Tra 4 giorni torna la Champions ad appassionare tutti i tifosi, da i più grandi ai più piccoli, con partite entusiasmanti e con le 8 big d’Europa pronte a combattere per il trofeo più prestigioso dello spettacolo europeo.
Noi italiani non saremo presenti a causa dell’eliminazione della Juventus contro il Porto con una partita con varie polemiche, dell’eliminazione dell’Atalanta che è stata sconfitta a testa alta dal Real Madrid e dell’eliminazione della Lazio contro i vincitori della scorsa edizione e che anche quest’anno sembrano i favoriti.

Con questi tre articoli, voglio raccontarvi i pensieri e i commenti dal punto di vista di uno spettatore su come la Champions ha iniziato ad attrarre molti tifosi.
Per me, da quando ho preso coscienza di giocare a calcio ed essere un calciatore, la Champions League ha creato sempre una grande sensazione e una grande voglia di essere lì a vedere le migliori squadre e magari un giorno a giocare anche una partita del trofeo più importante d’Europa.
I calciatori che sono entrati nella storia del calcio hanno partecipato e hanno combattuto per ottenere la Coppa dei Campioni.

Iniziamo da una breve cronologia della storia della Champions.
Ci troviamo nel 1954, dove si afferma, a livello europeo, la supremazia del Wolverhampton, ma squadre come Real Madrid, Milan e Holved non sono d’accordo.
Così l’Equipe, il notevole quotidiano francese propone, facendo un’assemblea privata con i club al vertice del calcio europeo, una competizione che stabilisse la squadra più forte d’Europa.
All’inizio la UEFA sembra contraria perché ha il timore della scomparsa del Campionato europeo delle nazioni (oggi l’Europeo), però alla fine decide di approvare questo progetto, basato sull’eliminazione diretta (senza fase ai gironi) e con una squadra partecipante per ogni nazione. L’unica nazione che decide di non partecipare è l’Inghilterra, la quale ritiene che la competizione non sia al loro livello.
Inizia la supremazia del Real Madrid (dal 1955-1956 al 1960), dove nella prima edizione vincono il “nuovo” trofeo contro i francesi del Reims davanti a 40 000 spettatori.
Vista la rilevante partecipazione di grandi squadre e parlando di economia si vendono molti biglietti, altre cinque nazioni si uniscono alla competizione, tra cui l’Inghilterra.
Così i Blancos dei campioni come Alfredo di Stéfano e Ferenc Puskàs continuano a dominare anche l’anno dopo vincendo in finale contro la nostra Fiorentina. I nostri nonni o anche i nostri genitori si ricorderanno della finale a Chamartin con un pubblico immenso madridista. Una partita entusiasmante dove i Viola resistono per più di un’ora, ma poi subiscono l’attacco formidabile del Real con la firma di Alfredo di Stéfano e di Gento.
Nel 1957, dopo l’ultimo quarto di finale con la vittoria del Manchester United sulla Stella Rossa, nel viaggio di ritorno l’aereo dei Red Devils deve rifornirsi di carburante e atterra a Monaco. Però alla ripartenza l’aereo si schianta al suolo causando la morte di 23 passeggeri, tra cui alcuni giovani calciatori promettenti.
Il Manchester deve continuare il suo cammino in semifinale contro il Milan, vince contro il Milan per 2 a 1, anche se a Milano è tutta un’altra storia perché i rossoneri dominano e vincono 4 a 0. Intanto il Real Madrid gestisce e vince facilmente contro il Vasas 4 a 0.
In finale ancora un’italiana dopo la Fiorentina. Anche qui i più appassionati si ricorderanno di questa partita combattuta per tutti i 90 minuti (definita anche una delle migliori finali della Coppa dei Campioni) dove la partita si conclude per 2 a 2 alla fine dei tempi regolamentari. Purtroppo alla fine sempre e il solito Gento al 107’ firma la terza Coppa dei Campioni del Real Madrid.

L’anno successivo la manifestazione apre le iscrizioni a più partecipanti che diventano 28. Il Real domina la competizione e vince 2 a 0 in finale contro lo Stade de Reims per la seconda volta.
Nel 1960, il Barcellona partecipa per la prima volta alla manifestazione che si sta evolvendo diventando la maggior competizione europea. Il Real Madrid vince tutte le partite tranne che nella gara di andata contro il Nizza e in finale incontra l’Eintracht Francoforte che lo travolge vincendo 7 a 3. Il Real Madrid firma la sua quinta Coppa dei Campioni consecutiva.
Purtroppo noi dovremmo aspettare altri tre anni per la prima vittoria di una italiana in questa manifestazione, dove il Milan batté il Benfica in rimonta per 2 a 1 con la doppietta del grande Altafini.
Nelle due edizioni successive il Benfica vince per due volte consecutive la Coppa dei Campioni, ma il tecnico Guttmann non riceve alcun premio per le due vittorie perché la società gli aveva già assegnato un bonus per la vittoria del campionato portoghese. Così l’allenatore lancia una maledizione affermando che nessuna squadra portoghese vincerà la Coppa dei Campioni nei prossimi 100 anni e che il Benfica non vincerà più questa manifestazione senza di lui. Infatti fu così perché le altre cinque finali che il Benfica disputò, le perse tutte e cinque. Pensate solamente a uno dei più grandi calciatori della storia del calcio come Eusébio, che va nella tomba dell’ex mister per sfatare questo mito, anzi questa maledizione.

Siamo arrivati alla nona edizione della Coppa dei Campioni con la prima partecipazione anche dell’altra sponda di Milano, l’Inter.
L’Inter si dimostra una squadra forte, con calciatori molto promettenti, definita da molti la squadra più forte dell’Inter, la Grande Inter.
I nerazzurri incontrano in finale le Merengues guidate dal loro incredibile attacco. L’Inter chiude il primo tempo in vantaggio con gol di Mazzola; nella ripresa l’Inter allunga con il gol di Milani, Felo accorcia le distanze ma Mazzola al 75’ chiude il discorso, assegnando la Coppa ai nerazzurri.
L’anno dopo l’Inter torna in finale contro le Aquile di Lisbona (Benfica), battendola per 1 a 0 e l’Inter vince la sua seconda Coppa dei Campioni consecutiva in due partecipazioni alla manifestazione. Così continua la maledizione del ex mister Guttmann.
Nelle tre edizioni a seguire, il Real Madrid conquista il suo sesto titolo contro il Partizan Belgrado; il Celtic partecipa per la prima volta alla manifestazione e vince la Coppa, facendo per la prima volta il cosiddetto triplete (vittoria campionato, coppa nazionale e Coppa dei Campioni); e infine la prima vittoria di una squadra inglese alla manifestazione da parte del Manchester United di George Best contro il Benfica di Eusébio.
Cominciano a sorgere molti campioni del calcio come Cruijff, Dalglish, Beckenbauer e molti altri.

Nel 1968-1969, i rossoneri del Milan vincono il loro secondo trofeo battendo l’Ajax 4 a 1.
Gli olandesi però dominano le edizioni 1971-1972-1973 con la presenza del fuoriclasse olandese Johan Cruijff e con un calcio mai visto prima. Per i genitori e per i nonni era un calcio spaziale, che penso si possa descrivere come un “calcio incantevole”, insomma l’Ajax si afferma la “culla del calcio” anche tutt’oggi.
Negli anni a seguire il Bayern Monaco di Beckenbauer segue la scia dell’Ajax di Cruijff facendo un tris contro Atletico Madrid, Leeds Utd e St. étienne.
Dopo il dominio bavarese, arriva l’ascesa inglese con la vittoria del Liverpool nel 1978, e poi il “bis” del Nottingham Forest nel 1979 e nel 1980.
Qui si conclude la prima parte della storia della Coppa dei Campioni.