E’ un tema difficile. Anzi, so che non è il massimo utilizzare i superlativi, ma lo dico: difficilissimo. Come discutere di certi argomenti tanto delicati? Credo serva il tatto. Ognuno ha i propri sentimenti e le proprie ragioni. Non esiste una verità dogmatica quindi penso che l’aspetto più importante sia non ferire le emozioni altrui. Altrimenti, si parte già battuti. Ho deciso di scrivere nuovamente all’interno del BarVxL per parlare dell’attuale emergenza, ma questa volta porrò dei quesiti a cui spero mi darete risposta. Farò semplicemente delle domande cercando di fornire spunti per le repliche. Con questo non intendo sentirmi dire ciò che vorrei. Ci mancherebbe. Desidero solo fornire approcci diversi che raramente trovo.

Il Governo dei migliori - Così viene definito da alcuni l’esecutivo guidato da SuperMario Draghi. E’ il Governo che racchiude al suo interno le varie correnti. Dal trittico Leu-Movimento 5 Stelle-PD, a partiti come Italia Viva sino alla destra di Salvini e FI. Insomma, ci sono tutti a parte una. Giorgia Meloni ha deciso di non partecipare a questa unione di intenti nata con il chiaro obiettivo di sconfiggere definitivamente la pandemia e di rilanciare il Paese. Secondo Voi ha senso parlare di “Migliori”? In base a cosa, gli individui che attualmente occupano Palazzo Chigi sarebbero superiori ad altri candidati? La risposta più ovvia è rappresentata dal cv. Ci sta. Nessuno lo pone in dubbio. Sono tra i primi a sostenere il valore del merito. Questo non dev’essere fornito in base a titoli di studio, ma alle capacità. Come si dimostrano le skills? Con l’esperienza. Le abilità si manifestano sul campo di battaglia e non in base alla teoria. Si può essere anche il più bravo “alunno” dell’universo, ma la prova è la realtà. Con ciò non voglio levare valore alla scuola. Assolutamente. Certe attività non si possono svolgere senza alcun titolo. Ma è un altro tema. Tornando a noi… E’ corretto dire che la Politica rappresenta la longa manu del Popolo? Sì. Le Autorità sono votate dalle persone perché si occupino delle scelte che loro non possono prendere e in tal modo le dirigano. La Democrazia vuole che le Istituzioni rappresentino la gente. Possono effigiare tutte le idee? Nì. Perchè questa risposta ambigua? Il motivo è piuttosto banale. E’ chiaramente inimmaginabile pensare che ogni singolo concetto sia portato ai piani alti. Allora cosa accade? Esiste un sistema in grado di dar voce al maggior numero di opinioni. Ci sono, infatti, maggioranza e opposizione. All’interno di tali elementi, si trovano le correnti e le decisioni vengono adottate in base a meccanismi che contemplino il tutto. Direi che è un impianto teoricamente quasi perfetto. La concretezza, però, come sostenuto, è sempre un test diverso. Comunque, appurato che chi ci “comanda” dovrebbe essere soltanto il nostro braccio, è logico che noi ne siamo la mente. Il concetto di “migliore” diventa quindi soggettivo. A questo punto, riformulo il quesito iniziale. Si può parlare di “Governo dei Migliori”? O è meglio sostenere che sono i “migliori” per Tizio, ma potrebbero risultare persino i peggiori per Caio? A Voi la risposta.

Le chiusure - Al di là dell’etimologia che è pura teoria senza pratica...Fuffa”, si direbbe dalle mie parti. “Aria fritta”, per essere più chiaro. Cosa ha fatto questo esecutivo per meritarsi effettivamente l’appellativo? Partirei dalle chiusure. Il tema è molto scabroso e provoca risentimenti anche all’interno dello stesso Governo. Salvini vs Speranza. Questa è la foto più nitida. Voi mi direte: “Ma il leader leghista non è parte del Governo, mentre il rappresentante di Leu è Ministro della Salute”. Vero. Ma il segretario del Carroccio è appunto la guida di un partito che ha più rappresentati a Palazzo Chigi. In ogni caso, i blocchi che hanno contraddistinto il mese di marzo saranno tipici anche di aprile. Lo trovate giusto? Salvini sostiene che il collega al citato dicastero sia guidato più dall’ideologia. Non dai dati scientifici. Speranza, chiaramente, replica affermando che i numeri sono la luce da seguire. Il resto della politica vuole muoversi in base alla matematica. Insomma, al netto di qualche diatriba interna, la linea maestra è una: le cifre dell’emergenza. Secondo voi è corretto che sia così? Beh, ci mancherebbe… “La salute prima di tutto”. Vero. Ma se si guarda solo alla fredda algebra, ci si dimentica che, nel concetto tutelato, non esiste soltanto la sanità. Non voglio parlare di economia perché è una disciplina che non mi compete quindi potrei anche scrivere castronerie. Se un’azienda muore per le norme anticontagio, però, significa perdere benessere. Vuole dire che il suo titolare, i dipendenti e le rispettive famiglie potrebbero soffrirne. Si ricordi che l’Italia si fonda ancora sulla piccola e media imprenditoria. Questa non è salute? Abbiamo, purtroppo, assistito a suicidi. Il ragazzo, o l’adulto, che cade in depressione per la fatica dovuta non al covid, ma alle regole giustamente adottate per sconfiggerlo, si può considerare salute? Gli aspetti sociali, psicologici e finanziari non fanno pare del concetto? Rifletteteci… Alla luce di quanto esposto è giusto dire che occorra guardare solo ai numeri o sarebbe più corretto valutarli in base anche alle altre esigenze? Credo e mi auguro che questo avvenga. Narrazioni giornalistiche della politica vedono l’intesa Leu-Pd-5 Stelle maggiormente rigorista, mentre la destra pare più vicina alle aperture? Con la nuova maggioranza che la contempla, chi è propenso a un’ottica meno sanitariamente rigida si sente più tutelato? Gli altri, invece, meno? Secondo Voi, a questo punto, l’attuale dl è eccessivamente restrittivo? A proposito…

Il metodo- Ho recentemente sostenuto che la teoria ha meno valore della pratica. Penserete, quindi che, con ciò che sto per affermare, cada in contraddizione. Non è così perché esistono campi in cui la forma è la sostanza. Uno di tali è il diritto. In questo caso, il “Governo dei Migliori” è stato attento. Tale aggettivo significa anche furbo. Più vispo del precedente. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è uno strumento emergenziale. Non è un atto “ordinariamente” utilizzato. Nella storia non esiste un’ampia giurisprudenza che lo riguardi. Per chi non è del campo, con tale sostantivo si indicano i precedenti giuridici relativi a un determinato argomento. E’ vero che siamo un Paese di Civil Law, ma le decisioni passate dei Giudici hanno comunque un importante rilievo. L’ex Premier Conte è andato sempre avanti a suon di DPCM e, scusate, ma da parte di un Avvocato, trovo che ciò abbia rappresentato un’opzione particolare. Esistono, infatti, alcune sentenze non propriamente in linea con lo strumento. Non è un caso, forse, che Draghi abbia cambiato e sia passato al Decreto Legge. Qual è la differenza? Beh… sono entrambe mezzi normativi, quindi… La forma, però, ha un grande valore. Il Dl non è tipico del leader del Governo, ma è adottato in concerto con i Ministri. Questo atto, poi, se non approvato dal Parlamento, decade trascorsi 60 giorni dalla sua entrate in vigore. Insomma, uno strumento assolutamente meno rigido, impositivo e maggiormente “garantista”. Oltretutto si fonda su basi condivise da tanti. Vi sentite più tranquilli rispetto al passato? Vi percepite più tutelati anche da un punto di vista giuridico? E’ un passo in avanti nello stile rendendolo, però, sostanza? E relativamente alle tempistiche? Sono sufficienti i 7-10 giorni con cui Draghi anticipa le misure o ne servirebbero di più? Ho notato un miglioramento rispetto al passato e ho constatato che si tende a evitare di aprire per poi richiudere. Insomma, da questo punto di vista, ci sono meno indecisioni.

Gli obblighi- Quando si tratta di diritto è automatico incontrare tematiche molto delicate. D’altra parte questa scienza è atta a dirigere il Popolo e dirimerne le controversie. E’ naturale che vi siano gli ambiti maggiormente scabrosi. Abbandono la forma per tornare al contenuto della norma. Il nuovo DL impone sanzioni per i sanitari che non accettano di sottoporsi al vaccino. Immaginatevi un diagramma a flussi. Secondo Voi è giusto comandare a un individuo un trattamento tramite l’utilizzo di sanzioni come il demansionamento o la sussidiaria sospensione? Se mi rispondete di , immagino che il motivo sia la tutela della salute altrui. A questo punto domando se è corretto che la norma valga per tutti o soltanto per chi ha scelto quella professione nonostante il Giuramento di Ippocrate! Si tratta di una formalità espletata da medici, chirurghi e odontoiatri assolutamente necessaria per esercitare. Una parte di esso recita: “Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro: ... di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; …. di prestare assistenza d’urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente…”. In sostanza, signori, siamo di fronte a una vera e propria vocazione. Sotto questo aspetto, ho sempre immaginato la figura del dottore come quella del sacerdote e credo di non essere lontano dalla realtà. Se il mestiere è svolto con la giusta e minima accuratezza, viene prima di qualsiasi altra situazione della vita. Basta leggere stralci del giuramento o la sua forma integrale e si comprenderanno i presupposti della mia tesi. Ciò detto, davanti a certi obblighi, in effetti e in nome del bene altrui, non ci si può esulare da nulla. Il problema è che non tutte le professioni “costrette” a vaccinarsi si sono sottoposte al detto rito. Potreste considerarle anche più “egoiste”. Non sta a me valutarlo. Ma il punto è: siete convinti che sia giusto sanzionarle se non si sottopongono alla soluzione chimica? Ponetevi nei panni di chi non si sente sicuro. E’ tra 2 fuochi. Ma non ha mai giurato. Attenzione: qui non è una questione di ritenersi no vax o pro vax. E’ una terminologia che non approvo. Semplicemente, osservando la vicenda da un punto di vista terzo e asettico, accettereste un qualcosa che non condividete? L’articolo 32 della Costituzione è lampante: “… Nessuno può essere obbligato ad alcun trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La Legge non può violare in alcun modo i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Avete alcuni spunti. Giudicate Voi. Fortunatamente esiste il libero arbitrio e, come in ogni disciplina, neanche le teorie scientifiche sono dogmatiche. Se la Vostra risposta al quesito iniziale era “no”, ponetevi i conseguenti interrogativi al contrario. Un’altra importante tematica è quella relativa alla vicinanza con le “categorie fragili”. Non hanno obbligo di vaccinazioni gli OSS, ma i parafarmacisti sì. Secondo voi è una scelta opportuna?

Il futuro- Ora cerco di rispondere io. Gradirei, poi, pure il Vostro parere a riguardo. Come vedo il futuro? Beh… sicuramente meglio di un anno fa. Al netto delle varianti, il vaccino è la strada maestra e occorre perseguirla nel minore tempo possibile. Ormai pare che gli esperti siano piuttosto concordi nell’indicare che siamo “all’ultimo miglio”. L’estate potrebbe aiutarci naturalmente. Poi, grazie all’immunizzazione chimica che deve viaggiare a velocità siderale, ci si augura di avere definitivamente la situazione sotto controllo. E’ chiaro, però, che non ci si possa attendere da subito una cancellazione totale del virus e, di conseguenza, delle norme. Attenzione! Con ciò non intendo parlare di chiusure, ma di altre misure. Esisteranno i famosi protocolli che la scienza non è stata in grado di concedere attualmente a molte attività. Penso che ancora a lungo dovremo rispettare le note 3 linee guida: distanziamento fisico, mascherine e igiene. Non sto affermando che la madre non potrà abbracciare il figlio o il nonno non lo farà con il nipote. Magari, però, non vi saranno i noti gesti affettivi tra persone non congiunte: stretta di mano, pacca sulla spalla, bacio sulla guancia, segno della pace durante le celebrazioni eucaristiche… Nel medio periodo non penso sarà assolutamente scontato tornare a tali forme di normalità che credo, invece, riassumeremo nel corso degli anni. Diventerà quasi una prudenza innata oltre che, forse, consigliata dalle Autorità. Vi chiedo: in quanti di voi andrebbero al supermercato senza mascherina pur sapendo che i casi di contagio sono quasi azzerati? Credo in pochi. Se guardo, invece, molto più lontano, mi immagino un mondo che abbandona anche tali forme di auto protezione, ma penso che per decenni non raggiungeremo gli eccessi del passato. Mi spiego. Mi riferisco ai grandi eventi tipo concerti con numeri esorbitanti di persone, stadi stracolmi o fiere iper popolate, sagre paesane che pullulano, eventi culturali con piazze fuori controllo. Tutto questo, non penso tornerà nemmeno nel lungo periodo. Potrebbe, però, risultare pure un bene. “Sei folle”, penserete. Vi chiedo scusa, ma non è così. Ho sempre sostenuto che certi livelli fossero pericolosi indipendentemente dal covid-19. Ho partecipato a mostre, sono stato in discoteca, alle feste di borgata, agli aperitivi e persino in Chiesa… In più di un’occasione ho pensato: “Ma se dovesse scoppiare un incendio, venire un terremoto o qualche folle decidesse di dar fuoco alle polveri? Sarebbe una strage”. Non posso sapere se in quei luoghi fossero rispettate tutte le normative, sono soltanto in grado di sostenere che non mi sentivo al sicuro. Si può pensare pure a eventi meno importanti e tragici. Nella calca, lo scippo è molto semplice. Credo che l’attuale emergenza avrà l’effetto di restringere ulteriormente alcune norme di sicurezza. Impareremo, come stiamo già facendo in alcuni campi, a non dire “ci aggiorniamo”, ma a programmarci per tempo e prenotare. Quando un viale della movida risulterà sul punto di riempirsi troppo, le Forze dell’Ordine lo chiuderanno e per entrarvi attenderemo pazientemente il nostro turno. Non saranno comportamenti negativi. Soltanto cambieremo le nostre abitudini e, forse, avremo luoghi di lavoro più ampi, aule scolastiche meno colme con maggiori assunzioni.
Niente male!