Nasce nel periodo di carnevale ma non è uno scherzo di carnevale, il governo della massima espressione per il capitalismo italiano, il governo Draghi. Governo di un banchiere, che viene da un modo verso cui c’è stata sempre una grande diffidenza, soprattutto in una società così ricca di diseguaglianze come la nostra dove la quasi totalità della ricchezza è nelle mani di pochi. Il governo perfetto per il capitalismo e tutti i partiti capitalisti sono saliti sulla barca per remare insieme. Ci sta. Fa parte del gioco. Poi ognuno cercherà di portare la propria motivazione, che interesserà alla propria minimalista fetta della torta elettorale. L’Italia sarà retta da un governo culturalmente di destra, e avrà come principale forza politica d’opposizione in Parlamento l’estrema destra. Il dado è tratto. In sostanza come non avere opposizione ed un Paese senza opposizione è un Paese senza democrazia. Si sta creando un vuoto pazzesco, enorme. Il movimento, poi diventato partito, antisistema, quale il M5S è diventato parte integrante del sistema. Ha presentato come grande vittoria un ministero da un nome improponibile, transizione ecologica. Super ministero. Eppure tutti sanno che i cambiamenti climatici sono all’ordine del giorno e che qualsiasi governo avrebbe dovuto prima o poi cambiare rotta. Come dire che l’acqua calda è calda. Siamo alla pochezza totale, con un voto fatto sulla piattaforma che sembrava una presa in giro, ma la cosa che deve preoccupare di più è il fronte dell’opposizione mentre Renzi se la ride perchè ha ottenuto il suo governo di Draghi, ha spaccato il M55, fatto fuori Conte e preso per i capelli il PD. In Parlamento  l'opposizione verrà cavalcata dall’estrema destra che sarà funzionale al governo della Nazione, perché non si è mai vista una destra moderata od estrema che questa fosse contraria ad un regime capitalistico. Deve preoccupare il quasi totale asservimento dei media e della stampa alla nascita del governo di carnevale, poi però diamo lezioni agli altri Paesi sulla libertà di stampa. Perchè noi dobbiamo sempre essere migliori degli altri. E se lo critichi rischi di essere liquidato quasi come negazionista del bene supremo della Nazione. No, non siamo in dittatura, ma quanto sta accadendo è un qualcosa che per alcuni aspetti non si allontana molto per come nel Paese ci sia stata una corsa quasi sbavando all’uomo forte che dovrebbe risolvere con una bacchetta magica problemi ultra decennali che affossano l’Italia. Draghi non ha i superpoteri. Farà quello che potrà fare secondo la sua visione della società capitalistica e da banchiere. Mafie e corruzione sono il problema principale italiano, ma non sembrano essere all’ordine del giorno e questo è un problema enorme. Tutti a volersi spartire da affamati, quasi come se fosse l’ultima cena su questa Terra, la torta dei soldini europei. Dignità annichilita, spettacolo ignobile.Sarà indigesta per tanti questa torta. Servirà una grande ubriacatura d’amari digestivi per digerire, appunto. 

Non si può non osservare come si aprirà potenzialmente per la sinistra sociale, anti capitalista, e fuori dal Parlamento, una grande autostrada, la grande opportunità per riscattarsi c'è. Ma non è solo una questione di riscatto. Si vive in un Paese dove si son spesi milionate di euro per incomprensibili sedie con le rotelle per le scuole finite in diversi casi negli scantinati e non si hanno i soldi per pagare i supplenti che da mesi non percepiscono lo stipendio. Ecco la questione sociale è in una fase implosiva. Ad oggi gli armonizzatori sociali ed il lockdown hanno nascosto sotto il tappeto la polvere che sta conquistando tutta la stanza, giorno dopo giorno ed uscirà dalla porta con forza per conquistare tutto l’appartamento e poi il condominio chiamato Italia.

Nel nostro Paese c’è un problema sociale enorme, che si fa finta di non vedere, incrementata la povertà, perdita di posti di lavoro, impossibilità di rimpiazzarsi nel mondo del lavoro, il tempo degli ammortizzatori sociali sta finendo e senza alcuna opposizione sociale vera e non teatrale e funzionale al governo della nazione, l’Italia si dovrà preparare a vivere una pessima stagione per la democrazia, come se un campionato di calcio lo si vincesse senza giocare, si assegnasse il titolo alla squadra più titolata e ricca d’ufficio, le altre squadre non subiranno questa scelta senza batter ciglio, sarà rivolta.