Era il 2017 quando ho conosciuto per la prima volta la sezione ‘vivo per lei’.

Pensai: "Ecco, finalmente un modo per dire la mia, per far conoscere il mio pensiero sulle vicende giallorosse e sul calcio in generale". Il primo articolo che scrissi era una sorta di cronistoria di Monchi, direttore sportivo che si era insediato a Trigoria da pochi mesi, e che visto il passato glorioso con il Siviglia, fatto di tante Europa League messe in bacheca, lasciava presagire ad un futuro luminoso per la Roma. Purtroppo sappiamo perfettamente com’è andata; ancora a distanza di anni paghiamo le scelte disastrose fatte da quel ‘signore’ (maledetto ovunque tu ponga i passi!) che tanto avevo decantato.

Poco altro, dopo. Scrissi altri tre articoli di cui uno particolarmente gradito alla redazione al punto da far scattare un nove in pagella; nello specifico l’argomento era l’operazione imbastita all’epoca dall’Inter con il Genoa per l’acquisizione del sedicenne Pellegri per complessivi 30 milioni (poi saltata); ponevo in evidenza un modus operandi sulla valutazione dei calciatori che non valorizzava più il ‘giocatore affermato’ che arrivava a valere cifre importanti a seguito di stagioni ad alti livelli, ma il ‘talento in erba’, un modo di approcciare il mercato che tende ancora più in questa direzione in tempi recenti ( vedasi i 28 milioni investiti senza remore dal Bayern per il diciassettenne Tel ). 

Pausa lunga cinque anni quindi, e non saprei dire neanche il motivo, forse è semplicemente il mio modo di essere, iniziare qualcosa con entusiasmo per poi abbandonarlo a seguito di qualcos’altro che stuzzichi fantasia e curiosità. Cosa che è capitata un mesetto fa, quando ancora una volta senza una ragione specifica, mi sono ‘riaffacciato’ sul blog, scoprendone anche il “bar”.

Una bellissima sorpresa leggere così tante storie di vita e di sport. A volte divulgazioni sulla politica e riflessioni sul paese come capita leggendo il buon Rolexdatejust; in particolare la sua osservazione sul popolo italiano mi ha colpito molto, un concetto assolutamente condivisibile; immergersi nella profondità d’animo di Ginni Nuresse, che letteralmente ti culla e trascina in diapositive di vissuto lasciandoti una sensazione di pace senza uguali; i racconti familiari di Massimo 48, che ha fatto una ‘scelta’ sportiva simile alla mia : nonostante sia di Roma tifa Milan e io da partenopeo sono ‘malato’ di Roma (forse non è difficile allo stesso modo, ma è sicuramente una decisione ‘impopolare’ nelle rispettive città); la capacità di scrivere ad ampio raggio e su più argomenti di Piccio di Sonno, il quale ci ha fatto anche una illuminante panoramica matematica sui possibili voti per gli articoli pubblicati. Ma ce ne sono tanti altri che meritano menzione e che avendo ripreso a frequentare da poco il blog, sicuramente non ho avuto modo di apprezzare appieno. Adoro il modo di scrivere di Zardoronz, con un linguaggio che arriva benissimo al lettore e con quel pizzico di ironia nel parlare delle trattative relative al suo Milan e nello specifico alle critiche ingiustificate che talvolta arrivano, o nel mettere in luce il decantare che si fa per il mercato di altre società. Encomiabile la perseveranza di Marco Barone, che pubblica quasi a cadenza giornaliera, mai domo di argomentazioni anche lontane dalla sua Inter. Stupendo il pezzo del mio ‘fratello di fede’ CarloIannac, che ci ha svelato ‘l’identità’ di Oliver Hutton, rendendo giustizia ad un campione come Kempes lasciato troppo spesso fuori da classifiche e storie di grandi che hanno dato al calcio. 

Onestamente, avrei voluto dedicare questo ‘pezzo’ alla meravigliosa presentazione di Dybala; un evento straordinario, non tanto nel numero di tifosi presenti (diecimila), ma nella bellezza della location scelta e per il colpo d’occhio che si è venuto a creare, un qualcosa che resterà negli occhi della ‘coscia’ (joya) - come simpaticamente detto dal presentatore - che difficilmente rivivrà nel resto dei suoi giorni qualcosa di simile. Dicevo mi sarei soffermato sull’argentino, ma essendo questo il mio ventesimo articolo (complessivo), ho voluto dargli un valore diverso rendendo omaggio invece ai ‘compagni’ di questo blog, che dà spazio di esprimersi anche non essendo professionisti del settore (almeno io, non si offenda nessuno) e dà modo di conoscere, conoscere in senso assoluto non essendo il calcio totalitario delle emozioni di chi regala autentiche perle del passato, o narrazioni sul quale poter riflettere e migliorarsi, volendo anche nel modo di scrivere oltre a crescere come persone.

Che sia diventato un uomo migliore dopo un mese di ‘vivo per lei’, sarebbe un qualcosa di folle solo a pensarlo, inoltre la mia compagna non converrebbe, anzi; seppur sia la mia prima 'fan' spronandomi nel coltivare questa passione, certe volte mi isolo pensando a cosa scrivere. E' successo anche in vacanza, il che folle mi rende per davvero, ma come già detto in precedenza sono così, mi butto a capofitto e talvolta perdo la percezione di cosa sia importante davvero; in più c’è il cellulare, whatsapp con i miei amici che gridano ‘è fatta’ praticamente a ogni voce di mercato che arriva : 

Santa donna che mi sopporti ancora tra As Roma, amici e adesso il blog, ti chiedo scusa”.

Insomma, la strada per diventare una persona diversa, meno avvezza a frivolezze è ancora lunga. Resta un piacere condividere questo percorso; aprire la pagina della community dà praticamente la certezza di trovare qualcosa di interessante da leggere ( insolito soprattutto nel nostro mondo dove regnano più fake news che notizie ). E’ la bellezza di assaporare gli umori veri, quelli della gente, con una qualità filtrata dalla redazione che ti permette di percepire se sei dinanzi a contenuti interessanti o meno, se cliccare o no, anche se qualche volta la pigrizia può prendere il sopravvento facendoti perdere un ‘pezzo’ che avrebbe assolutamente meritato la pena. 

Sperando di rivelarmi nel tempo una buona lettura oltre che un curioso lettore, un grazie sincero a chi attraverso le parole sa rendere le giornate piacevoli e degne di un caffè al ‘bar’ di ‘vivo per lei’.