Il bar sport è una sorta di “luogo di tutti” dove ognuno può andare e parlare di tutto con tutti. Solitamente le chiacchiere da bar sport, sono quelle leggere senza troppe pretese, e quasi sempre basate sul calcio o sulla politica. A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di passare per un bar a prendere un caffè, e assistere ad una discussione probabilmente calcistica, fatta con enfasi e passione e piena zeppa di luoghi comuni che ti strappano un sorriso, ma che allo stesso tempo non meritano una risposta. 

Con il passare del tempo e le nuove tecnologie sulla comunicazione, il Bar sport ha allargato il suo bacino di utenza, e hanno iniziato a farne parte un po’ tutti, e gli argomenti sono diventati molteplici. Il classico “social power”. Ma fino a quando le discussioni sono basate su argomenti piuttosto futili, non c’è niente di male, ma quando si usa il Bar sport per discutere su argomenti “pesanti allora sarebbe meglio fare un po’ di attenzione. 

È passato più o meno un anno da quando siamo entrati nel tunnel della pandemia da Coronavirus e ad un anno di distanza le considerazioni sugli italiani in generale non sono a mio avviso molto rassicuranti e positive. Siamo passati dagli inni cantati sui balconi, alle scritte “andrà tutto bene” o “ io resto a casa “, a continue proteste e polemiche su qualsiasi decisione presa da parte del governo.

In un anno tutto è cambiato, il virus maledetto si è portato via molte persone, ha fatto soffrire parecchi di noi, ha messo tutto il paese in una condizione sanitaria ed economica disastrosa. Eppure a sentire e leggere il sentimento popolare che riempie i bar sport dei social, sembra che i piccoli interessi personali siano molto più importanti di tutto il resto. Ho sentito spesso in passato dire che questo periodo difficile ci avrebbe insegnato molte cose, in realtà non ha insegnato nulla, e l’ignoranza e l’ipocrisia diffusa regnano sovrane. Il virus ha potuto viaggiare indisturbato e creare danni maggiori grazie proprio alla ignoranza e stupidità delle persone. 

Il governo ha dovuto gestire una situazione imprevista e a dir poco problematica. Io non sono né di destra né di sinistra, sono ateo politicamente, quindi il mio ragionamento non ha nulla a che fare con le idee politiche, ma vedere che molti di noi sono così convinti che avrebbero fatto meglio e gestito questa emergenza in modo migliore rispetto a chi ha dovuto farlo è proprio fantasioso. 

Infatti mentre si parla di calcio, e in quel caso visto la leggerezza dell’argomento, posso spingermi in considerazioni e discussioni, in un argomento come questo trovo alquanto rispettoso fare non uno ma dieci passi indietro e cercare di fidarmi il più possibile di chi ci guida è impegnarmi nel rispettare le regole che ci hanno dato. Vi ricordo anche che chi sta scrivendo ha prima perso il lavoro giusto un anno fa a causa del COVID-19, e con una moglie e due bambini a carico non è simpatico, e poi ha visto se stesso e tutta la famiglia contagiata, quindi......
Ciò nonostante non mi sono mai permesso di criticare le scelte fatte, anche se onestamente qualcuna non l’ho condivisa, ma considerando che a decidere ci sono tecnici scientifici, virologi, immunologi, dottori, poi tutta la parte economica e politica del paese, trovo abbastanza presuntuoso poter pensare di dare dei consigli. Invece girando nei vari social noto come molte casalinghe, operai, impiegati, pensionati, muratori, commercianti, avvocati, disoccupati, notai, imprenditori hanno loro le soluzioni in tasca, ma che purtroppo per noi nessuno gli ascolta, e così via di polemiche. Posso anche capire che la disparità di trattamento tra alcune categorie possa scatenare dei veleni, ma certi livelli di polemiche sono scatenate soltanto per interesse personale e non in rispetto del bene comune. Ci sono delle categorie che hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo. Mi riferisco al settore dello spettacolo, le palestre le piscine e la centri sportivi in generale, la ristorazione e i bar a singhiozzo e a mezzo servizio, il turismo. Questi settori hanno il sacrosanto diritto a farsi sentire e a pretendere aiuti concreti, ma quando la polemica viene scatenata da chi si sente trattato male perché costretto a cambiare il supermercato di fiducia, allora mi cadono le braccia. O quando a fare polemica sono quelli che sì schierano contro la chiusura dei bar, non tanto per la reale difficoltà dei baristi, ma perché gli chiudono il posto per fare colazione o l’aperitivo.
Poi ci sono i furbi che io chiamo i “ furbi ignoranti” cioè quelli che tra le righe di un dpcm, interpretano in maniera personale e folkloristica le regole e le adattano ai propri interessi. Così sì vede continuamente gente in giro, nonni da nipoti, nipoti da nonni, parenti e amici vari a casa di chiunque ognuno con le scuse più disparate. Poi ci sono i disperati senza parrucchiere e estetista, che protestano, ma lo fanno con i capelli in ordine senza ricrescita e con le unghie appena fatte, ma com’è possibile?? Che ci sia qualcuno che va illegalmente a lavorare per le case di nascosto e senza rispettare le norme??

Ora c’è Pasqua, e come per Natale sarà consentito far visita a parenti. Il senso di questa concessione dovrebbe essere di andare a fare una visita a genitori o nonni per gli auguri e un po’ di tempo insieme sempre nel rispetto delle regole. Invece saranno pranzi su pranzi tra parenti di mezza giornata. 
E arriviamo all’ultima polemica, quella dei genitori sulla chiusura delle scuole e sulla DAD (didattica a distanza).
Devo ammettere che da genitore questa polemica mi ha colpito particolarmente. I genitori che dovrebbero essere i primi a difendere i propri figli a qualunque costo da qualsiasi rischio, soprattutto i più piccoli, invece di prendere atto dei rischi per i propri figli, scendono in piazza per protestare e chiedono a gran voce la riapertura di asili nido, materne ecc....
Nascosti dietro alle falsa motivazione del diritto allo studio, si nasconde un disagio nel dover essere costretti a badare ai propri figli. Nelle famiglie moderne tutto ruota intorno al lavoro di entrambi i genitori, gli impegni extra lavorativi e normalmente i figli durante il giorno fino a sera vengono seguiti da entrate anticipate, tempo pieno o doposcuola, così quando questo manca casca il palco. Cioè, nelle famiglie italiane non viene più concepito un figlio per prendersene cura, e difronte ad un problema come il virus, se un governo cerca di preservare la salute dei bambini viene criticato e messo sotto pressione. Davanti alle scuole campeggiano cartelli e striscioni con scritto “i bambini a scuola rispettano le regole” “giù le mani dai bambini rispettosi delle norme”. Peccato che poi quei stessi genitori sono gli stessi che fanno andare i propri figli a casa del compagno, che si ritrovano al parco in dieci bambini con genitori al seguito e che fanno le festine di compleanno di nascosto. Ora a forza di proteste il giorno 7 aprile riapriranno i nido, le materne le elementari fino alla prima media. Il protocollo prevede tamponi a tutti i bambini settimanali. Io genitore faccio tamponare mio figlio di pochi mesi, nel caso del nido, e di tre anni nelle materne ogni settimana pur di mandarlo a tutti i costi a scuola? Non ho parole, poveri bambini!!
Non abbiamo imparato nulla e nulla mai impareremo. Questo virus passerà, ma il virus dell’ ignoranza e della stupidità resisterà per sempre.