Forse per la prima volta si rischia di non giocare El Clasico, la storica partita tra Barcellona e Real Madrid nel campionato spagnolo. Neanche ai tempi del fascista Franco la tensione fu così alta. Un "derby" che rischia di fermarsi perchè la situazione a Barcellona è infuocata, nel vero senso della parola. Dopo le pesantissime condanne contro i capi dell'indipendentismo catalano la città è insorta, è in rivolta, come tutta la Catalogna. Da giorni. 180 partite in campionato, 275 complessivamente quelle giocate tra tutte le competizioni tra queste due squadre che dominano praticamente quasi sempre in Spagna come in Europa. Sarebbe un precedente grave, ma comprensibile con una Catalogna che vuole l'indipendenza, vuole staccarsi dalla Spagna.
Il tempo del "El Clasico" pare essere segnato. Non sarà oggi, sarà forse domani, ma si ha la sensazione che oramai i passi intrapresi dai catalani, comprensibilmente, siano netti e chiari. Andare per la propria strada con la realizzazione del proprio stato, della propria nazione.
Il calcio non è una entità amorfa ed estranea a ciò che succede nel mondo. Quello che sta accadendo a Barcellona è un qualcosa di enorme, iniziato da decenni, passando dal referendum del 2017, e da quell'attentato dell'ISIS, ad oggi, grazie al cielo, l'ultimo grande attentato del terrorismo islamista in Europa, alla repressione durissima come mai si era vista dai tempi della dittatura fascista da parte di " Madrid" contro l'esercizio del diritto democratico dei catalani.
C'è chi dice che il calcio può unire tutti, ma questa volta, rischia di non essere così con El Clasico. Forse quel giorno dove si dirà c'era una volta "El Clasico" nel campionato spagnolo non è così lontano.