Siamo in una fase cruciale nell'emergenza pandemica. Non lontani dalla fine del tunnel, ma basta anche un niente per arretrare in modo clamoroso. Ciò significherebbero altri migliaia di morti, altri ricoveri, altri disastri economici. Il mondo è riuscito a tempo record a realizzare i vaccini. Si è preferito rincorrere i no vax, che è come parlare con i muri di gomma nella quasi totalità dei casi, si è preferito adottare misure controverse come il greenpass o addirittura si propone il lockdown per i non vaccinati, quando l'unica cosa giusta da fare sarebbe una. Quella che dal 1 febbraio 2022 si è posto come obiettivo l'Austria.
Sarà tardi? O un goal in zona Cesarini? Per dirla in termini calcistici? L'OMS da tempo continua a ripetere che il 60% della popolazione mondiale non è vaccinata e che c'è un problema profondo di equità.

L'accumulo di vaccini in pochi Paesi è un concetto sbagliato. Perché per essere tutti al sicuro si deve mettere tutto il mondo in sicurezza, altrimenti da questa pandemia non se ne esce in fretta. Equità e liberalizzazione dei vaccini, questi due concetti devono essere all'ordine del giorno di tutto il mondo. Finirà, la pandemia, perché tutte le pandemie sono sempre finite, ma non ci possiamo permettere altri anni di covid ,non così almeno.
Si sta ponendo ora il problema della terza dose, quando abbiamo quasi 8 milioni di italiani non vaccinati. Piuttosto che rinforzare la protezione a chi un grado di vaccinazione lo ha già si deve procedere a vaccinare chi non è vaccinato. Questa deve essere la priorità. Inconsapevolmente, se non se ne fossero accorti, il mondo dei no vax è diventato il cavallo di Troia con il quale favorire il processo che vuole l'amen della sanità pubblica a favore della privatizzazione. Basta vedere quello che sta accadendo negli ospedali. Basta vedere il modo con il quale ha preso piede il concetto che i no vax dovrebbero pagarsi le cure. Concetto totalmente inaccettabile e anticostituzionale ma che nella "guerra civile" tra no vax e pro vax, sta trovando consenso.
L'Austria sta dando ora il giusto esempio in Europa. Anche se frutto della disperazione. Quello di voler introdurre il vaccino obbligatorio. A Palmanova, in Friuli, al centro della meravigliosa piazza vi è un basamento in di pietra d’Istria da cui si alza lo stendardo. Tra le varie frasi, lì riportate, vi è questa:“Popolo godi dei tuoi diritti ma non dimenticare mai i tuoi doveri”. Che il vaccino sia un diritto, ma soprattutto un dovere. Introdurre l'obbligo vaccinale è una necessità non più rinviabile. Ed è pertanto fondamentale che sia anche il calcio a dare anche il suo contributo, ora più che mai. Sì, è un tema diviso, divisivo tra chi vuole il progresso e chi vuole il ritorno al medioevo. Si scenda in campo a sostegno della vaccinazione, con uno slogan semplice, semplice, vaccinarsi è un diritto, vaccinarsi è un dovere, ed il tutto è conforme all'articolo 32 della nostra Costituzione.

A proposito di cattive informazioni e vaccino obbligatorio che si spera possa arrivare il prima possibile. Non viene firmata alcuna liberatoria che esonera Stato e case farmaceutiche dalla loro eventuale responsabilità.
1) La casa farmaceutica è sempre responsabile per i danni derivanti da prodotto difettoso. Cass. sent. n. 12225/2021 del 10.05.2021.
2) Lo Stato è tenuto a risarcire/indennizzare chi subisce i danni da vaccino in due casi: vaccini obbligatori; vaccini fortemente consigliati (come quello contro il Covid). Corte Cost. con la sent. n. 118/2020.
Vogliamo uscire dalla pandemia quanto prima e salvare il sistema sanitario pubblico e l'economia? Va introdotto l'obbligo vaccinale. Vogliamo continuare a giocare a rincorrere il virus? Allora ci meritiamo una società alla Squid Game egoista e diabolica.