Ha fatto il giro dei social, oramai ci siamo abituati alle oscenità, l'ultima vittima, e non sarà l'ultima, già lo sappiamo, è Dusan Vlahovic.
​Gli hanno urlato in modo corale che è uno zingaro. Zingaro in senso dispregiativo, zingaro in senso razzista, zingaro per insultare una persona. Come segno di disprezzo. Zingaro.
Ogni domenica, o non domenica, perchè tanto si gioca ogni giorno, episodi di questo tenore sono la tipicità made in Italy a cui proprio non riusciamo a rinunciare. Non ci riusciamo, c'è poco da fare. Continuiamo a collezionare figure colossali spettacolari, strepitose, meravigliose, a livello mediatico durante le partite, quando a ogni rimessa del portiere avversario lo si chiama, appunto, m.... Ma quello è il minimo. Ululati, insulti sull'identità della persona, sul colore della pelle, le bestie si scatenano e non sono quattro bestie alcolizzate o frustrate, sono tante, e lo fanno con convinzione perchè sono impunite. Impunità. Certo, non accade solo qui, dall'Inghilterra, alla Francia, alla Germania, di bestie scatenate ve ne sono fin troppe, ma almeno lì qualcosa per sanzionarli seriamente lo si fa o si cerca di farlo. Ma in Italia insultano con costanza perchè tanto nessuno può fargli nulla.E questo le bestie lo sanno bene. Insultano perchè tanto nella partita successiva ci sarà un nuovo insulto che farà già dimenticare quello su cui ci si è scandalizzati per la miliardesima volta. È veramente disarmante vedere come il sistema calcio oltre a qualche grida di indignazione altro non riesca proprio a fare.
Omettere, non fare, significa facilitare queste oscenità delinquenziali. C'è poco da dire. Ci sono molti modelli a cui ispirarsi, sanzionare le società non serve, non è un deterrente, ma è anche vero che le società dovrebbero fare di più. Non è difficile individuare i responsabili in una società ultramediatica come la nostra dove le telecamere riprendono tutti e ogni cosa. I soggetti che vengono individuati vanno allontanati a vita dagli stadi, vanno denunciati e vanno chiesti i danni. Vanno, vanno, e vanno fatte tante cose. Ma non si fa nulla. E zingaro, e buu, e negro e altre porcate del genere continueranno a trovare spazio nel calcio.
Non sono cose da campo, neanche da stadio.
Sono cose semplicemente inaccettabili, oscenità a cui bisogna dire una volta per tutte basta.