17 marzo ci aspetta un ciclo di partite che potranno definire in un modo o in un'altro il senso di questa stagione. Milan in coppa Italia, Lione in Champions e l'Inter nello scontro diretto in mezzo ad altre partite trabocchetto, un mese da affrontare da Juventus, col piglio giusto senza lasciare spazio a niente che non sia la vittoria in ogni gara.
Sarri deve metterci del suo, deve togliersi il paraocchi deve capire una volta per tutte su quale panchina siede ora e che responsabilità ha sulle spalle, deve trovare in primis il modo di entrare dentro la squadra, prenderla per mano farsi rispettare rispettando lui la squadra, deve mettere da parte alcuni suoi credo tattici e mettere l'attuale squadra a disposizione nelle condizioni migliori per rendere al meglio. Non è più tempo di esperimenti e prove tattiche, quello tornerà più avanti magari nella prossima estate se sarà ancora l'allenatore della Juventus, ora conta solo l'oggi.

La squadra, dal canto suo, deve supportare (e sopportare) l'allenatore il più possibile, ogni singolo elemento (Ronaldo a parte) deve lottare per il compagno e per la causa comune. Simpatie, antipatie devono stare a casa perché la posta in gioco ora è alta, molto alta e le responsabilità verso proprietà e tifosi sono tante.
Conte e Inzaghi stanno facendo sul serio, questo campionato non si vince passeggiando o giocando dieci minuti a partita, questo campionato vale la migliore Juve quella che tutti conosciamo quella che ancora sono convinto c'è.
L'Inter di Conte ha una rabbia agonistica incredibile che gli permette di andare oltre, la Lazio di Inzaghi ha qualità da vendere e un progetto assodato, basta chiacchiere.
Tutto sommato ho ancora fiducia in questa società, che tra mille difficoltà cerca sempre il meglio tenendo conto anche del lato economico. Sono stati fatti degli errori di mercato? Certamente, esistono gli infallibili? No. Quindi ora pensiamo al presente, programmiamo il futuro e alziamo ancora dei trofei possibilmente.