Spesso si sono intrecciati i loro destini nella confusione mediatica. A volte si parlava di un Conte ma si pensava all'altro Conte. Si leggeva l’hashtag di un Conte ma si faceva riferimento all'altro Conte. Su questa confusione, su questo mescolamento si è spesso giocato. Ma non era un gioco. Perchè sia il calcio professionistico che la guida del Governo di una nazione non sono un gioco, ma professionismo. Professionismo nella politica con Presidente del Consiglio che si continua a spacciare come Premier, ma il Premier in Italia non esiste, come non esistono i governatori delle Regioni. Professionismo nel calcio dove si vorrebbe avere un mister manager, ma così non è, nel calcio italiano, almeno.

Un primo Conte pagato milionate di euro per far vincere l'Inter. Ad oggi non ha vinto niente. Un secondo Conte che ha fatto arrivare all'Italia centinaia di miliardi di euro che serviranno al Paese per rilanciarsi. Ma il 2 febbraio il loro destino si è nuovamente incrociato. In modo amaro. Non c'è stato alcun Conte Ter. Non che il primo e il secondo siano stati meravigliosi. Ma sempre meglio che di un governo da ultras nazionalisti. Di errori ne sono stati commessi, di cose inaccettabili pure, come le relazioni perduranti con la dittatura egiziana a partire dalla vergogna della commessa miliardaria militare. Ma è stato un governo travolto dall'emergenza coronavirus e se fossimo stati governati da altri ultras nazionalisti probabilmente in Italia sarebbe stato un cataclisma totale. Il 2 febbraio il non c'è due senza tre, si ferma. Liquidato in pochi giorni, rimosso. Si fa il nome di Draghi. Le motivazioni a sostegno del non andare alle elezioni sembrano una infelice arrampicata sugli specchi. La Troika sembra essere già stata rimossa. Il rischio che questo governo faccia decollare ancora di più il populismo nazionalista è alto. Italia chiavi in mano all'estrema destra alle prossime elezioni? Forse è una realtà probabilissima. Renzi ha vinto la sua partita.
Fatto fuori Conte, spaccato il PD, diviso il M55 e voluto il governo dell'Europa elitaria. Un film da una regia chiara e prevedibile. Ma l'Italia ha vinto? Non lo sappiamo. Solo qualche ora l'annuncio del fallimento dell'esplorazione di Fico, e la comunicazione a tempo di record del nome di Draghi, arriva l'altra disfatta. La Juve vince grazie a due errori clamorosi dell'Inter che il pareggio forse avrebbe meritato, ma non di più.Si può discutere sul rigore, sul fatto che c'è chi vede rigori contro l'Inter anche su Marte,  ma il progetto cinese sembra essere giunto al suo capolinea guarda caso con l'arresto della via della Seta. Non erano due binari separati, camminavano insieme quello della nuova via della Seta e l'arrivo all'Inter dei capitali cinesi.
Ma è finito. Questo campionato andrà come andrà, e probabilmente il terzo anno di Conte all'Inter non ci sarà, così come non ci sarà il Conte ter. Forse arriverà Allegri. Un nome che si caldeggia da tempo, come quello di Draghi.

Due destini diversi, in due ambiti diversi, quelli dei due Conti, ma che in questo due febbraio horrobilis nella loro memoria, hanno condiviso un futuro più nero che azzurro.